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È passato un mese. Sembro una di quelle persone depresse che contano i giorni ma in realtà mi sento meglio, fa male da morire senza di lui ma sono sopravvissuta all'assenza di Abigail, ce la farò anche con lui, forse. Ho chiarito con Brian, mi accompagna ogni giorno al mare e domani mi trasferirò nella mia nuova casa. Ho chiesto soldi ai miei genitori, ho messo da parte l'orgoglio e l'ho fatto ma ho programmato di restituire tutto fino all'ultimo centesimo. Ho ricevuto risposta per il curriculum che ho lasciato come segretaria e mi hanno chiamato per un colloquio, devo aspettare di essere richiamata per capire se mi hanno assunta o meno ma spero davvero di sì, non prenderò uno stipendio altissimo ma almeno potrò vivere autonomamente.
"Megs, c'è una che ti cerca dice di essere la mamma di Dylan"
Oddio di nuovo? Ma che diavolo vuole da me? L'ansia si impossessa di me, neanche mi trovassi davanti alla regina Elisabetta. Medito di levarmi le ciabatte col pelo ma perché dovrei farmi abbattere da lei? Non ha nulla in più di me. Mi infilo un paio di pantaloni, credo che uscire solo con la felpa di suo figlio sarebbe imbarazzante. È  masochismo avere ancora le sue felpe? Non lo so, mi sembra di averlo più vicino a me così. La trovo in salotto e sussulto, pensavo mi aspettasse sotto e che non fosse così umile da sedersi qui, insomma la casa fa abbastanza schifo al momento e l'ultima volta stava in una limousine anche se non ho idea di dove trovi tutti questi soldi.
"Uhm okay, Caroline perché tu Brian e Matt non andate in spiaggia? Fa caldo ancora, stasera vi raggiungo"
Capisce al volo e dopo 5 minuti mi trovo da sola con lei, non ha ancora criticato il mio aspetto, fa progressi. Scoppia a piangere mentre a me viene da ridere per l'imbarazzo, ma che fa? Non so cosa fare, non pensavo mi sarei mai trovata in una situazione del genere, non so nemmeno che problemi abbia.
"Ehm cosa c'è cioè perché piangi oddio faccio schifo" mi vorrei prendere davvero a schiaffi anche se il suo mezzo sorriso mi conforta. Che situazione strana.
"È da circa un mese che non ho notizie di Dylan, so che è con Adam, è l'unica cosa certa che so ma non so come stia, se sta bene e se effettivamente sia vivo. Nemmeno il mio investigatore è riuscito a trovarlo e non era mai successo"
"Sai che se lo volessi potresti chiamarlo? Magari a te risponderebbe, perché continui a fare la stalker con un investigatore? Insomma che problemi hai?"
"Non mi vuole vicino"
"Ma che cazzo dici? Il fatto che ti abbia cercato per tutti questi anni mentre scappavi non ti sembra una risposta? Quale figlio non vorrebbe la madre? Tu hai paura per te, non hai paura che lui non ti voglia"
"Sai cosa? È stato uno sbaglio venire qui"
"No, col cazzo, siediti. È tuo figlio, piangeva per te quando stava male e lui non piange mai. Ti ha cercato tutto il tempo e non ti sei fatta trovare, scappavi sempre. Ha passato l'intera vita chiedendosi cosa avesse fatto di male per farsi abbandonare da te e quando finalmente ti trova lo tratti di merda. Nonostante ciò ha un tatuaggio con l'iniziale del tuo nome, fatti due cazzo di domande. È pur sempre tuo figlio e tu rimani sua madre, nonostante tu lo abbia abbandonato. Sarà incazzato nero con te perché non si fiderà ma devi farlo entrare pian piano nella tua vita e spiegargli le reali motivazioni per le quali lo hai lasciato"
"Devi amarlo davvero molto"
"Cosa c'entra"
"Ti ho insultata, trattata malissimo e non sono stata la persona più gentile del mondo, nonostante questo sono nel soggiorno di casa tua e mi stai dando consigli"
"Non è casa mia e si, nonostante sia uno stronzo lo amo, se tu puoi farlo stare meglio ben venga"
"Ho visto che ti trasferisci"
"Se la smettessi di pedinarmi mi faresti un favore, davvero, mi mette ansia questa cosa, c'è già Adam che lo fa"
"Posso farti avere dei documenti falsi se vuoi"
"Non ne ho bisogno anzi, spero che quel figlio di puttana venga da me così posso prenderlo a schiaffi"
"Non sottovalutare una persona del genere, è capace di fare di tutto. Non puoi metterti da sola contro di lui"
"Neanche Dylan dovrebbe ma l'ha fatto e ora guarda? Ne tu né io abbiamo sue notizie"
"Il mio investigatore avrebbe trovato il suo ipotetico nuovo numero, non so se è effettivamente quello ma vorrei... Provare a chiamarlo"
"Ti prego"
Tira fuori il cellulare e le tremano le mani.
A me trema il cuore.
Compone il numero e al quinto squillo una voce risponde.
"Pronto con chi parlo? Adam sei tu?"
Scoppio a piangere dall'ansia, è lui ed è vivo, sta bene.
"Marie sei tu?"
Ma che cazzo? Impossibile che non mi abbia riconosciuto.
"Ma che cazzo dici stronzo, è l'unica cosa che ti viene in mente di dirmi?"
"Marie quante volte ti ho detto di smetterla di chiamarmi?"
Si sentono delle voci in sottofondo, ma che cavolo?
"Smith chi è?"
"Nessuno solo quella sfigata che mi sono fatta due volte la scorsa settimana e che continua a chiamarmi. Senti baby doll, è stato bello ma basta così, quando avrò voglia ti chiamerò io. Ciao"
"Megan stai bene?"
"Ho capito cosa sta facendo. Mi chiama baby doll, sa che sono io al telefono ma per qualche ragione non può parlare. Non posso continuare a fare finta di niente, chissà cosa gli stanno facendo. Perché tu non hai detto niente? Avrebbe potuto cambiare idea. Dalla voce, era sicuramente ubriaco, non beveva da molto tempo, beve poco e solo quando usciamo"
"Non cambierebbe mai idea per me, per lui sono solo la donna che l'ha messo al mondo. Non so cosa stia facendo ma cercherò di scoprirlo"
****
Sono da sola con i miei pensieri, ho finito di sistemare le mie due piccole valige, non avevo molte cose perché ho comprato solo il necessario. Mi vibra il telefono e sarà sicuramente Caroline, dovevo raggiungerli al mare già un ora fa e non l'ho fatto perché non ne ho voglia.
"Carrie ti ho detto che non mi va di uscire"
"Baby doll perché non esci?"
Cado dal letto e leggo il numero sul display, mi viene quasi un infarto.
"Brutto stronzo perché non mi hai richiamato prima? È da un fottuto mese che aspetto notizie da te e invece sei sparito. Hai idea di quanto io stia male?"
"Ehi, sh, non piangere, ti giuro che ti spiegherò tutto, non ho molto tempo per parlare adesso ma devi davvero smetterla di chiamarmi, ho tutto sotto controllo, sto bene ma davvero ho bisogno che tu ti fida di me"
"Come faccio a fidarmi? L'ultima volta che mi hai detto di fidarmi di te mi sono trovata in aeroporto con una semi sconosciuta"
"Megs fidati"
"Le cose dovevo sistemarle io, il problema era mio, non tuo, tu non dovevi fare un cazzo e invece hai fatto di testa tua come sempre senza chiedermi un cazzo"
"Non mi vedi da un mese e l'unica cosa che fai è litigare per telefono? Credi che io non sappia come stai? Caroline ti sente vomitare in bagno e lo dice a Matthew, ti sentono piangere la sera e avere attacchi di panico. Ti sembro stupido? Sapevo che sarebbe successo ma preferisco tu passi il tempo stare male che qui a rischiare ogni giorno. Smettila di comportarti da bambina e rimboccati le maniche, domani vai a casa nostra, ti cercherai un lavoro e ti tiri su. Non ci credo che sopravvivi a Abigail e non riesci a dimenticarti di me"
"Dylan ma cosa stai dicendo, dimenticarmi di cosa? Tu torni, vero che torni?"
"C'è già il mio nome sul contratto della casa, mancava solo la tua firma e l'hai data, il primo anno di affitto è già pagato, mi raccomando fai la brava"
"Dylan se provi a chiudere il telefono tra noi è finita sul serio"
"Ti amo"
"Dylan ti giuro che se non-"
Cade la linea. Cosa cavolo intendeva dire? Che non torna? Che devo scordarmi di lui? Non lo accetto, non posso accettarlo, non ha motivo di lasciarmi eppure l'ha fatto. Ha pagato l'affitto della casa quando io volevo andare avanti, come faccio ad andare avanti sapendo che ha pagato la casa dove vivrò? C'è il suo nome su quel contratto e io dovrò fare finta di nulla?
Forse ha ragione, sono sopravvissuta ad Abigail, posso sopravvivere a lui, fare finta di non averlo mai amato, fare finta che non esista, proprio come sta facendo lui con me. Con che coraggio dice che mi ama? Con che coraggio mi richiama? Preferivo non mi richiamasse a questo punto. Tiro fuori un vestito dalla mia valigia, mi trucco e mi infilo i tacchi. Se lui è in grado di dimenticarmi così ce la posso fare anche io, ha chiuso il telefono nonostante io gli abbia detto che se lo avesse fatto sarebbe finita. Ha scelto lui, ora io scelgo per me.
Mando un messaggio a Caroline e le dico che stasera esco. Non ho voglia di uscire con lei perché mi farebbe ragionare e non ho voglia di ragionare, ho solo voglia di bere come una matta.
Entro nel primo locale che trovo per strada e mi dirigo direttamente al bar, inutile aspettare. Ordino degli shottini perché con un drink mi ubriacherei molto lentamente. Guardo il mio riflesso su uno specchio dietro al bancone, questo vestito me lo ero comprato nonostante a lui non piacesse, diceva che ero più scoperta che coperta, non aveva tutti i torti: ha una scollatura molto profonda sul davanti, è aderente e ho la schiena tutta scoperta. Non male il risultato. Credo che mi farò una foto, la metterò su Instagram in modo che lui possa guardarla, così vede che riesco a vivere anche senza di lui. Non so a quanto bicchieri io sia arrivata ma francamente non mi interessa. Una ragazza si avvicina al bancone e mi squadra, che ha da guardare?
"Sei molto figa sai, mi piace quel vestito"
"Grazie sei bella anche tu"
"Sei lesbica o bisex per caso?"
"Oh credo tu abbia frainteso"
"No no, era per capire, io sono bisex, mi chiamo Alisha, come mai sei tutta sola?"
"Io Megan e sono sola perché sto cercando di dimenticare un coglione"
"Beh per dimenticare un coglione dovresti perdere proprio la testa, ti posso dare qualcosa se vuoi"
"Qualcosa tipo?"
"È un segreto"
Sento la testa girarmi e mi sento leggera. Tira fuori dalla tasca una pastiglia a forma di cuore e se la mette sulla lingua. Mi guarda, fa un sorriso e mi bacia. Collego troppo tardi il suo gesto ma mi accorgo di avere la pastiglia in bocca. Fa un mezzo sorriso e mi trascina in mezzo alla pista da ballo. Non so se sia uno sbaglio o meno provare questa roba ma non ho niente da perdere. Comincia a ballare in maniera provocante e la imito, finché un gruppo di ragazzi non si mette intorno a noi. Uno di loro mi fa l'occhiolino e continuo a pensare che non ho niente da perdere. Mi prende per i fianchi, balliamo un paio di canzoni e mi diverto davvero molto.
"Come ti chiami bellissima"
"Megan tu"
"Zac, ti va di andare in un posto più appartato? I miei amici sono sul privè"
"Si"
Non faccio in tempo a collegare il mio cervello alla bocca, per quanto ne so potrebbe pure uccidermi, non so perché ho accettato. Quando vedo che mi porta davvero nel privè tiro un sospiro di sollievo e comincio a fidarmi un po' di più, anche se non c'è nessuno tranne un ragazzo che sta dormendo con la bottiglia di birra in mano. Si siede, mi guarda e si morde il labbro, è davvero un bellissimo ragazzo ma non batte sicuramente Dylan. Perché sto pensando a lui? Fanculo, sono qui per dimenticarlo.
Mi trascina per un braccio e mi fa sedere sopra di lui, lo lascio fare perché non mi interessa più nulla. Comincia a baciarmi il collo, non nella maniera in cui vorrei ma è abbastanza piacevole. Ha le mani sul mio sedere, mi danno fastidio ma non ho la forza necessaria per toglierle da lì. Non mi va.
"Ti vedo pensierosa"
Ha il respiro pesante, spero non mi abbia lasciato segni da nessuna parte.
"Mm un po' ma continua a baciarmi"
Non voglio che mi baci, non so perché gliel'ho detto, sarà quella stupida pastiglia che mi ha dato quella stupida ragazza.
"A chi pensi"
"A Dylan"
"Chi è Dylan"
"Ho detto continua a baciarmi"
"Vorresti che lo facesse Dylan?"
"Lo vorrei tantissimo"
Stacca le mani dal mio sedere e anche se mi da fastidio, gliele rimetto li e comincio a strusciarmi, non voglio sentir pronunciare quel nome per nulla al mondo.
"Non strusciarti su di me se vorresti farlo su Dylan"
Lo guardo in cagnesco, come se non fosse stato lui a farmi l'occhiolino prima. Mica sono stata io a cercarlo.
"Ciò che intendo dire è che non è il modo migliore per dimenticare qualcuno. Ti riaccompagno a casa dai"
"Non voglio tornare a casa"
"Si che vuoi, dalle tue pupille vedo che hai preso qualcosa quindi prima che tu possa fare altre cavolate fatti riaccompagnare a casa"
Lo assecondo perché non ho la forza necessaria per replicare. Vedo Alisha ancora in mezzo alla pista che mi fa un cenno con la mano, spero di non rivederla più in realtà. Non so come riesco a dare indicazioni a Zac che mi accompagna fin su a casa. Credo che ci sia Caroline, sento una voce irritante ma non riesco a capire di chi sia. Mi sento portare a letto e sogno un paio di occhi color nocciola che non mi scorderò mai e poi mai.
Non smetterò mai di amarlo.

l'inferno nei tuoi occhiWhere stories live. Discover now