capitolo 5

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01/03/2013

Ho trovato questo vecchio diario e mi è venuto in mente di scriverci qualcosa. Sicuramente non sarò in grado di tenerlo ma  ci proverò. Come si scrive un diario? Non ne ho la minima idea, alle elementari la mia maestra ci faceva tenere un diario dove dovevamo scrivere i nostri pensieri ma lei lo leggeva così finivo sempre per scrivere cose inutili,non volevo che si facesse i fatti miei. Oggi sono distrutta. Sono stata a scuola tutta la mattina e due ore del pomeriggio per il corso di teatro. Il primo anno della high school per me è un inferno. Credo che ci siano tre persone in totale che mi vogliono bene: Megan, Caroline e la professoressa di letteratura. Megan e Caroline sono le mie migliori amiche e la professoressa di letteratura si è accorta degli sguardi tra i miei compagni di classe e le risate. Fossero solo i miei compagni di classe, è tutta la scuola. Megan e Caroline purtroppo vanno in una scuola più prestigiosa e costosa, io sono in questa topaia dove ci sono i metal detector pure per quando devo andare in bagno. A scuola non piaccio a nessuno, sono indecisa sul perché. Non sono una bella ragazza e non ho tanto meno il bel fisico delle altre ragazze ma questo per me non è  stato mai un problema finchè non me lo hanno fatto notare quando ero alla 2nd grade, buffo no? Eravamo tutti in mensa e io stavo fissando senza farmi notare il bimbo con i riccioli biondi e gli  occhi azzurri mentre mangiavo il mio budino al cioccolato. Stacey, la stronza di turno (la sua stronzaggine l'aveva perfezionata già al tempo nonostante avesse più o meno 7 anni) ha fatto notare a tutti i bambini il fatto che io fossi già al secondo budino e che con le labbra e la maglietta sporche sembravo proprio un maiale che si rotolava nel fango. Indovina un po' chi si è messo a ridere? Tutti, compreso il bambino con i riccioli d'oro che tanto mi piaceva. Inutile dire che non ho più mangiato un budino al cioccolato in vita mia e che sono stata chiamata maiale che rotola nel fango per tutta la durata della elementary school. Non mi interessava molto cosa dicessero, avevo più paura di ciò che mi facevano. Alla fifth grade un bambino ha cominciato a dirmi che cicciona com'ero non sarei mai andata da nessuna parte e voleva provare a vedere se buttandomi giù dalle scale sarei rotolata. Ha provato a spingermi e presa dalla rabbia gli ho tirato uno schiaffo e ho cercato di chiudermi in bagno ma ovviamente quella porta era rotta così mi ha picchiata insieme al suo amico. Quando sono tornata a casa e mia mamma ci teneva un minimo a me,ho detto che ero caduta dalle scale, ecco perchè avevo quei lividi. Forse è la prima bugia che le ho detto e se magari non lo avessi fatto, le cose sarebbero andate diversamente. La mia famiglia non ha mai avuto tanti soldi e quando papà perse il lavoro ho dovuto fare qualche lavoretto (ero alla 6th grade quindi immaginatevi una ragazzina di 12 anni che cerca lavoro. Mia mamma diceva sempre che non sarei mai andata al college e che era una bella cosa che fino alla fine della scuola dell'obbligo non dovesse pagare nulla. Avevo un salvadanaio dove tenevo le monetine che potevano servirmi per mangiare in mensa, tutte frutto dei lavori che facevo dalla mia vicina, papà era troppo stressato per potermi dare qualche soldo,li spendeva nelle sigarette e tentando la fortuna alle slot machine. Fuma ancora ma almeno ha capito che alle slot machine non vinceva nulla. L'unica cosa che avevamo oltre alla casa era un terreno che ci avevano dato i miei nonni dove a mia mamma piaceva tenere delle galline e coltivare verdure. La cosa spiacevole? Mia mamma non aveva mai voglia quindi che piovesse o che ci fossero 40 gradi quella che doveva alzarsi alle 5 del mattino per quelle stupide galline ero io,ovviamente dovevano mangiare. Credo di aver scritto abbastanza per questa prima pagina di diario e dovrei fare i compiti quindi magari domani scriverò altro. 

Abby.

l'inferno nei tuoi occhiOnde histórias criam vida. Descubra agora