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1 mese dopo

"Megs passo a prenderti tra mezz'ora d'accordo?"
"Ti ho detto 50 volte di non chiamarmi così, Zac"
"Perché ti dà così fastidio non lo capirò mai"
Chiudo il telefono annoiata da questa conversazione. La mia nuova casa è enorme ma ha una vista stupenda sul mare, sono soddisfatta del modo in cui l'ho arredata, forse ci sono troppe piante ma nel complesso è bella. Dovrei cercare un lavoro come arredatrice anche se l'editoria dove lavoro mi piace. Faccio solo la segreteria, non è male anche se certi colleghi sono irritanti. Ripasso nuovamente il rossetto rosso e mi guardo nuovamente allo specchio: devo dire che il risultato non è niente male, ho imparato ad apprezzare i vestiti eleganti visto che non potevo andare a lavoro con le t-shirt degli arctic monkeys. Mi vedo più... Bella.
In questo mese ho imparato a vivere realmente da sola, cercando di essere indipendente per davvero e ora sto bene. Posso dire di aver superato un altro dei periodi peggiori della mia vita. Brian e Carrie vengono ogni sera a trovarmi mentre Matthew viene con loro solo nei week-end perché ha trovato un lavoro che gli impiega molto tempo, Caroline non è molto contenta ma lui mi ha detto di voler lavorare per poter garantire un futuro migliore a entrambi. Caroline ha preso 5 kg, sta facendo dei progressi enormi e ha deciso di fare dei casting per una rivista di moda, sono sicura che ce la farà, è bellissima. Sento il suono di un clacson, segno che Zac è arrivato. Quella sera mi ha aiutata davvero, mi ha riportata a casa e il giorno dopo si è ripresentato per vedere come stavo. All'inizio non lo sopportavo, troppo pressante, poi ho imparato ad apprezzarlo. Chiunque al suo posto si sarebbe approfittato di me, mi vergogno dello stato in cui ero e di aver accettato di prendere quella roba ma non ero davvero in me. Zac inoltre ha degli splendidi occhi azzurri, sono magnetici, ha un fisico da paura, complici gli anni di basket a detta sua. In confronto a me è un gigante ed è dal giorno dopo quella sera che ci frequentiamo. Mi apre la portiera della sua auto e alzo gli occhi al cielo ma cambio idea quando mi lascia un bacio, è molto all'antica, lato che spesso mi fa irritare mentre altre volte mi fa piacere. Insomma, penso di essere in grado di aprire la portiera dell'auto da sola ma lui continua ad essere convinto di volerlo fare per galanteria.
"Sei molto bello stasera"
Il suo completo beige firmato Dior gli sta davvero bene e comincio a fantasticare su come la camicia bianca che ha sotto gli fasci i muscoli. Forse però si veste in maniera troppo formale, insomma io avrei optato per una semplice felpa o solo per la camicia.
"Anche tu sei molto bella"
"Dove mi porti stasera?"
"Al charleston, stasera ci dovrebbe essere uno chef con due stelle Michelin, dicono cucini molto bene"
Avevo voglia di mangiare qualcosa come hot dog ma lo assecondo per non farlo rimanere male. Accendo la radio ma non c'è nulla di interessante perciò la spengo nuovamente. Almeno siamo arrivati in questo ristorante. È enorme e intravedo già gente con la puzza sotto al naso, uccidere qualcuno con una baguette può essere considerato reato?
Mi apre la portiera, ovviamente, e mi prende sottobraccio, mi sento molto fuori luogo ma sorrido facendo finta di niente. Ordina per entrambi, in realtà non mi ha nemmeno chiesto se andasse bene ma non voglio che ci rimanga male. Arrivano una miriade di piatti che per la quantità che hanno in relazione al prezzo fanno davvero ridere. Certi ricchi sono malati. Non sono per niente sazia ma non importa. Mi accarezza la coscia scoperta ogni tanto ma finalmente è arrivata l'ora di tornare a casa, ho passato una giornata stancante e non vedo l'ora di mettermi a dormire. Paga il conto per entrambi facendomi arrabbiare, ho ribadito più volte di voler pagare da sola. Non è un cattivo ragazzo ma molto spesso non mi ascolta, siamo abbastanza diversi ma siamo d'accordo su molti argomenti. Sono stata bene con lui durante questo mese ma oggi non è stata una serata di quelle, forse è la stanchezza e il mio imminente ciclo a rendermi nervosa.
Il viaggio in macchina dura meno dell'andata fortunatamente, non vedo l'ora di farmi un bagno.
"Grazie per stasera Megan, sono stato molto bene"
"Anche io, ci vediamo"
"Non mi fai salire da te stasera?"
"No Zac sono davvero stanca scusa, rimandiamo"
Gli lascio un bacio e nonostante sia deluso scendo dalla macchina, non ne avevo davvero voglia. Aspetto che esca dal vialetto per potermi togliere i tacchi e camminare scalza, la salita del vialetto è abbastanza stancante e ho cercato di camminare bene con i tacchi fin troppo. La porta è chiusa ma non a chiave, strano, ero convinta di averla chiusa, mi sale un po'di ansia, la mia vicina, che per la cronaca non è Scarlett Johansson, ha detto che spesso i ladri tentano di entrare in casa qui. In realtà io spero che sia una faccia da culo in modo da prenderlo a calci in culo.
"Avviso, chiunque tu sia, ho dei tacchi in mano e le conoscenze di un corso di autodifesa fatto quando avevo 17 anni"
Sento una risata inconfondibile e quando vedo la persona che mi ritrovo davanti mi accascio a terra incredula e senza fiato per almeno 5 secondi.
"Wo wo wo piccola stai bene? Non pensavo avresti avuto questa reazione"
Gli tiro una sberla in faccia facendo passare un po'la rabbia che provo nei suoi confronti.
"È da due mesi che non ti vedo e non ho tue notizie quale cazzo pensavi sarebbe stata la mia reazione Dylan? Saltarti addosso? Sei uno stronzo"
Mi alzo in piedi e comincio a tirargli pugni sul petto finché non sono costretta a fermarmi per non farlo sbattere contro il divano. Mi guarda intensamente mandando fuori di testa il mio cervello.
Perché mi fa ancora questo effetto?
"Mi sono dimenticato quanto tu sia bella quando sei arrabbiata"
"Succede questo quando abbandoni le persone"
"Megan sono qui per spiegarti tutto"
"Sei in ritardo di due mesi"
Vado verso la cucina intenzionata a farmi dei cereali e la trovo in disordine ma com'è possibile?
"Scusa come hai fatto ad avere le chiavi e perché hai messo in disordine la mia cucina? Dove hai messo i miei cereali?"
"È anche casa mia ricordi? I cereali sono su quel ripiano. Dov'eri stasera vestita così e chi è il figlio di papà con la puzza sotto il naso che ti ha accompagnato a casa stasera?"
"Non sono affari tuoi e non ha la puzza sotto il naso"
"Beh, stai mangiando dei cereali, deduco ti abbia portato in uno di quei posti che odi tanto. Magari ti apre anche la portiera e non ti bacia fino al matrimonio vero?"
Arrossisco all'idea che mi conosca così bene ma non voglio dargliela vinta.
"A dire il vero l'ho conosciuto in un locale, mi ci sono strusciata per un po', poi mi ha portata a casa sua e beh, il resto è meglio non raccontarlo"
Mi guarda con la sua aria da sfida, spero non capisca che sto mentendo. Viene dall'altra parte del bancone e si avvicina così tanto che il mio cuore batte più forte di prima e mi si mozza il respiro.
"Quindi lui ha visto il tuo corpo nudo ma non gli hai detto che odi i segni sul collo vero? Fossi in te li coprirei meglio, si vedono nonostante il trucco"
"Chi te lo dice che li odio"
"Io perché solo io so come sei fatta davvero. Non ti avrei mai portata in un ristorante dove l'unica cosa che avresti potuto fare è guardare male la gente, guardati non sei neanche sazia. Non ti avrei mai fatto un succhiotto sul collo e, bella come sei, non ti avrei mai fatta tornare a casa da sola ma saresti già in camera da letto a quest'ora. O sul divano"
Deglutisco con forza perché ovviamente, con lui a questa distanza il mio cervello non riesce a collegarsi alla bocca. Vorrei prenderlo a schiaffi con tutta la forza che ho ma l'unica cosa che riesco a fare è scoppiare a piangere davanti a lui.
Il suo sguardo di sfida cambia immediatamente e mi abbraccia, il mio corpo trema a quel contatto, all'incastro perfetto che formano i nostri corpi, ai nostri cuori che battono all'unisono.
"Non sai quanto sia stato difficile, non ne hai idea"
"Ehi, shh, adesso sono qui, ti avevo detto di fidarti di me, non ti avrei mai abbandonata davvero ma sarebbe stato pericoloso se avessi continuato a chiamarmi, non potevo tenerti d'occhio e preoccuparmi per te mentre facevo ciò che dovevo. So che è stato difficile, lo è stato anche per me e non c'è giorno nel quale io non mi maledica per ciò che ti ho fatto, non avrei mai pensato che ti avrei fatto soffrire così tanto, stavi male per Abigail e io sono stato così insensibile da lasciarti sola. Da un lato è per questo che ho mandato Brian però non-"
"Aspetta cosa? Che c'entra Brian?"
"Lui sapeva tutto ma ho messo da parte l'orgoglio e gli ho chiesto di venire da te perché ne avevi bisogno"
"Sei un grandissimo stronzo e io odio questo fottutissimo vestito che mi stringe"
"Togliamolo"
Mi guarda intensamente, aspettando la mia reazione. Voglio che mi spieghi cosa ha fatto in questi due mesi, cosa gli sia successo e perché abbia un graffio enorme dietro al collo ma il mio cervello per l'ennesima volta non ragiona e appoggio le sue mani sulla zip del vestito. Gli si illuminano gli occhi, mi prende per mano e mi porta in camera, sa benissimo dov'è, ha visto questa casa prima di me. Era per noi.
Si mette sul bordo del letto e mi fa sedere su di lui, slaccia il mio vestito e fa una radiografia del mio corpo.
"Non hai idea di quanto mi sia mancata"
"Con quante ragazze sei stata in questi mesi?"
"Nessuna"
"Non ti credo"
"Te lo giuro, c'era una sfigata che ci provava con me, credo fosse la fidanzata di uno del gruppo, ci ha provato tante volte e tutte le volte l'ho respinta. Non facevo altro che pensarti. A differenza tua forse visto che mi hai già rimpiazzato"
"Perché sei in questa stanza se pensi che ti abbia rimpiazzato?"
Non risponde, rispondo al posto suo.
"Sei qui perché sai che non potrei mai amare qualcun'altro, non in un mese almeno. Sei qui perché sei l'unico che mi capisce realmente e che sa che non vedo l'ora che i segni che ho sul collo se ne vadano. Non ti nego che ci sono stati momenti intimi ma non sono mai andata oltre al bacio"
Timidamente afferro la sua felpa e gliela tolgo, scoprendo un corpo ancora più tonico di prima.
Alla faccia dei muscoli di mr basket.
"Dylan ma cosa? Perché hai dei lividi?"
Mi guarda intensamente, si rimette seduto e si gira verso la finestra.
"Non volevo li vedessi e ti sentissi in colpa perché fai sempre così"
Mi si riempiono gli occhi di lacrime ma cerco di essere forte, non voglio piangere di fronte a lui e farlo stare male.
"Megs, smettila, non pensarci più, guariranno, non è niente. Ti sei fatta fare altri tatuaggi da Travis vedo"
Accarezzo la sua pelle e gli viene la pelle d'oca, adoro l'effetto che faccio. Traccio con le dita i tatuaggi che si è fatto per me, la mia iniziale e la canzone. Non voglio fare nient'altro stasera, voglio abbracciarlo e passare la notte a baciarlo, a sentirlo di nuovo mio.
"Megs non ti bacio più finché non lasci quel tizio"
"Chi? Zac? Non stiamo nemmeno insieme"
"Davvero, finché non lo lasci o non metti la situazione in chiaro non ti bacio più"
"Non stasera, è tardi, non voglio lasciarlo per messaggio è stato gentile con me"
"Gentile in quale senso?"
Non mi lascia il tempo di rispondere, si mette sopra di me e comincia a baciarmi il collo, le clavicole e la pancia.
"Dimmi Megan ti baciava anche lui così come faccio io? Scommetto che da gentiluomo qual'è non è mai sceso oltre al collo"
"Dy-lan basta"
"Ti piacevano i suoi baci quanto ti piacciono i miei?"
"Dylan"
"Scommetto proprio di no"
Succhia con violenza la pelle del mio collo, sulle clavicole, mi vergogno dei suoni che emette la mia bocca
Si ferma di scatto e fa il suo sorrisetto strafottente, penso di odiarlo.
"Così adesso vede a chi appartieni"
"Ti senti più uomo ora? È stato gentile con me perché dopo che mi hai lasciata chiudendomi il telefono in faccia, sono andata in un locale, mi ha baciato una tizia a caso e mi ha passato una pastiglia. Siccome ero ubriaca l'ho presa, ho cominciato a ballare e mi ha portata nel privè dove c'era solo un tizio. Abbiamo cominciato a baciarci - ha una faccia disgustata e cerca di contenere la rabbia - ma continuavo a chiamare il tuo nome com'è una stupida allora mi ha riaccompagnata a casa. Ci ho messo due giorni per ricordarmi tutto e ti ricordo che se non mi avessi lasciata non sarebbe mai successo."
"Megan non sai cosa io abbia passato in questi due mesi quindi non farmene una colpa se ho cercato di proteggerti e poi mi hai tradito pure con una ragazza"
"Non ti ho tradito, ti avevo avvisato che se avessi chiuso sarebbe finita. Io e tua mamma abbiamo fatto amicizia, ma ti rendi conto? Vomitavo ogni sera"
"Ti ripeto, non pensare di essere l'unica"
Sbuffo e vado verso la finestra, è estenuante litigare, baciarsi, litigare.
Sento il suo fiato sul collo e le sue braccia intorno alla mia vita, mi sento così bene vicino a lui.
"Scusa, so che è stato più difficile per te tra me e i diari di Abigail ma domani, quando ti racconterò tutto spero tu possa capirmi. Ora non ho voglia di raccontare, voglio stare abbracciato a te e andare a comprarti qualcosa da mangiare perché starai morendo di fame. Ti prego dammi questa opportunità stanotte e ti giuro che domani ti dico tutto"
"Va bene"
Mi dà un bacio a stampo, raccoglie la sua maglietta e me la mette.
"Ora sì che tutto è al suo posto"
Si allontana dalla stanza e lo rincorro come un cane, ciao ciao dignità.
"Dove vai?"
"A prenderti da mangiare no?"
"No ti prego non lasciarmi, non ho fame. Voglio solo dormire con te"
Fa un sorriso a 32 denti e giuro che mi si scalda il cuore. Mi prende in braccio e mi rimette sul letto, toglie nuovamente la sua felpa e si sdraia vicino a me e finalmente questa casa mi sembra più vuota. Tiro un sospiro di sollievo che ho trattenuto per molto tempo.
Sussurro un ti amo che rimane tra me e lui, un rapporto che non capirebbe nessuno.
"Megs, ho la sensazione che stanotte dormirò senza incubi"
Sorrido per l'ennesima volta questa sera, gli do un bacio anche se ha detto che non mi avrebbe baciata finché non avessi chiarito la situazione con Zac e lo abbraccio.
Forse nemmeno io avrò più incubi, non questa notte almeno.

l'inferno nei tuoi occhiWhere stories live. Discover now