First Love

584 40 2
                                    

Una settimana dopo la reclusione di Jungkook.

Il ragazzo era avvolto dall'oscurità di un vicolo cieco seduto su delle grosse casse di legno scuro, teneva tra le mani un accendino che accendeva e spegneva in continuazione.
Osservò con un sorrisetto maligno l'uomo dinanzi a sé «Se non te ne andrai ti farò esplodere.»
L'uomo con indosso un ampio cappuccio nero parlò «So che stai cercando lei. È inutile, è solo una leggenda.»

Min Yoongi rise di gusto «No, ti sbagli. È reale ed io la troverò.»
«Perché sei tanto interessato a trovarla?»
Il ragazzo si alzò mettendo in tasca l'accendino «Perché mi chiama. La sento, ma non so dove sia con precisione.»

L'uomo incappucciato scoppió in una sonora risata «Min Fottuto Yoongi, tu sei pazzo!»
Il ragazzo si avvicinò pericolosamente all'uomo afferrandolo dalla felpa scura «Non prenderti gioco di me. Ho già ucciso in passato.»
L'uomo scosse il capo «Dovresti farti curare. Inizi a sentire voci che ti chiamano...»
«Lei è reale!» il ragazzo strinse i denti e col sol sguardo bruciò vivo l'uomo che iniziò ad urlare.

Min Yoongi lasciò quel vicolo buio e si mischió con la folla di quella grande città coreana.
Come da abitudine poi entrò in un negozio a lui speciale.

Il ragazzo osservò il pianoforte nel negozio di musica, accarezzó la superficie e poi sedutosi iniziò a suonarlo. Suonò una dolce melodia che gli fece scendere una lacrima solitaria. Quella melodia era la stessa di colei che stava cercando, ogni giorno Yoongi udiva quella persona fischiettarla in modo dolce e triste. Era nella sua mente, ma il ragazzo sapeva benissimo essere reale.

Anche in quel momento, mentre suonava, sentiva il suo fischio, ne percepiva il dolore, sembrava che stesse piangendo. Che fosse in pericolo? Che stesse soffrendo?
(N/B: ciò che Yoongi sente è il fischio presente nel trailer della storia)

Yoongi andò nella città sotterranea dei mutanti, camminava a testa basta pensieroso mentre giocava con il solito l'accendino.
«Quei bastardi vogliono abbatterci. Hanno già alcuni di noi. Sono riusciti a catturare anche i più forti grazie a un cazzo di ragazzino che può vedere il futuro. Bastardo, li sta aiutando.» Yoongi si bloccò di colpo udendo quella conversazione «Non capiscono che noi siamo l'evoluzione della specie umana.»
«Presto verranno quì, dobbiamo riuscire a battere il ragazzino.»
E proprio in quel momento un esercito armato fece irruzione in quella città sotterranea urlando a tutti di fermarsi e alzare le mani.
Yoongi guardò gli uomini sgranando gli occhi, esaltato per la situazione allungò le braccia in avanti provocando diverse esplosioni.

«YOONGI COSA CAZZO FAI?! NASCONDITI IDIOTA!»

Il ragazzo guardò gli uomini illesi iniziando a correre, notó poi tra la calca di soldati una specie di gabbia che conteneva qualcuno bendato e legato.
Quella melodia, quella maledetta melodia iniziò a suonare nella mente di Yoongi facendolo bloccare totalmente spiazzato e confuso.
Guardò diritto dinanzi a sé con il respiro pesante e il cuore a mille.

Dove era lei?

Un gruppo di uomini si avvicinò alle sue spalle per catturarlo, ma invano poiché il ragazzo si voltò di scatto e gli bruciò vivi.

Non si sa esattamente come, ma Yoongi riuscì a scappare. Cosa diamine stava succedendo al mondo? Chi erano quelli? Cosa era quella cosa in gabbia? Perché gli stavano catturando?

Il ragazzo spaventato iniziò a correre senza una meta, era da tanto tempo che non avvertiva la paura.
Dopo dieci minuti di corsa tornò al negozio di musica con il cappuccio sulla testa per nascondere il suo volto, tornò al pianoforte e suonò nuovamente la stessa melodia in un modo ancor più triste del normale.

E poi d'un tratto il pianoforte prese fuoco.

La clientela iniziò ad urlare e scappare mentre Yoongi si alzò di colpo non capendo cosa fosse successo,,provò ad estinguere le fiamme da lui stesso create, ma inutilmente. Impossibile, se le aveva fatte apparire poteva anche farle sparire.
Ciò voleva dire soltanto una cosa: non erano sue le fiamme.

Il ragazzo incappucciato girò lievemente il capo notando un'ombra in lontananza che lo osservava.
Che anche quel bastardo possedesse il suo stesso potere? Doveva essere stato per forza lui, così urlò «EHI, VIENI A RISOLVERE QUESTO CASINO!»
Poi la testa del piromane iniziò a girare e inspiegabilmente svenne tra le fiamme alimentate dal pianoforte.

Il pianoforte é la mia unica casa.
Il pianoforte è l'unico mezzo che ho per sentirmi vicino alla mia famiglia.
Il pianoforte è l'unico mezzo che ho per comunicare col mondo.
Il mondo, un luogo ove regna ormai l'odio per la gente come me.
Ci dipingono come mostri,
scappano da noi, ci uccidono...
Così ho deciso di esserlo davvero.

Io sono un dio.
Il dio del fuoco.
Niente e nessuno potrà estinguermi.
Però ho ugualmente bisogno di lei.
Ho bisogno della fenice.

Yoongi si svegliò in una stanza bianca e molto illuminata, era legato ad un letto e aveva una camicia di forza, sì sentì spaesato, impaurito.
Provò a bruciare ciò che lo teneva prigioniero, ma non ci riuscì.
Una donna entrò nella stanza sorridendo con una cartellina in mano.
«Ciao Yoongi, ben sveglio. Mi spiace dirti che sarà tutto inutile. Potrai provare all'infinito a bruciare ciò che ti circonda, ma non ci riuscirai mai.»
L'alta donna bionda aprì la cartellina e tirò fuori un foglio.
«Min Yoongi. Ventuno anni. Pirocinesi ed esplosioni. Hai ucciso la tua famiglia e commesso altri omicidi. Sei ricercato sia per questo sia perché a notte fonda ti sei intrufolato in un negozio di musica» fece una breve pausa sistemandosi gli occhiali «E adesso ti sei macchiato anche di aver incendiato un pianoforte.»
«Non sono stato io ad incendiare il pianoforte...» sussurrò il ragazzo «Glielo giuro, non sono stato io, non lo farei mai...»
«Io non ho finito di leggere ragazzo.» rispose la donna alzando gli occhi sul mutante legato.
Yoongi si ammutolì chiudendo gli occhi e poi dopo alcuni secondi di totale silenzio udì un urlo che lo fece sobbalzare.

La porta della strana stanza bianca si aprì di colpo mostrando una donna bassa dai capelli castani e dallo sguardo allarmato «Dottoressa, Jeon...sta perdendo il controllo!»
La donna bionda guardò la collega serrando le labbra, lasciò di colpo la cartellina e iniziò a correre seguendo la castana «Bisogna intervenire adesso!»

Yoongi abbassò il capo in direzione della cartellina notando che i fogli si erano spersi; il fascicolo di un ragazzo lo incuriosì particolarmente, lesse "Jeon Jungkook", doveva essere sicuramente il ragazzo di cui stavano parlando, pensò.
Osservò attentamente la foto in bianco e nero del ragazzo e schiuse le labbra avvertendo nel corpo una strana sensazione, quasi di terrore.

"We don’t need no education."

Mutants || BTS ||Where stories live. Discover now