Capitolo 55

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«Siamo quì, dove la vita termina definitivamente ed i parenti vengono a piangere per ricordare le passate vite di coloro che ormai non vi sono più. Molti ne hanno timore, altri non vedono l'ora di giungere in questo luogo e magari tra le grazie del divino.»
Jimin camminò tra le strade di quel posto da lui tanto odiato; riportare Hoseok indietro...aveva detto, ma come avrebbe fatto? Il mutante degli elementi guardò con la coda dell'occhio la fenice, nel mentre che proseguirono il loro cammino tra le silenziose vie del riposo eterno.
Non ci volle molto per arrivare dinanzi alla tomba di Jung Hoseok, a quella vista Jimin tremò, era agitato, non lo credeva possibile. Era passato così tanto tempo.
«Devi avere fiducia in me, Jimin...Non aver timore.» il ragazzo guardò Jungkook stupito, ricordandosi solo successivamente che egli poteva leggergli il pensiero.
«Ho fiducia in te, Jungkook.»

Gli occhi della fenice iniziarono ad illuminarsi, nel mentre che la superficie dell'epidermide sul viso iniziò a creparsi mostrando fuoco incandescente. Il ragazzo allungò un braccio e poggiò il proprio palmo sul freddo marmo della lapide, chiuse gli occhi e provò a portare indietro il tempo di quel corpo ormai decomposto. Jimin osservò il tutto con le lacrime agli occhi, lo rivoleva indietro, desiderava Hoseok indietro.
«Stai sfidando la natura Jungkook...» proferí in un sussurro ricevendo subito una risposta del tutto inaspettata «Sto sfidando un ragazzino, che gioca a fare il dio creatore e buono.»

Quando il marmo iniziò a creparsi, la fenice fu certa di essere riuscita nel suo intento, sorrise di lato nel mentre che esso si frantumò facendo svanire la foto del ragazzo e le varie incisioni sulla fredda pietta. Trovata la bara Jungkook la afferrò tirandola fuori, lanciando poi uno sguardo su Jimin dato che aveva percepito la sua ansia «Sto esaudendo il tuo desiderio, finalmente avrai la persona che ami al tuo fianco. Se dio è amore, non avrà niente da ridire per avertelo ridato e per averti salvato. Seokjin pensava di poterti salvare andando nel passato, ma la verita era che per salvarti bastava questo...»
Nel sentire quelle parole Jimin corrugò la fronte confuso, viaggi di Seokjin per salvarlo? Che storia era quella?

«Okay, ora guarda...» proferí Jungkook poggiando entrambi i palmi sulla bara. Delle piccole fiammelle si mostrarono lungo le braccia della fenice, il mutante guardò il fuoco attratto da esse e anche dalla fenice stessa, la trovò una creatura bellissima...maestosa.
Era impossibile non rimanere estasiati alla vista della creatura più bella che il divino avesse mai creato. Taehyung erano stato il primo a rimanerne folgorato, poi Yoongi il secondo e così via... Era come se vi fosse un incanto, che stregasse chiunque assistesse all'essenza della creatura...

La bara si aprì, il corpo di Hoseok era intatto, tale vista fece rabbrividire Jimin, mentre Jungkook guardava il corpo con un sorrisetto soddisfatto. Emise un ghigno e poi si sporse verso il cadavere facendo cadere delle lacrime sul volto inerme. Jimin guardò la scena col fiato sospeso, il tempo era giunto, lo percepiva. Hoseok stava per ritornare.

I secondi parvero ore infinite. Lentamente il cuore di Hoseok ritornò a battere. Il ragazzo aprì di scatto gli occhi restando confuso come non mai, infatti il ragazzo pensava di essere morto eppure ora era vivo. Portò una mano sul petto per esserne certo guardando in modo incredulo prima Jimin e poi Jungkook. Su quest'ultimo si soffermò particolarmente, poiché al ragazzo il suo amico gli pareva diverso e infatti aveva ragione, quello non era più il suo amico Jungkook ma la fenice.
Jimin era incredulo di tale vista, gli occhi luccicavano emozionati ed il suo cuore pareva un tamburo in festa;  non risuciva ancora a crederci che il suo Hoseok fosse tornato in vita. Hobi però non si porse alcuna domanda, lentamente si sollevò dalla bara guardando il mondo attorno a lui percependolo differente.
«Cosa è successo?» queste furono le prime parole pronunciate da Hoseok non appena tornato dal regno dei morti. Jimin mantenendo un radioso sorriso rispose «Tante cose, ma la più importante è che sei tornato in vita...e questo grazie a Jungkook.» udento tali parole il corpo di Jungkook rispose «Non sono Jungkook, sono la fenice. Anche se è più corretto affermare che ormai io e lui siamo una cosa sola, così come dal principio doveva essere.»
Hoseok osservò il ragazzo incredulo, capendo finalmente cosa aveva visto di differente. E così Jungkook era la fenice...il ragazzo non ne sembrava particolarmente sorpreso, anzi forse lo aveva sempre sospettato; ciò per merito di quella volta in cui aveva toccato il minore assorbendone i poteri, avendo così una visione parecchio singolare.
«Gli altri dove sono?» domandò il mutante risorto. La fenice rispose quasi apaticamente «Namjoon e Seokjin sono in un edificio, in cui gestiscono una specie di scuola per mutanti. Yoongi è a casa sua, Taehyung non esiste più. Anzi esiste, ma è a casa sua e non possiamo metterci in contatto, non è nel mondo umano.»

Yoongi guardò Fenice in modo incredulo, il suo amato Jungkook non vi era più, ora aveva dinanzi a lui la fenice che cercava da anni. Il suo amato aveva perso la battaglia, la creatura era riuscita a batterlo in uno scontro soprattutto mentale. Il mutante del fuoco non aveva idea di cosa pensare di quella situazione, come reagire... In fondo lui e Jungkook erano fidanzati.
«Io e Jungkook siamo una cosa sola. Alla fine è come se fossi lui praticamente. Sin dall'inizio eravamo destinati ed essere una cosa unica e ad essere connessa a te. Sono Jungkook...voglio stare con te.»
Yoongi chiuse gli occhi emettendo un profondo respiro «È tutto cosi strano. So anche io che questo era il nostro destino, ma mi risulta comunque strano. Quindi, ora che siete una cosa unica cosa hai intenzione di fare?»
Jungkook si guardò attorno come se stesse pensando, ma i suoi piani erano ben certi «Andrò dal divino e lo sconfiggeró. Dicono che professi amore, ma non lo reputo corretto. È solo un codardo, approfittatore, che si diverte a manovrare il mondo. Attualmente la sua bambola preferita è proprio Seokjin, anzi... Lo era dalla nascita di questo ragazzo. Lui programma tutto, così come ha appunto programmato la mia connessione proprio con te. Se noi sette ci conosciamo non è assolutamente un caso, è stato tutto programmato molto tempo fa. E sicuramente anche la fine di questa storia è già stata programmata, ma...io gli rovineró un po' i piani. Vuole distruggere il mondo, una specie di apocalisse... Gli pare l'unico rimedio al suo errore e per generarla vuole sfruttare ovviamente Seokjin.»
Yoongi non disse alcuna parola, onestamente non sapeva cosa pensare riguardo tutta quella situazione dannatamente assurda. Si sentiva quasi di impazzire, questo lo ammetteva anche perché gli era impossibile tenerlo nascosto, visto che sicuramente la fenice aveva conservato i poteri di Jungkook tra cui appunto la telepatia.
«E cosa vuoi fare per rovinargli i piani?»
La fenice fece un sorrisetto laterale pensando che forse il ragazzo non gli avesse prestato la dovuta attenzione «Te l'ho già detto, andrò direttamente da lui.»
Yoongi guardò il ragazzo in silenzio, non era il Jungkook che amava. Connessione o meno non sapeva se sarebbe riuscito ad amarlo sinceramente anche così, nonostante indubbiamente dovesse la vita alla fenice stessa per avergli salvato la vita più e più volte. Era convinto che in principio, quando ella conunicava con lui, non fosse così. Yoongi era convinto che fosse successo qualcosa che avesse fatto arrabbiare la fenice nel corso del tempo.

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