Capitolo 19

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«Possiamo stare tranquilli, non è alcun tipo di attacco. È sicuramente la manifestazione di qualche potere. Non avverto nulla.» fu questa la dichiarazione di Kim Namjoon svariati secondi dopo. I ragazzi si rilassarono facendo un gran sospiro «Forse è stata una reazione involontaria dovuta alla tensione del momento.» teorizzò Jimin sollevando le spalle, Hoseok si limitò ad annuire a quella affermazione. Jungkook invece si avvicinò alle crepe del muro accarezzandole «Probabilmente involontariamente sono stato io...» Yoongi guardò quelle crepe passandosi poi la lingua sul labbro inferiore «Dannazione ora non ci voleva proprio una cosa del genere!» tutti e sette i ragazzi si ritrovarono a fissare quelle crepe pensierosi, alcuni invece erano concentrati; d'un tratto la vita di quelle crepe andò decrescendo, i ragazzi sobbalzarono a quell'avvenimento stupidi: le crepe divennero sempre piú piccole fino a sparire totalmente come se nulla fosse successo. «Ma cosa diavolo sta accadendo?!» domandò Hoseok spaventato;  Jimin invece guardò una persona in particolar modo ricordando già un evento simile.

«D'accordo, la casa è mia quindi decido io. Per ora vi do il permesso di restare, posto ne ho, ma vedetevela voi come dividervi. Io voglio restare solo nella mia stanza.» proferito ciò Yoongi entrò nella propria camera da letto trovando il letto sfatto e vari vestiti di sua propietà appesi ad una sedia «Non ricordavo di aver lasciato la casa in queste condizioni...QUALCUNO PUÒ SPIEGARMI?!»
Fu Jungkook a giungere dal maggiore, era parecchio timido e timoroso in quel momento «Scusa Yoongi, quando sono scappato mi hanno fatto rifugiare qui, non sapevo fosse casa tua. Non avevo nulla, ho usato quindi le tue cose... Scusami...» Yoongi serrò le piccole labbra guardando il minore che attualmente pareva un cucciolo di cane consapevole di aver fatto qualche guaio, sospirò passandogli poi una mano tra i capelli corvini «Non fa niente, ormai noi siamo amici...» sorrise debolmente guardandolo dritto negli occhi scuri avvertendo calore,  Jungkook ricambiò il sorriso abbracciando subito dopo il maggiore sussurrandogli quanto gli fosse mancato «Sono felice che tu sia vivo. Non so il perché, ma sento di essermi parecchio affezionato a te.» il piromane restò colpito da tale dichiarazione ricambiando l'abbraccio abbastanza titubante, poi chiuse gli occhi e fatto un sospiro gli accarezzò la schiena «Anche io mi sono affezionato a te. Vuoi condividere ancora la stanza con me come i "vecchi tempi"?»

Taehyung era l'unico del gruppo che aveva deciso di starsene da solo prendendosi il divano del salotto, aveva detto che preferiva la solitudine soprattutto in quel momento.
Gli altri quattro si erano sistemati in una stessa stanza, era davvero grande; Jimin e Hoseok condividevano un divano letto, mentre Seokjin e Namjoon un letto non molto grande.
Jungkook stava già dormendo come se fosse un angelo, Yoongi invece non riusciva a dormire serenamente avendo la mente troppo piena di pensieri che non riusciva a far andar via. Il ragazzo decise quindi di passare il suo tempo libero osservando il minore, studiandolo meglio lo trovò davvero piccolo, ma carino; gli scostò i capelli dalla fronte notando quanto essa scottasse, il maggiore pensò subito alla febbre, ma Jungkook non pareva star male, anzi sembrava che stesse benissimo.
Fu in quel momento che Min Yoongi si ricordò di quando il corpo di Jungkook emise una luce ed un calore immenso, a tal ricordo corrugò la fronte ancor più pensieroso. La fenice canto lentamente nella mente di Yoongi che per la prima volta la ignorò troppo concentrato a osservare il volto del mutante chiamato Jeon Jungkook.

Jimin e Hoseok dormivano da un pezzo stretti tra loro, Seokjin e Namjoon invece erano svegli tenendo una conversazione a bassa voce per non svegliare i loro amici «Devi perdonare Taehyung per i suoi comportamenti. È noto che non abbia la testa al posto, ogni tanto ha degli attacchi insensati.» Seokjin guardò il soffitto «Lo so Namjoon, vi conosco, conosco le vostre cartelle. Non sono preoccupato per i vostri comportamenti, lo sono invece per quelli di mio padre e della dottoressa bionda. Chissà cosa diavolo staranno pensando sul mio conto o che cosa staranno pianificato insieme ad altri. Sfortunatamente non posso più aiutarvi dandovi informazioni interne, ormai sono con voi e non credo che mio padre mi riaccetterebbe.» Namjoon sollevò le spalle «Se vuoi tornare da papino e mostrarti come un bravo figliolo possiamo sempre architettare qualcosa anche se sarà abbastanza rischioso per noi altri.» Seokjin sospirò chiudendo gli occhi confuso come non mai «Non so davvero cosa fare...» «Vedrai Seokjin, il tempo te lo dirà. È ancora presto, non è successo nulla per ora anche se sono certo che non tarderà molto ad uscir fuori qualcosa...»

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