Capitolo 49

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Era notte fonda quando la stanza di Hoseok e Namjoon perse intensità di corrente, i due mutanti che in una settimana avevano stretto amicizia tra una tortura e l'altra (Namjoon jn particolare veniva mentalmente torturato, su una sedia particolare data la sua telepatia) si sollevarono di colpo guardandosi attorno. Non molto tempo dopo dinazi ai loro occhi si mostrò un'ombra alata, Hoseok saltó indietro e per quanto fosse terrorizzato non emise alcun urlo.
«Bene, bene, bene... Chi abbiamo qui... Da quanto tempo, mio caro Namjoon.»
Il nominato sgranó gli occhi vedendo lentamente la figura di Taehyung divenire sempre più chiara.
«Nom fiatate, vi sto portando fuori di qui su richiesta di una stramba persona.» l'angelo si avvicinò ai due mutanti poggiando le mani sulle loro spalle «Riservate i commenti per dopo, adesso andiamo via di qui.»
Subito dopo i tre svanirono lasciando quella stanza completamente spoglia, riapparvero poi in una specie di capannone con il pavimento e travi in legno scuro.

Namjoon lanciò uno sguardo in direzione di Taehyung che piegò la testa di lato facendo scoppiettare le ossa «Allora Namjoon, cosa vuoi dirmi? So che hai dei commenti da fare.» il nominato continuó a guardarlo domandandosi il perché di tutto quello, era così confuso, soprattutto perché era accaduto tutto fin troppo velocemente.
«Non ho nulla da dirti, sono solo sorpreso di vederti dopo così tanto tempo...» Taehyung camminò lentamente verso colui che reputava un tempo come suo fratello «Sai Nam, curioso come in tutti questi anni non ci siamo minimamente cercati.»
L'arrivo di Soobin fece voltare i tre mutanti nella sua direzione, camminava con volto sicuro e le mani nelle tasche dei pantaloni neri «Bel lavoro Taehyung, ero certo del risultato.» il mutante misterioso sorrise e Namjoon ne riconobbe la voce, corrugò la fronte guardandolo attentamente «Ho già sentito la tua voce, sei stato tu a parlarmi? Sei tu che mi hai detto di lasciare quel calice?» Soobin guardò con occhi sottili l'altro mutante, facendo subito dopo un cenno col capo.
«Sì, Namjoon sono stato io, ma al momento questo non è importante. Ho da fare altro ora ed altrove. Devo far risvegliare una persona.»

I mutanti guardarono la figura slanciata confusi, Taehyung corrugò la fronte e la sensazione che fosse successo qualcosa nell'universo ritornò nella sua mente. Namjoon provò a leggere la mente del ragazzo, ma essa pareva impenetrabile, ciò lo fece spaventare ponendosi successivamente molte domande. Chi diamine era? Da dove veniva?
In tutto ciò Hoseok era rimasto impassibile, anche se dentro era terrorizzato da tutto quello che era successo e non sapeva di chi fidarsi.

Seokjin stava camminando da solo quando venne preso dalle spalle e messo contro il muro, il mutante sgranò gli occhi sorpreso per quel gesto e guardò attentamente colui che lo aveva afferrato: era un ragazzo dai capelli neri, slanciato.
«Ciao Jin... Scusa per queste maniere...» il ragazzo mollò la presa indietreggiando appena per poi proseguire «Mi chiamo Soobin, noi ci conosciamo già, ma non te lo ricordi.»
Il maggiore guardò il ragazzo con volto totalmente confuso, conoscersi? Non ricordare?!
«Adesso ti spiegheró ogni cosa Jin, è importante che tu sappia, ti prego di credere a tutto quello che ti dirò.»

«Tu puoi tornare indietro nel tempo, puoi anche far tornare indietro dei singoli oggetti. Ad esempio: se un vaso si rompesse tu potresti tranquillamente farlo ritornare sano riavvolgendo il suo singolo tempo. La tua abilità è molto pericolosa, soprattutto se non si sa di possederla e la si usa in modo inconscio. Questo è quello che tu hai fatto per tutto questo tempo. Hai viaggiato nel tempo creando varie dimensioni, poiché il presente non poteva essere cambiato... O meglio poteva, ma fortunatamente è come se... Stessimo già vivendo il presente modificato... So che è una cosa complessa, ma spero tu abbia inteso. Jin, nell'effettivo presente la città è stata distrutta da un tornado causato da questi continui viaggi incontrollati ed anche dai viaggi fatti dalla fenice. Sono riuscito a mandarti indietro prima che fosse troppo tardi, mandando anche me solo che nel tuo caso tu sei "entrato" nel corpo del te di questo tempo, mentre io sono rimasto nel mio corpo e attualmente c'è un piccolo Soobin che vaga per la città.
Jin ti prego, questa volta devi salvarci! Ho bisogno che tu ti sveglia e ricordi tutto! Questa è un'occasione per rimediare a tutti gli errori e salvare il mondo, salvare i tuoi amici e l'uomo che ami!» Soobin portò le mani sulle spalle di Jin che lo guardava con volto shockato e perso nel nulla. Il mutante del futuro iniziò a scuotere Jin continuando a parlare «Jin ti prego! Svegliati e ricorda tutto! Ti mostrerò il nostro presente! Da dove veniamo realmente! Guarda!»

La strada svaní di colpo e i due mutanti si ritrovarono sopra le macerie di una struttura, il cielo era in tempesta, nel petto di Jin il cuore martellava forte, mentre il mutante del tempo si guardava attorno iniziando a tremare man mano che iniziava a realizzare tutto quello che era successo.

Jin avvertí come se qualcosa si fosse crepato all'improvviso nella sua mente, aprendo una cassaforte ove vi erano fiumi di ricordi che apparirono a grande velocità dinanzi ai suoi occhi.

La fenice. La morte di Hoseok. Il primo bacio con Namjoon. La scuola. Il laboratorio. Un fiore.

Jin risvegliatosi dai ricordi si guardò attorno notando fosse in una stanza com sei finestre distrutte, il pavimento era pieno di sabbia e terreno, su una montagnetta più alta vi era una teca di vetro dove al suo interno un tempo vi era il suo amato fiore bianco a sei petali.
Il labbro interiore iniziò a tremare, il respiro era pesante, ora ricordava tutto, sapeva ogni cosa.
Corse per quella stanza, buttandosi ai piedi di quella montagnetta di sabbia urlando dal dolore dopo aver poggiato le mani sulla teca aperta.
Erano tutti morti, lui era l'unico sopravvissuto. Doveva salvarli, Namjoon gliel aveva sempre detto, ma lui stoltamente non lo aveva mai compreso. Adesso erano tutti morti.
Il fiore non esisteva più.

Tirò vari pugni sulla sabbia continuando ad urlare per il dolore. Soobin non c'era più, lo aveva abbandonato nel loro presente e lui non sapeva cosa fare per tornare indietro e provare a salvare tutti.

"Sono stato io... Quella volta nella casa di Yoongi a far svanire le crepe sul muro. Sono stato io quella volta nella foresta a far scorrere indietro le fiamme fino a farle svanire. Sono stato io a far ritornare in vita Yoongi...L'evento dal benzinaio, quello era davvero Namjoon e il bambino...o no, il bambino era sicuramente Tae! Ero tornato indietro ecco perché non capiva! Ora... Tutto ha un senso... Ogni cosa adesso ha un senso. Molte cose sono avvenute a causa mia ed io nemmeno me ne ero accorto."




Taehyung era seduto su delle alte travi rispetto a Hoseok e Namjoon che si trovavano sul pavimento del capannone, il signore dei metalli strinse i pugni e guardò duramente l'angelo domandandogli cosa diavolo stesse succedendo, questi non gli rispose, in quel momento si sentiva più strano che mai, sentiva come se stesse per avvenire un qualche tipo di scontro sovrannaturale che avrebbe stravolto qualcosa. Chiuse gli occhi e vide se stesso nel lago dell'inferno con il corpo perforato da dei spessi tubi neri, questa visione gli fece immediatamente spalancare gli occhi, il battito del suo cuore accelerò fino a sentire dei fastidiosi fischi nelle orecchie e nel momento in cui Seokjin si svegliò, anche Lucifero lo fece ritrovandosi in un tempo che non riconisveva. Taehyung si guardò guardò attorno smarrito attirando maggiormente l'attenzione dei due ragazzi «Hobi? Sei vivo? Cosa ci faccio quì?»
L'angelo cadde ritrovandosi sul pavimento, svenuto.

Lucifero aprì gli occhi immerso nell'acqua del lago, il suo corpo nudo era sofferente e nel centro del petto aveva un tubo che lo trapassava tenendolo maggiormente ancorato al fondo del lago. Taehyung strinse i denti per il dolore e fece mente locale di tutto quello che era successo.
Era tornato indietro nel tempo e quel tempo stava scorrendo diversamente rispetto alla storia scritta.

«Dobbiamo ritornare nel passato Jin, hai la possibilità di salvarli tutti ed evitare che muoiano o soffrano per cause differenti. Prendi la mia mano e torniamo indietro, anche Taehyung si è risvegliato.»
Soobin riapparve dal nulla lasciando Jin sorpreso, deglutí domandandogli in che senso Taehyung si fosse svegliato, così il piccolo mutante si ritrovò a spiegare. «Taehyung è Lucifero, una creatura divina, su di lui il tempo non funziona, se qualcuno torna indietro se ne accorge, ma fino a poco tempo fa anche lui  era addormentato così come te. Riportandoti al nostro presente la tua mente si è sbloccata, di conseguenza Taehyung essendo un'entità suprema si è risvegliato nel nuovo passato. Questo risveglio può averlo anche la fenice, cioè Jungkook, ma è ancora presto affinché lui si risvegli nel corpo del suo sé passato ricordando il presente. Jin...» Soobin guardò il mutante più grande essere confuso, effettivamente erano discorsi complessi e così astratti da essere spiegati in modo comprensibile «Riesci a seguirmi o capirmi?»
Seokjin annuì, anche se in verità non aveva compreso tutto alla perfezione, stava ricevendo troppe nozioni importanti in poco tempo.

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