Capitolo 51

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«Allora Seokjin, ascoltami molto attentamente. La tua missione è molto delicata e ogni azione potrebbe o creare una nuova linea temporale o modificare questa. Farò in modo di mantenere l'equilibrio delle cose affinché vada tutto bene.»
«Chi devo salvare per primo?» domandò Jin, steso sul letto di una camera buia.
«Chiunque tu voglia, Seokjin...adesso vai...»

Dieci anni prima.

Seokjin si guardò attorno non capendo dove fosse finito, aveva pensato ad Hoseok, guardò una Tv esposta in vetrina e lesse il giorno, mese ed anno. Quando apprese che era andato indietro nel tempo di ben dieci anni ne restò totalmente sorpreso. Hoseok... Cosa doveva fare? Da cosa doveva salvarlo? Seokjin si fermò un attimo a pensare e di colpo poi gli venne un lampo di genio. Hobi era scappato di casa, dopo sarebbe finito in orfanotrofio e successivamente il padre di Jin lo avrebbe "liberato" per poi rinchiuderlo in laboratorio per i suoi esperimenti. Sì doveva evitare questo, poiché tali azioni avevano mutato Hoseok facendolo anche soffrire di depressione, ricordava bene quanto fu difficile farlo uscire da quello stato.

Il mutante si precipitò dinanzi ad una casa guidato dall'istinto, dall'esterno poteva sentire delle urla, erano le urla di una donna, sicuramente era la madre del piccolo mutante, gli urlava contro che era il figlio di Satana, che era un demonio, una vergogna; quando la porta si aprì presentando un piccolo Hobi Jin corse da lui abbracciandolo forte a sé, lo sentì tremare, il bambino era spaventato e confuso da tutta quella situazione. Sua madre voleva ucciderlo.
Seokjin sollevò lo sguardo sulla donna che guardava la scena priva di parole, ma con una rabbia ben visibile nei confronti del figlio.
«Signora, lei non sa quello che sta facendo. I poteri di Hoseok sono una cosa voluta dal divino, lui un giorno si sacrificherà per noi, anzi... Si sacrificherà per salvare proprio lei, morendo proprio tra le sue braccia ed in quel momento lei sarà disperata e si sentirà in colpa per aver fatto soffrire un figlio che meritava soltanto amore, l'amore di sua madre.  So che è difficile da credere, ma io glielo posso far vedere. È già successo e sono quì affinché Hobi si salvi.»
«Ma cosa stai dicendo?! Sei un diavolo anche tu?! Sei anche tu figlio di Satana!» Jin sì ritrovò a ridacchiare, mentre teneva ancora stretto Hoseok, che per quanto avesse paura non udiva molto i discorsi dei due adulti.
«Signora, le ripeto, tutto questo lo ha voluto il divino, Lucifero stesso... Tutto quello che gli capita e fa è dovuto dal divino. Noi non siamo sbagliati. Siamo qui per proteggere il mondo da chi vuole distruggerlo. Le cose nuove spaventano sempre, ma se siamo qui è perché qualcuno che ha creato tutto ha voluto che noi esistessimo col fine di aiutare i più deboli e proteggerli. Da dove vengo io suo figlio era un eroe, proprio come quelli dei fumetti, era amato da tutti e la sua morte per proteggere lei ha sconvolto il mondo intero. Posso mostrartelo!»
La donna terrorizzata da Seokjin indietreggiò, ma lui fu più veloce e la afferrò per un polso mostrandole il futuro con un collegamento simile a quello mentale.

Era come se fossero finiti dentro un film, gli altri non potevano vederli, ma sia Seokjin che la donna potevano vedere tutti. Lei rimase davvero colpita da tutto quello che stava vedendo e le sembrava assurdo essere reale. Seokjin le disse di guardare attentamente poiché quello era il momento cruciale.

Lisa si guardò attorno notando dei civili scappare «Ohoh interessante!  Meglio non lasciarseli sfuggire!» Hoseok guardò immediamente nella direzione dei civili, che scappavano via, col cuore in gola pregò la mutante di fermarsi provando anche ad attaccarla, ella lo spinse lontano muovendo l'aria. Il mutante sollevandosi sentì tutto il corpo tremare come una foglia «LASCIA PERDERE DEGLI INNOCENTI! COMBATTI CONTRO DI NOI!» Lisa ignorò le urla disperate del ragazzo e a grande velocità si precipitò contro i cittadini, arrivata ad una certa distanza caricò la lancia per poi scagliarla verso l'obbiettivo.
Hoseok sgranò gli occhi iniziando a vedere il mondo a rallentatore, osservò con occhi grandi i cittadini notando un volto a lui familiare.
«Mamma...?» mormorò il ragazzo iniziando a correre, con le poche forze e il cuore a mille, verso i cittadini, sperando di fermare in tempo la lancia.

Seokjin e la donna guardarono la scena, lei iniziava a sentire i battiti del suo cuore sempre più forti, aveva visto Hoseok combattere per il mondo.
«Guarda ti ha riconosciuta, ma Hoseok è troppo stanco, ha usato gran parte del suo potere correndo ovunque per evacuare la città. Osserva, guarda come sta rallentando e si sente impotente poiché non può salvarvi.»

Hoseok era vicinissimo a compiere la sua impresa, quando le sue gambe smisero di correre facendolo rallentare sempre di più, urlò vari no in preda alla disperazione, non riusciva più ad utilizzare alcun potere sfinito com'era, per questo con le ultime forze corse normalmente buttandosi poi avanti al gruppo di cittadini.

«Questo è il momento.» annunciò Seokjin percependo il respiro pesante della donna.

Al posto di fermare la lancia, Hoseok prese la lancia dritto nel petto sgranando gli occhi all'impatto, gemette di dolore mentre si accasciava lentamente al suolo, poi si sfilò l'arma dal petto sotto lo sguardo terrorrizzato e confuso di una madre che non aveva riconosciuto il proprio figlio.
«Mamma...» mormorò lui con le lacrime agli occhi «Sono... Hoseok... tuo figlio...» la donna udendo quel nome sgranò gli occhi e mormorò più e più volte il nome del bambino che aveva rinnegato, avvicinandosi a lui «Hobi... Sei proprio tu...!» la donna congiunse le mani scoppiando a piangere mentre si accasciava accanto al figlio «Hobi...» pianse di più. Il bambino guardò la madre con occhi socchiusi mentre il petto si tingeva di rosso, allungò lentamente e tremante una mano verso la donna accarezzandole poi il volto con le lacrime «Mamma...» la donna chiamata Eva pianse implorando il figlio di non sprecare fiato, lui con un filo di voce disse «Voglio sentire solo una cosa e poi potrò morire in pace.» Eva guardò il figlio tenendolo tra le sue braccia come la Madonna reggeva Cristo nella pietà di Michelangelo, tirò sù il naso ascoltando con attenzione il figlio morente. «Sei orgogliosa di me adesso?» la donna sgranò gli occhi stupita e pianse ancor di più «Hobi, mi dispiace per quello che ti ho fatto. Sono stata una stupida. Vorrei tanto non aver commesso quel peccato. Tu non sei un mostro, non sei un demone... Sei mio figlio e avrei dovuto amarti sin da subito per come sei. Ti amo Hobi, la mamma è fiera di te...» Hoseok sorrise con le lacrime agli occhi, poi ansimò forte emettendo l'ultimo respiro.
«HOBIIIIII!!!» urlò.

Seokjin con gli occhi lucidi guardò Eva che aveva al suo fianco, come se fosse stato un video il mondo si fermò. La donna stava piangendo, non si immaginava minimamente una cosa del genere, aveva se stessa proprio avanti ai suoi occhi, mentre teneva in braccio suo figlio morto.
«Le hai sentite anche tu, le tue stesse parole? Ti sei pentita ancor prima di questo giorno per quello che hai fatto. Tu puoi far sì che tutto questo non accada, tu puoi salvare tuo figlio da torture e solitudine. Io ero suo amico, io sono proprio lì! Guarda nel cielo! Colui che ha le ali è Lucifero che combatte per salvare il mondo! Guarda attorno, lo vedi quel ragazzo che tiene un altro cadavere tra le sue braccia? Sono amici di Hoseok ed uno è morto come lui per salvare il mondo da queste persone che vedi! Allora, siamo davvero dei mostri? Siamo davvero un male per il mondo? Io non credo proprio tutto questo. Noi possiamo cambiare il mondo per il meglio.»
Eva era priva di parole, non aveva la minima idea di cosa dire, tutto quello l'aveva shockata. Allungò una mano in direzione di se stessa toccandosi e poi portò lo sguardo su Hoseok, morto. Quella visione le metteva davvero i brividi, non credeva che tutto ciò le avrebbe fatto tale effetto. Eva sapeva bene che quella era la realtà, lo percepiva che non era un'illusione.
«Cosa vuoi fare? Salvarlo dalle sofferenze oppure no? Potrei anche farti vedere tutta la vita di tuo figlio se non lo salverai... Sono pronto a perdere tutta la mia vita per salvare i miei amici.»

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