Mutants:Phoenix

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Fu quello il momento in cui la fine ebbe inizio.
L'aria ed il tempo parvero fermarsi nell'istante in cui una divinità ed il suo sottoposto incrociarono per la prima volta il loro sguardo entrando in un contatto intimo senza precendeti.
Il più piccolo con occhi increduli da tale visione fece un passo verso il maggiore il quale aveva il volto confuso per quello che stava vedendo.

Taehyung con una mossa rapida saltò in avanti mettendosi in mezzo ai due ragazzi guardando il minore e dando le spalle al maggiore con le ali spiegate «Dobbiamo andarcene adesso da qui! Ci troveranno e per noi sarà la fine! JUNGKOOK! » Jungkook socchiuse gli occhi guardando il suo meraviglioso angelo «Ma cosa stai dicendo? Chi ci troverà?» Taehyung strinse i denti ed i pugni ansioso «Ma come?! Te lo sei già dimenticato? Siamo in guerra Jungkook, ci stanno dando la caccia!»
Ma Jungkook non badò alle parole del suo compagno troppo preso dalla vista di quella persona, si avvicinò all'angelo ribelle mettendogli una mano sulla spalla «Andate avanti, ci rivedremo presto.» Taehyung con occhi spalancati e le pupille strettissime afferrò di scatto la mano del suo amico stringendola forte sino a fargli del male «MA NON CAPISCI?! È UNA TRAPPOLA JUNGKOOK, È UNA TRAPPOLA! DOBBIAMO ANDARCENE ADESSO, SE NON MI SEGUIRAI TI PORTERÒ CON ME CON LA FORZA!» gli altri spettatori restarono colpiti dalla reazione dell'angelo, Namjoon in particolar modo non lo aveva mai visto così; era come se avesse paura di qualcosa.
L'angelo portò le mani sulle guance del minore guardandolo negli occhi «Ti chiedo di fidarti di me... Non vedi che non fa nulla? È una trappola Jungkook... Vogliono usare i nostri sentimenti così come facevano durante gli esperimenti. Tutto questo non è reale.» Jungkook portò i suoi occhi in quelli del maggiore trovandoci disperazione e sincerità, visto ciò sospirò pesantemente guardando poi colui che era appena giunto da loro; forse Taehyung aveva ragione, come era possibile che fosse lì? Seokjin stesso lo aveva detto: i morti non ritornano. Alla fine il minore annuì «Andiamocene Tae, tutti...» Taehyung sorride da un lato stringendo il polso del minore, guardò il morto con sguardo serio e freddo «Non oggi.» dichiarò prima di svanire nel nulla assieme a tutti i suoi compagni, anche quelli che erano più distanti da loro.

Seokjin si guardò attorno confuso, non capendo come mai Taehyung gli avesse teletrasportati via, adesso si trovavano su una spiaggia deserta in riva al mare e non più in quella verde vegetazione. Jimin si avvicinò a Taehyung, egli aveva lo sguardo basso terrorizzato «Che succede Taehyung?» il nominato alzò di poco il volto, il giusto per osservare l'altro mutante «Non pensavo ci avrebbero trovati con tanta facilità. Non siamo al sicuro Jimin, nessuno di noi lo è.» Jungkook si avvicinò ai due compagni facendo mezzo sorriso di conforto «Vinceremo, ve lo prometto. Insieme nessuno potrà batterci.» Hoseok si accodò ai compagni dichiarando il suo terrore «Una delle cose che mi spaventa è quel dio... Non sappiamo nulla su di lui. Se davvero tornerà sarà la fine.» Namjoon portò le mani in tasca avvicinandosi agli altri compagni, circondando con un braccio le spalle di Hoseok «Finché resteremo insieme non potrà succederci nulla di brutto. Ci proteggeremo l'un l'altro sempre, finché potremo.» Jungkook annuì in segno di approvazione, poi guardò il palmo della propria mano e disse «Piano piano sto diventando più consapevole di me stesso, la mia confusione sta man mano svanendo. Il quadro sta diventando più chiaro.» Jimin portò una mano tra i capelli sospirando «Adesso non ci resta che decidere cosa fare... Attaccheranno presto la città sotteranea, dobbiamo salvarli.» Hoseok guardò i ragazzi con qualche perplessità «Non vi rendete conto di quanto tutto questo sia una follia!? È una città intera fatta di mutanti! Nel caso riuscissimo a farla evacuare dove andremmo?! Non possiamo fuggire per sempre! Abbiamo bisogno di determinate risorse, siamo mutanti, non divinità immortali.» Taehyung alla parola immortali sorrise di lato ben conscio che lui questo lo era.

Il richiamo della fenice continuò a guidare quella mente lasciata sola e confusa in quel bosco, il corpo era ormai esausto essendo giorni che correva senza sosta. "Dove vuoi portarmi adesso?" chiese la mente e per la prima volta essa ricevette una risposta dalla fenice "Da me. "

Le gambe fermarono la loro corsa di colpo quando la mente udì per la prima volta qualcosa di diverso da parte della fenice. «CHI SEI?!» urlò, ma questa volta non ricevette alcuna risposta. Nonostante questo era felice perché finalmente sapeva che era reale, che aveva sempre avuto ragione nell'essere convinto della sua esistenza.
Il ragazzo corse ridendo come un folle, si sentiva rinato.

Alla fine i sei mutanti decisero di restare a casa di Jungkook nella città sotteranea, era al momento la soluzione migliore, tanto prima o poi gli umani sarebbero andati lì.
Seokjin guardò la casa con interesse «Sai a chi apparteneva prima che te la dassero? L'hai pagata?» Jungkook scosse il capo «Non ne ho idea e non l'ho pagata. Il proprietario è svanito nel nulla.» Taehyung scoppiò a ridere «Quindi sei un infiltrato! Sai che ridere se il vero proprietario dovesse entrare adesso da quella porta! Chissà che abilità ha, la sua età, il suo aspetto!» Jungkook si grattò la nuca facendo una smorfia «Qualcuno mi aveva accennato qualcosa, ma al momento non ricordo nulla.»
Hoseok notò il dipinto e si avvicinò curioso come un bambino saltellando «Oh ma è meraviglioso! Sembra Yoongi!» Jungkook nell'udire quell'affermazione sgranò gli occhi, possibile che lui ci aveva impiegato giorni a capire chi lui stesso avesse disegnato e Hoseok lo avesse capito in tre secondi?! «Deve mancarti molto Jungkook...» disse tristemente Hoseok portando lo sguardo verso il basso giocando con i bordi delle maniche della propria maglia; il minore chiudendo gli occhi annuì.
«I morti non ritornano.» proferí Seokjin «Lo sappiamo...» rispose Taehyung anche se lui stesso era ritornato dalla "morte" mesi prima in quel dannato laboratorio.

Il corpo esausto fermò nuovamente la sua corsa «Basta, mi stai mentendo! Io me ne ritorno a casa!» proferito ciò la mente ignorò il canto della fenice facendo il suo ritorno nell'oscurità della città dei mutanti.

Trovò le luci della sua casa accese, ciò gli fece corrugare la fronte, avvicinò la mano alla maniglia aprendo poi la porta con la chiave restando sorpreso nel sentire un vociare familiare. Le gambe camminarono sino al salotto dove trovò sei ragazzi che vedendolo per la seconda volta in quella giornata restarono bloccati «Che ci fate in casa mia?»

Jungkook guardò il nuovo arrivato tremante avvicinandosi a lui, questa volta Taehyung non lo bloccò.
«Sei reale? Sei davvero tu? Eri morto...» Seokjin guardò i due perplesso, lui aveva visto e toccato più volte il cadavere del maggiore ed ora si trovava lì come se nulla fosse successo!

«Ragazzino, hai mai letto da qualche parte di un dio che veniva ucciso? Forse non ti è chiara la mia identità.
Io sono un dio. Il dio del fuoco. Niente e nessuno potrà estinguermi. Io sono il dio Min Yoongi

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