Capitolo 3

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I sei mutanti erano nell'enorme stanza sotterranea, ognuno di loro era collocato in una postazione differente. Hoseok si ritrovò seduto su di una sedia in mezzo all'acqua, Jimin era bendato e steso su di un prato, Yoongi si trovava invece su un pavimento scuro con accanto un pianoforte antico bruciacchiato.
Hoseok guardò i due compagni che erano stati addormentati e seguendo le istruzioni dei presenti annullò la gravità solo sulle postazioni facendoli lievitare lentamente nell'aria.

Una donna ignota si avvicinó a Jungkook il quale era steso, legato ed addormentato su di una lastra bianca, mise dei cavi sul petto nudo del ragazzo e poi annunciò«Sono connessi.»

Jimin aprì gli occhi ritrovandosi seduto su di una sedia candida in una stanza bianca, il ragazzo si guardò attorno e udì dei passi svelti avvicinarsi a lui, terrorizzato si alzò dalla sedia indietreggiando sino a toccare la fredda parete; dinanzi a lui apparve Yoongi col volto sconvolto.
«Come siamo finiti qui?!» domandò allarmato il dio del fuoco, il minore si guardò attorno realizzando piano piano la situazione «Non lo so...»
Il piromane strinse forte i denti, roteó le mani verso l'alto e accumuló sui palmi una serie di piccole esplosioni «Questo posto lo farò saltare in aria, lo giuro!»
«Penso che dovresti calmarti Min Yoongi.» disse una terza voce.
I due ragazzi guardarono il proprietario di quella voce scoprendo essere Jungkook.
Yoongi parve paralizzato alla vista del minore, lentamente rilassó le braccia facendole ricadere lungo i fianchi.

Il più piccolo avanzò tra i due più grandi sorridendo spensierato, Yoongi si infastidì molto a quella vista «Sei antipatico.» Jungkook ridacchió «Lo so, dio del fuoco.»
«Che sta succedendo?» domandó Jimin, Jungkook lo guardò con la coda dell'occhio «Questo posto non è reale, è dove avvereranno i vostri peggiori incubi.» Yoongi guardò il minore attentamente, rispetto a quando si trovava con lui in stanza pareva totalmente un'altra persona in quel momento.
«Non è reale?!» domandò Jimin quasi in un sussurro.

Il volto di Jungkook steso su quella lastra era sofferente così come i volti di Yoongi e Jimin anche se quest'ultimo aveva delle bende sugli occhi. Hoseok guardò i due sospesi in aria e provò a restare concentrato il più a lungo possibile per tenerli in quello stato e per non interrompere la connessione tra i tre mutanti.
Poi sentì un fischio, il medesimo fischio che il dio del fuoco udiva quotidianamente.
La sua mente si rilassó, buttò la testa verso dietro e i due corpi caddero di getto al suolo.
«HOBI!» esclamò la minita bruna correndo dal ragazzo.

La bionda bestemmió vedendo i scarsi risultati ottenuti in quella sessione, maledì mentalmente il mutante chiamato Jung Hoseok, poi guardò Jungkook ancora immerso nell'altro mondo e disse «Voglio l'angelo, adesso!» un gruppetto in camici bianchi corse fuori da quella stanza udendo quell'ordine.

Yoongi aprì gli occhi stordito guardandosi attorno. Era steso per terra ed aveva dolori lancinanti, lentamente con smorfie in volto si sollevò sul busto e vide la situazione
«MUTANTE PERICOLOSO A PIEDE LIBERO!»
Yoongi guardò in direzione di quei strani soggetti confuso e con gli occhi piccoli, poi girò la testa notando il pianoforte antico; tale vista gli fece schiudere le labbra per lo stupore.
Furono dei rumori fastidiosi a riportare alla realtà il ragazzo che voltó il capo ritrovando una squadra di umani vestiti di bianco che tenevano saldamente tra spesse catene l'angelo.

«Dannazione!» lo sentì esclamare, poi gli ignettarono dietro la nuca un liquido verde che di colpo gli fece perdere i sensi.

Taehyung fu steso accanto a Jungkook, subito dopo misero sul suo corpo vari cavi e iniettarono nel suo corpo diversi liquidi.
Yoongi spaventato si alzò completamente da terra e corse da Jimin ancora inerme sul prato della sua postazione.

«Lasciatelo, non farà nulla...» comandó la bionda rivolta ai suoi sottoposti i quali erano già pronti per fermare il mutante. Yoongi infatti come detto non fece assolutamente nulla, anzi provò solo a svegliare il suo compagno con scarsi risultati.
«Jimin...» mormorò mentre di sottofondo vi era un conto alla rovescia. Che stava succedendo?

«Connessione effettuata.» udì.

Taehyung si risvegliò nel letto della sua vecchia casa, scese le scale dell'abitazione incrociando sul pianerottolo i volti della sua famiglia «Buongiorno Tae!» esclamò sorridente suo padre, il ragazzo si guardò attorno confuso e terrorizzato, si guardò le spalle e notò che le ali erano svanite.
«Che succede tesoro? Sembri spaventato, hai avuto un incubo?» domandó la madre.
Gli occhi di Taehyung divennero subito lucidi, non era possibile, era tutto un sogno; tutta la sua famiglia era stata uccisa ed era stato lui stesso a compiere tale gesto!
«Che posto è questo?!» chiese allarmato in un sussurro con destinatario ignoto.

Hoseok aprì gli occhi un ora dopo con la testa sulle gambe della bruna.
«Meno male sei sveglio Hobi...»
«Che sta succedendo?» mormoró il ragazzo «Cosa state facendo a quei ragazzi?!»
«Vi stiamo salvando Hobi...» ma lei sapeva bene essere una bugia. Quei ragazzi sarebbero morti.

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