Awake

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Il mondo iniziò a girare vorticosamente per Seokjin.
Quella mattina fu travolto da una grande paura, aveva aperto gli occhi ed aveva trovato l'inferno sulla terra, peccato però che tutto ciò era frutto della sua mente.

Il mondo girava e girava, si allargava, diventava più piccolo e assumeva forme strane. Il giovane iniziò a muoversi impanicato tra le coperte del suo morbito e prezioso letto poi esausto si alzò di colpo aprendo le tende dai tessuti leggeri e candidi.

Il sole mattutino gli baciò dolcemente il volto ed il mondo si fermò.
Tutto tornò come prima.

Il ragazzo si avvicinó alla grande porta della sua stanza, l'aprì e camminò lentamente per il lungo corridoio della sua grande casa, si fermò dinanzi allo stipide di una porta per udire la conversazione di suo padre con una persona ignota
«Ottimo, sembrano tutti molto interessanti. Verranno ovviamente trattati diversamente, sono molto preziosi, ma è saggio secondo te farli incontrare?»
Seokjin non sapeva a cosa il genitore alludesse, sì schiarì la voce e fece il suo ingresso nella sala da pranzo ben arredata e con quadri di valore.
«Scusami, ti richiamo più tardi, è arrivato mio figlio.» il padre chiuse la chiamata e guardò il figlio sorridendogli «Cosa succede?» domandó il ragazzo «Tuo padre troverà presto la soluzione al problema mutanti!»

Oh giusto, i mutanti. Suo padre in un certo senso li odiava e voleva a tutti i costi sterminarli. Assieme ad altra gente importante aveva ristrutturato un vecchio ospedale per trasformarlo in un laboratorio o meglio in una prigione per mutanti.

«Ho intenzione di portarti con me oggi! Presto lavorerai anche tu per noi, ormai sei un uomo.»
«Cosa? Io non voglio... »
Il padre guardò con durezza il figlio «Cosa non vuoi? Lavorare per tuo padre o sterminare quei mostri?!»
«Non credo siano mostri, sono pur sempre esseri umani, papà...hanno solo avuto la sfortuna di nascere con qualcosa in più.»
L'uomo non parve per nulla orgoglioso del figlio, gli puntò così un dito contro «È questo quello che pensi? Vieni con me oggi e vediamo se non sono mostri!»
Il minore sospirò e chinando il capo rispose «Come tu desideri...»

Seokjin uscì dalla lussuosa abitazione con una mela rossa in mano ed un fiore bianco con sei petali nell'altra. Aveva colto quel fiore dal suo giardino, era semplice, ma lo amava.
Pareva così puro nel suo candore.

Durante il tragitto il ragazzo addentó la mela e guardò il mondo col terrore che esso potesse nuovamente tramutare, ma fortunatamente ciò non avvenne.

Il ragazzo entrò seguendo il padre che lo portò immediatamente a vedere gli esemplari d'elite. Erano sei. Sei come i petali del fiore.
Si fermò dinanzi alla prima porta, la finestrella fu aperta e al suo interno il ragazzo vide uno di loro, era un ragazzo forse più piccolo di lui, aveva gli occhi chiusi forse perché dormiva, lesse "Kim Namjoon". Seokjin pensò "Non è un mostro, papà." ed una voce nella sua mente rispose "Chi lo sa!" il ragazzo sgranò gli occhi terrorizzato da quella voce e notò che il mutante lo stava osservando con occhi inquietanti.
Si allontanò da quella massiccia porta grigia ed un petalo si staccò poggiandosi sull'uscio.

«Ti ha parlato?» domandò il padre ricevendo un sì sussurato come risposta «Lui controlla i metalli ed è un telepate.»
«Voglio continuare solo papà, per favore...»
Il padre guardò titubante il figlio, ma poi accettò andando a parlare con altre persone importanti.

Seokjin avanzò ed arrivó dinanzi alla porta di Min Yoongi.
Lo vide completamente immobilizzato con una camicia di forza, minacciava di far esplodere tutti. Terrorizzato anche da lui Seokjin si allontanó. Un secondo petalo cadde dinanzi alla seconda porta.

Avanzò sino a trovare Park Jimin apatico, disteso sul letto con una mela tra le mani, era rossa e lucente. Un terzo petalo cadde mentre il ragazzo si avvicinò alla porta di Jung Hoseok il quale era sospeso nell'aria, la sua stanza era vuota quella mattina, non vi era nemmeno il letto. Seokjin guardó a destra notando che mancavano soltanto due porte.
Un quarto petalo cadde.

Jeon Jungkook tremava ed ansimava nel suo letto, era legato così come Min Yoongi, anzi forse peggio dato che non aveva solo la camicia di forza.
Il ragazzo notò quanto quel ragazzino, perché tale era, fosse completamente terrorizzato e sofferente. Il suo cuore si frantumó a quella vista, pensò "Loro non meritano tutto ciò...sono persone normali proprio come noi."
Jungkook aprì gli occhi e guardó in direzione del ragazzo piangendo, sussurró di aiutarlo. Seokjin mormorando rispose «Vorrei aiutarvi, ma non posso...mi dispiace.»
«Stai dicendo la verità e lo apprezzo...ma io vedo che un giorno mi aiuterai, ci riuscirai...»
Seokjin corrugó la fronte non capendo e sospirando salutò il ragazzino incamminandosi verso l'ultima porta. Cadde il quinto petalo dinanzi alla porta del più piccolo dei sei.

La visione dell'ultimo ragazzo paralizzò Seokjin. Aveva un'ala nera e spoglia che gli fuoriusciva dalla schiena, l'altra chissà dove era finita. Anche lui era legato, ma diversamente dagli altri. Seokjim vide nei suoi occhi e nel suo sguardo la follia, ma anche altro, vide quasi sofferenza. Lo inquietó.
Kim Taehyung rise senza motivo alla vista del giovane Seokjin, questi lo guardò seriamente poi il suo corpo si mosse da solo ed afferrò una chiave da un tabellone con varie chiavi; aprì la porta della cella entrandoci infine dentro.
Cadde il sesto ed ultimo petalo.

Il ragazzo si chiuse la porta alle spalle provocando un gran baccano.
Perché lo stava facendo? Non lo sapeva nemmeno lui, il suo corpo aveva agito d'istinto.
Taehyung guardò spaventato quel ragazzo strano e provò ad indietreggiare «Cosa vuoi farmi insulso umano?!»
Seokjin avanzò stringendo lo stelo del fiore, quando fu abbastanza vicino all'angelo si piegò inginocchiandosi, gli toccò la spalla nuda dal lato in cui l'ala non c'era più. Taehyung era ormai immobilizzato per la paura, provò poi un forte dolore come una fitta che gli fece stringere gli occhi ed ansimare. Qualcosa aveva iniziato a crescere dietro la schiena nuda. Si formó prima uno scheletro e poi lentamente si formò tutto il resto.
L'ala era tornata ed era anche ricca di piume lucenti, ma sempre nere.
L'angelo si guardò la spalla meravigliato, poi guardò il ragazzo misterioso e con voce sorpresa e allo stesso tempo terrorizzata domandò «Sei forse il salvatore?»
Seokjin guardò prima il ragazzo a lungo negli occhi poi quello che aveva fatto, inizialmente il suo volto pareva quasi assente, poi quando pian piano si "risveglió" e realizzó cosa fosse successo schiuse le labbra e terrorizzato indietreggió trattenendo un urlo.

Anche lui faceva parte del secondo (mondo).
Quello con il quale non voleva avere niente a che fare.

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