Capitolo 53

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"Che diavolo sta succedendo in questo mondo? Perché sono quì? Ricordo il tornato, la fine del mondo. Perché sono vivo? Perché quì? Che è successo al mondo? È stato Seokjin a intervenire?»

Jungkook si guardò attorno con occhi smarriti, finalmente anche lui si era risvegliato, in quale momento esatto però era difficile da capire, la storia aveva subito molte variazioni innumerevoli volte.
Il mutante vagò per la città, vide ad un telegiornale la data e cosa stava succedendo: apparentemente non sembrava essere tornato indietro nel tempo (beh, in verità il tempo era passato nuovamente, quindi era tornato all'anno che consideriamo il presente).
"È tutto così diverso...la caccia ai mutanti? Perché ne sta parlando quest uomo?"
"Seokjin ha fatto un grosso casino Jungkook, è davvero incompetente, lascia che io prenda il controllo di te in modo tale da riparare ogni errore."
Il piccolo restò spiazzato riconoscendo chi aveva proferito parola: la fenice. Il suo cuore accelerò i battiti, non poteva assolutamente permettersi che la fenice avesse la meglio su di lui.
"Se sai tutto ciò che ha fatto, allora narramelo."

La fenice raccontò tutto quello che Seokjin aveva compiuto, Jungkook ne restò colpito e arrabbiato, arrabbiato poiché con Yoongi il ragazzo continuava a fallire ancora e ancora.
"Tu puoi salvare Yoongi" gli disse la fenice quasi come un sussurro "Ma non cambierò tutta la storia rendendo invani tutti gli altri salvataggi?" domandò il piccolo mutante sospirando subito dopo. Era rischioso, se fosse tornato indietro e salvato Yoongi sicuramente il futuro sarebbe mutato per tutti.
E se il destino di Yoongi, la sua salvezza, fosse morire e basta? Se era scritto e impossibile da modificare che il mutante dovesse perdere la vita prematuramente?
Jungkook amava Yoongi e per nessuna ragione al mondo voleva lasciarlo morire. Doveva esserci per forza una soluzione al problema senza mettere nuovamente in pericolo gli altri!

"Quindi cosa farai Jungkook?"
"Dimmi, Yoongi è morto?" il piccolo mutante chiuse i pugni sospirando, si era "risvegliato" troppo tardi.
"Sí, è già morto e tu ora forse non puoi farci più niente Jungkook."

Hoseok e Jimin, nonostante fossero consapevoli dei pericoli, quella mattina decisero di uscire fuori per prendere aria, erano stufi di restare in casa quasi lontano dal resto del mondo. Inoltre Jin non si faceva vedere da fin troppo tempo e questo allarmava abbastanza la coppia di mutanti, che erano decisi a cercarlo anche se non avevano minimamente idea di dove farlo.
«Non possiamo girare a vuoto per la città, è troppo grande. E se non vivesse qui? Se abitasse in un'altra città?» Hoseok incrociò le braccia al petto mentre camminava sul marciapiede di una strada affollata di gente, insomma non sapevano praticamente nulla di questo Seokjin!
Jimin sospirò, anche lui non sapeva minimamente dove cercare ed era sicurissimo che non lo avrebbero mai incrociato per caso per strada; pareva davvero assurdo o da film!

Tuttavia nella loro camminata video un ragazzo piuttosto strano sostare dinanzi alla vetrina di un negozio di elettronica, le TV esposte stavano trasmettendo il telegiornale con le notizie odierne. Hoseok guardò attentamente la figura, era un po' ricurvo, pareva triste e confuso e si domandò se stesse bene o meno. Come se lo avesse sentito il ragazzo si voltò nella direzione dei mutanti sgranando successivamente gli occhi per lo stupore, cosa che lasciò confusi anche i due mutanti stessi. Aveva forse capito cosa fossero veramente? Impossibile, non avevano mica scritto in fronte "mutante".
«Jimin... Hoseok, siete voi? Hoseok... Tu...»
La coppia rimase scossa per quello che l'altro aveva appena pronunciato. Come era a conoscenza dei loro nomi? Chi era lui? Lo conoscevano?
«Scusami chi sei? Come sai chi siamo?»
Colui che ebbe il coraggio di proferir parola fu Jimin, che fece anche un passo avanti verso il misterioso ragazzo.

Jungkook guardò i suoi due amici con un velo di tristezza, era ovvio che non lo conoscessero. Adesso come avrebbe spiegato il fatto che conoscesse i loro nomi?
«Mi chiamo Jungkook...» il ragazzo doveva assolutamente trovare una soluzione a quel problema, quindi decise di intrufolarsi nella mente dei due per apprendere qualcosa che lo avrebbe salvato. Così fu. I due conoscevamo Seokjin, avrebbe detto che era un suo amico e che aveva parlato di loro.
«Seokjin mi ha parlato dì voi, inoltre sono come voi...» il più piccolo portò due dita sulle tempie entrando nella mente di entrambi "Sono un telepate, è così che vi ho riconosciuto." Bugie, ma era l'unica cosa che forse lo avrebbe messo in salvo.

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