Capitolo 54

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Soobin camminava attorno al lago osservando il lago ghiacciato in cui risedieva Lucifero. Il preferito di dio mostrò la sua testa dorata osservando con attenzione i gesti del ragazzo, che ultimamente passava sempre a trovarlo, cosa che non era mai successa da quando era stato condannato a diventare il re degli inferi. Lucifero si domandava cosa egli volesse da lui, perché male e bene stessero insieme in quel momento.
Soobin si avvicinò all'angelo accovacciandosi vicino al limite, ove il lago incominciava, freddo come si diceva essere il cuore di Lucifero. Ma Lucifero in realtà amava, sapeva amare, anzi forse amava più del divino stesso il quale aveva condannato l'umanità intera.

«Ho compreso perché proprio Jin. Ho compreso perché non vuoi che lo faccia cadere nel peccato e perché nom ci riesca. Tu hai mandato Jin, tu hai destinato Jin a salvare il mondo. Liberarlo. Credi che i viaggi nel tempo possano far qualcosa? Tutto quello che sta succedendo è comunque già successo non è vero? Ecco perché in un certo senso ti vedo calmo...Le cose sono state cambiate per modo di dire. Quindi, non ci salverà. Perché sei calmo allora? Che piano hai?»

Soobin guardò l'angelo con serietà in volto, non osò rispondergli. Lo guardava silenzioso, forse rassegnato.
Taehyung guardò il suo vecchio amico a lungo e lentamente sgranò gli occhi e schiuse le labbra piene.
«Tu... Vuoi...»
«Aspetta e guarda Taehyung. È comunque tardi per l'umanità. Presto la fenice si impossesserà completamente di Jungkook, è arrabbiata...Jungkook e fenice stanno diventando una cosa sola. Ora il ragazzo è conscio del fatto che se Yoongi è uscito vivo dall'incendio è solo grazie all'intervento di lui fenice, dal futuro che sarebbe teoricamente presente...»
Taehyung strinse forte i pugni dirignando i denti, provò ad avvicinarsi all'altro ragazzo con ferocia, ma fu bloccato dalle pesanti catene che tenevano il suo corpo prigioniero.
«TU. TU. HAI CONDANNATO UN INNOCENTE. JUNGKOOK È INNOCENTE. PERCHÉ LUI?! PERCHÉ LO HAI CONDANNATO? PERCHÉ CI HAI CONDANNATO?»
Soobin guardò con superiorità l'angello ribelle, subito dopo con grazia si sollevò osservandolo meglio dalla sua altezza «Tu hai condannato Jungkook. È tutta colpa tua questa. Tu hai condannato te, l'umanità, Jungkook e anche Yoongi. È colpa tua Taehyung, tieni questo bene in mente.»
Lucifero provò maggiormente ad avvicinarsi, ma le catene lo bloccavano, erano impossibili da spezzare. Più il ragazzo tirava e più esse diventavano resistenti tirandolo verso il basso. Colpa sua? Colpa di Taehyung? Troppo comodo scaricare tutte le responsabilità a lui.

Lucifero strinse i pugni sentendosi impotente e si lasciò tirare verso il fondo del lago dove fu bloccato tramite altre catene che si attorcigliarono attorno al suo corpo. Egli guardò verso l'altro con gli occhi semichiusi, voleva piangere. Dare le colpe tutte a lui, dipingerlo come un essere orrendo quando lui... Lui in realtà era solo un angelo che si era innamorato. Gli umani non insegnavano l'amore? Non dicevano che dio era amore? Allora perché dio, che era amore, lo aveva condannato proprio per quello? Non aveva senso. Gli mancavano i giorni in cui correva e giocava nel giardino, gli mancava l'Eden.
Certo di peccati il suo sé umano ne aveva come l'omicidio, avrebbe capito perfettamente se fosse stato condannato per questo, ma lui era stato rinchiuso nelle acque freddi, lontano dalla luce divina soltanto perché amava la fenice, ed ora amava Jungkook, non perché possedesse la fenice, lo amava per come era e forse in fondo in fondo provava qualcosa di malato anche per Yoongi.

Chiuse gli occhi mentre delle lame che partivano dal fondo gli trafissero il corpo. Provò dolore.








Jungkook si alzò ferito mortalmente per tutto quello che stava capitando, si sentiva di impazzire, inoltre la fenice che minacciava di impossessarlo proprio durante un suo momento di debolezza non era davvero il massimo. Il ragazzo era in perenne lotta con se stesso, col mondo... Non capiva il perché di tutto quello, perché lui...
"Posso salvarli, Jungkook lasciami andare, cadi sotto il mio controllo!"
Il ragazzo portò le mani tra i capelli iniziando a vagare piangendo, scosse il capo ripetendo più volte un no disperato, non voleva cedere. Sapeva benissimo quanto la fenice fosse in realtà pericolosa e non aveva la minima idea di volerla lasciare andare. Il posto in cui si trovava era deserto, distrutto... Mentre vagava aveva trovato altri corpi morti seppelliti dalle macerie, vi erano solo pochi superstiti. Come era possibile che un tornado avesse fatto tutto quello? Era stato sicuramente uno parecchio anormale. Jungkook si domandò se anche altre zone fossero state colpite, ma aveva il sospetto che in realtà ad andarci di mezzo fossero stati solo loro.

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