Capitolo 16

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Ali tenebrose si stavano unendo a delle ali di fuoco.
La loro danza era ricca di passione, ansimi, respiri profondi, sudore.
Le tenebre desideravano quella fiamma. Lo toccavano, lo volevano. Avevano bisogno di lui, del suo fuoco, della sua vita.

Taehyung si svegliò confuso con le ali strette lungo la schiena per poter entrare in quel minuscolo letto che condivideva con Namjoon, si sentiva strano, infuocato.
L'angelo si guardò attorno notando che tutti stessero ancora dormendo, Jimin e Hoseok stavano condividendo un modesto divano stretti tra di loro come se si amassero profondamente o come se fossero due fratelli.
L'angelo si teletrasportò all'esterno del camper per respirare l'aria fresca del primo mattino, chiuse gli occhi respirando profondamente mentre le immagini del sogno ritornarono chiare nella sua mente.

Capelli corti e neri erano appicciati sulla fronte di un ragazzo sudato. Il suoi occhi neri erano pieni dì lussuria. Taehyung non riuscì a riconoscerlo, voleva vedergli tutto il volto, ma non ci riusciva.
Il fuoco iniziò a divampare sempre di più nel vuoto, si sentì un urlo rabbioso come un ruggito e pian piano il vuoto divenne un luogo, divenne l'inferno.
Taehyung si guardò attorno notando come la persona ricca dì lussuria era svanita all'improvviso nel nulla,  avanzò lentamente in quelle fiamme mentre anime dannate urlavano rabbiosi al suo passaggio, il ragazzo giunse dinanzi ad un lago ghiacciato e vi cadde.
Il sottile strato di ghiaccio si frantumò, l'angelo caduto si ritrovò incatenato in quelle acque gelide.

Are you calling me a sinner?

Taehyung spalancò gli occhi urlando subito dopo frustrato inspiegabilmente, Namjoon era dietro di lui che lo guardava duramente «Taehyung.» lo chiamò freddamente, il nominato si girò in direzione della voce con le labbra schiuse «Chi sei veramente?» gli domandò con aria seria, ma spaventata.

Jungkook era seduto in un vicolo cieco con Seokjin «Come hai fatto a trovarmi?» domandò il minore guardando il maggiore «Non è stato complicato immaginare dove fossi scappato.» il telepate portò le mani nelle tasche dei propri pantaloni «Cosa vuoi da me? Perché vuoi parlarmi?» Seokjin gli rispose preoccupato, temeva davvero molto per quei mutanti «Vi stanno dando la caccia, Jungkook... Ben presto ci sarà una guerra: umani contro mutanti. Lì in laboratorio nessuno sa che sei in vita, pertanto non ti stanno dando la caccia... Stai molto attento. Ti consiglio di stare insieme agli altri...» Jungkook guardò il compagno con occhi grandi, la guerra stava arrivando. Dopotutto il minore se lo aspettava, era ancora abbastanza estraneo al mondo dei mutanti, ma non era difficile capire che ben presto da semplici persecuzioni e abbattimenti gli umani sarebbero passati ad una vera e propria guerra muovendo loro la prima pedina.
Il mutante più piccolo scoppiò in una sottile risata sotto lo sguardo incredulo del maggiore, pian piano quella risata divenne sempre più rumorosa, più malata;  Jungkook si portò una mano sulla fronte esultando «Incredibile! Allora sono proprio dei folli questi umani!!» Seokjin sempre più spaventato indietreggiò appena guardando il più piccolo con le labbra schiuse, in quel momento non riusciva a riconoscerlo, sembrava una persona totalmente diversa.

Dopo non molto alle spalle di Seokjin apparvero gli altri quattro mutanti, Hoseok era allarmato «Dobbiamo trovare un posto sicuro!» Jungkook sollevò immediatamente lo sguardo sui suoi compagni tremando appena «Non ci sono posti sicuri in questo mondo!» esclamò Seokjin stringendo i pugni proseguendo «Loro sanno della città sotterranea, è dove hanno catturato Yoongi grazie a Jungkook! Verranno presto lì e succederà il caos!» il telepate più piccolo nell'udire quella frase restò paralizzato, lui aveva contributo alla cattura di Yoongi? Quando? Non lo ricordava affatto. Taehyung scambiò uno sguardo col minore, era profondo, inquietante, sembrava come se stesse spogliando il più piccolo risucchiando la sua anima, Namjoon guardò attentamente il suo migliore amico decidendo successivamente di prendere in mano la situazione.
«Dobbiamo far evacuare la città sotterranea, la meta... Non lo so. Troveremo un nuovo rifugio per tutti per poi organizzarci sul da farsi.» Seokjin guardò il suo "amico" con uno strano sorrisetto «Non volevi giocare al supereroe? Ora fai tu l'antagonista?» il signore dei metalli guardò il maggiore con la coda dell'occhio «Questo si chiama salvare delle vite innocenti, gli umani sono gli antagonisti.» «Così come i mutanti sono gli antagonisti degli umani che vogliono salvare comunque degli innocenti... Non lo hai capito Nam? Non esistono buoni e cattivi. Siamo tutti entrambe le cose contemporaneamente. I mutanti per gli umani sono il male perché hanno abilità spaventose e perché alcuni le utilizzano per far del male. Gli umani per i mutanti sono il male perché hanno voluto iniziare a sterminarli essendo spaventati dal diverso. Entrambe le parti hanno ragione ed in entrambe le parti ci sono sia innocenti che colpevoli. La giusta fazione è difficile da scegliere o identificare...» Taehyung udendo quell'ultima affermazione poggiò rabbioso una mano sulla spalla del maggiore «Tu devi stare dalla parte della tua famiglia!» Seokjin con tono e sguardo calmo rispose facendo un debole sorriso «Qual è la mia famiglia? Mio padre, umano che vuole uccidere tutti i mutanti oppure i mutanti stessi?»

«Jungkook che stai guardando?» domandò Jimin notando come il ragazzo si fosse bloccato di colpo soffermandosi a guardarsi le spalle. Il minore si passò una mano tra i scuri capelli rispondendo con tono titubante «Ho avvertito qualcosa di estremamente familiare... Ho visto qualcuno dì familiare, ma non ne sono certo...» Jimin si avvicinò a lui circondandogli con un braccio le spalle «Andiamo, non restiamo indietro...» il telepate ancora confuso continuò a guardare quella zona indefinita ed oscura; fissò a lungo  quella direzione ignorando le parole di Jimin che lo esortavano a lasciar perdere e sbrigarsi.

La fenice cantò dolcemente la sua melodia mentre il dio del fuoco guardava in sua direzione. Poco dopo spostò lo sguardo in direzione di un piccolo incendio sviluppatosi nel nulla in quella oscurità.

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