Capitolo 39

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Taehyung era alle spalle di Seokjin e lo stava abbracciando in una stretta morsa. «Kim. Seokjin.» mormorò lui con voce così bassa e roca che il maggiore avvertì dei brividi lungo la schiena. Taehyung iniziò a accarezzare il petto del maggiore portando una mano sui suoi occhi «Sei ancora cieco Seokjin. La verità non è ancora chiara a tuoi occhi. Chi sei, da dove vieni, cosa devi fare.» la voce di Lucifero divennere sempre più bassa «Seokjin...» passò il naso e successivamente le labbra contro il collo del ragazzo «Seokjin...» gli lasciò un delicato bacio facendo sussultare lievemente «Cadi nel peccato Seokjin...» rise, l'angelo scoppiò in una sonora risata mentre ricopriva il corpo di Seokjin, immobile, nelle sue forti e scure ali. «Seokjin... Uccidi. Uccidi colui che mi ha ingannato costringendomi ad una vita da prigioniero.»

Taehyung camminò tra le alte fiamme dell'inferno tenendo una lunga catena in mano, alla fine di questa catena vi era un corpo imprigionato, l'angelo continuò a tirare quel corpo maledetto che pregava di risparmiarlo, rise lanciando poi con un'unica mossa quel peccatore tra le fiamme. Il corpo sì consumò in poco tempo tra urla di tormento, Taehyung sorrise soddisfatto continuando a camminare verso un trono ove un ragazzo siedeva imponente. Jungkook afferrò l'angelo dal colletto avvicinandolo a sé, i respiri pesanti dei due si unirono,  Taehyung iniziò a far vagare le proprie mani sul corpo della fenice che sorrise soddisfatto. «La tua bellezza è uno dei miei peccati.» proferí l'angelo caduto.

Seokjin aprì gli occhi di colpo ansimando «Di nuovo...» mormorò. Si alzò dal letto che condivideva con Namjoon e si diresse verso la cucina per bere dell'acqua fresca. Dopo che ebbe bevuto, il ragazzo si passò il braccio sulle labbra serrandole subito dopo "Taehyung... Non capisco se mi stai parlando tu o... È la mia mente."

Jungkook stava dormendo, nel mentre però si lamentava in continuazione come se stesse soffrendo. Attorno al suo corpo si innalzò una piccola aura rossiccia e successivamente le pareti della stanza iniziarono a creparsi. Yoongi udendo i lamenti del minore si svegliò, restò quasi terrorizzato nel vedere lui e la stanza, allungó un braccio in direzione del ragazzo e lo scosse chiamandolo prima sussurrando e poi con voce sempre più forte.
Jungkook aprì gli occhi facendo cessare il tutto, respirò pesantemente sollevandosi sul busto, guardò poi il suo ragazzo con gli occhi grandi «Non credo che riuscirò a controllarla...» mormorò. Yoongi strinse forte tra le sue braccia Jungkook, gli baciò dolcemente la fronte dicendogli «Piccolo mio, ci riuscirai.» «Non hai paura di me?» il piromane sapeva benissimo che dinanzi ad un telepate non poteva mentire, perciò sospirando abbassò il capo e disse «Sì, qualche volta ho paura di te, di quello che potresti fare... Ma io ti amo Jungkook, ti amo così come sei ed insieme supereremo ogni cosa.»
Il minore udendo quelle parole sincere si tuffò addosso al maggiore stringendolo in un forte e caldo abbraccio, sussurrò «Sono così felice di averti nella mia vita...» Yoongi gli accarezzò dolcemente i capelli mormorando «Anche io Kook, anche io...»
I due ragazzi si guardarono a lungo negli occhi, quelli di Yoongi piccoli e freddi si rispecchiavano in quelli grandi e curiosi di Jungkook. I due avvicinarono lentamente i loro volti, scambiandosi poi un casto bacio, Yoongi tirò leggermente il labbro inferiore del minore stringendolo maggiormente contro il proprio petto.
«Non lasciarmi mai Yoongi.» «Mai, Jungkook. Te lo prometto.»
Jungkook guardò l'altro mordicchiandosi il labbro, Yoongi poggiò la propria fronte nell'incavo del collo dell'altro, passò una mano lungo i suoi fianchi in modo lento. Jungkook si rilassò sotto a quel tocco gentile, essendo stanco non gli ci volle molto per addormentarsi tra le braccia del suo amato.

Jimin era seduto in un angolo dell'istituto a frignare in silenzio, implorava Taehyung di andare da lui e portarselo via nell'altro mondo. Jimin non riusciva ad andare avanti, si era fin troppo affezionato ad Hoseok, era come una fissazione, perderlo per lui significava perdere se stesso. "Jimin, non lasciarti andare. Ricorda la tua missione, devi uccidere Lisa!"
Jimin sapeva che fosse pericoloso restare in una struttura con Namjoon, questo telepate era "noto" per non farsi gli affari propri quando vedeva che qualcosa non andava nel verso giusto, se fosse rimasto lì il telepate avrebbe sicuramente scoperto le sue intenzioni. Decise che era giusto andarsene prima che fosse troppo tardi, lasciò un biglietto per i due mutanti dicendo che voleva tornare a casa da sua madre.

Infatti l'indomani fu proprio da sua madre che Jimin tornò. La donna vedendo il figlio scoppiò a piangere, lo strinse forte a sé ricoprendolo di attenzioni «Figliolo, sei tornato...» «Sono a casa, mamma...»
Il mutante strinse la donna tra le sue braccia, lei gli disse che sapeva ogni cosa e che era sempre in costante pensiero per il ragazzo, poi gli disse anche di quanto fosse fiera di lui e dell'uomo che era diventato.
«Mamma non ti lascerò sola adesso...»

Namjoon e Seokjin trovarono il bigliettino sulla scrivania del primo, il telepate sospirò passandosi una mano sul volto «Mi auguro che sia davvero tornato da sua madre. Nel caso ha preso una giusta decisione, la madre è sola e si è vista privata del figlio all'improvviso. Lei lo ha sempre amato, è una brava donna.» Seokjin ridacchiò appena scuotendo il capo «Ti sei fatto una cultura su tutti?» il signore dei metalli sorrise di lato mostrando una fossetta, accarezzò la superficie della scrivania dicendo «In laboratorio avevo un sacco di tempo libero. L'unico del quale ho sempre avuto informazioni limitate era Jungkook ed ora ho capito il perché.» Il maggiore cambiò discorso lasciandosi cadere su una poltrona di pelle nera «Allora, quanti studenti avremo?» «Per ora abbiamo 50 iscrizioni, sono tutti molto interessanti, non vedo l'ora di cominciare, ma mi servono più professori anche per le materie normali.» Seokjin chiuse gli occhi «Oh, ma per quello non ci sono problemi, lo sai che ci sono tante proposte! Comunque è fantastico come lo stato abbia deciso di finanziare questo progetto!» Namjoon sorrise sinceramente mettendosi a sedere sulla sua poltrona dietro la scrivania «Già è fantastico.»
Seokjin aprì un occhio guardando il suo ragazzo «Parlerai di Lucifero ai tuoi studenti?» «Di Lucifero inteso come quello conosciuto o di Lucifero il vero?» «Ovviamente intendo Taehyung...» Namjoon guardò il soffitto pensieroso «Non so se vorrò parlare di lui anche se in realtà tutti lo conosco, ma non la sua vera natura... Però sono sicuro di non voler citare minimamente la fenice, è pericoloso.»

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Angolo Autrice: Ciao a tutti! Come state?
Come avete potuto notare il capitolo precedente è stato diverso dal solito. Ogni tanto ci saranno capitoli del genere, sono in realtà delle "Note" come pagine di diario. Questo arco narrativo sarà un po' "piatto", ma ricco di avvenimenti strani, vi consiglio di tener d'occhio tutti gli avvenimenti anche del primo arco narrativo.

Volete sapere una cosa su Jungkook e la fenice? Bene, il fatto che Jungkook fosse la fenice è stato spoilerato all'inizio della storia quando Hoseok toccó Jungkook assorbendo l'abilità delle visioni. Non è un caso che Hoseok abbia visto proprio quel momento dato che, come sappiamo, quando è successo lui non c'era più.

Aaaah quante piccole cosine interessanti ho lasciato sin dalle origini, mi sento come Yoongi quando si definisce un genio.

Vi amo 💜

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