CAPITOLO 3

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POV'S NICCOLÒ

Io che mi perdo nei suoi occhi.
I nostri visi così vicini, osservo le sue labbra e mi soffermo su tutti i suoi particolari così perfetti ai miei occhi.
e sue labbra, sono come una calamita.
Poi mi ricordo, Elena, sorella di Adriano, la mia mente collega tutto.
Non posso farlo per quanto vorrei.
Ad un passo da quello che poteva essere un perfetto bacio,  mi alzo dal letto.

< senti questa> dico mentre mi avvicino alla tastiera e inizio a suonare l'inizio di "Piccola Stella."

Lei che dopo qualche attimo di confusione, sicuramente dato da quello che stava per accadere poco fa.
Passa lo sguardo su di me.

< questa l'ho già sentita, ma molto tempo fa > dice avvicinandosi allo strumento.

< ovvio è una delle canzoni che ti ho dedicato >

Lei ci pensa un attimo e poi annuisce

< non si intitola mica "Piccola Stella"? >

< esatto, te la dedicai quando tu avevi solo, 13 anni e io se non sbaglio ne avevo 15 > la informo tentando di ricordare.

< cantala >mi invita lei.

< assolutamente no >

Non voglio che ascolti ciò che le dedicai,  non so perché ma in questo momento lo trovo imbarazzante.
Ho trovato la prima scusa che mi è venuta in mente per allontanarmi dal suo viso così vicino al mio.

< guarda che tanto un po' me la ricordo, sai che io amo tutte le tue canzoni? >

< me lo hai già detto, però non puoi amarle tutte perché molte non le conosci> ammetto.

< allora fammele conoscere >

Adesso mi torturerà sino a quando non gliele farò ascoltare.
Sorrido distogliendo lo sguardo dal suo viso, i suoi occhi mi fanno un effetto troppo strano.
Le mie dita continuano ad appoggiarsi ai tasti dello strumento.

< sei la cosa più bella che indosso, sei nana na nana, sei la strada che porto, no porta alla vita, nana na... sei la mia sfida> canticchia cercando di ricordare le parole finendo con il ridere ogni volta che non ne ricorda qualcuna.

Sento mia madre chiamarci, così con rammarico, smetto di suonare e mi dirigo in cucina seguito da Elena.
Seduti al tavolo ci sono entrambi i miei fratelli.

< ehi Elena, quanto tempo > dice allegramente Lorenzo abbracciandola.
Lei saluta e anche Valerio fa la stessa identica cosa che ha fatto Lore.

< forza a tavola che è pronto > continua mia madre.
Tutti facciamo come lei ci ha chiesto.
Così mi ritrovo alla mia destra Elena, di fronte a me c'è  Valerio e affianco Lorenzo mentre mia madre è alla mia sinistra a capotavola.
Si parla un po', ridiamo e scherziamo tra noi.
Tiro una mollica di pane tra i capelli di Elena che mi guarda con sguardo assassino.

< ma è mai possibile, sempre così non cambi mai > dice lei rimproverandomi.

< ma io non ho fatto nulla > cerco di giustificarmi scoppiando a ridere.
Lei mi tira uno schiaffetto sulla spalla e continuamo a farci i dispetti, penso che tra un po' mi ucciderà.
I suoi capelli sono pieni di molliche di pane .

< Niccolò piantala, non giocare con il cibo > mi rimprovera mia madre alzandosi da tavola portando alcune cose in cucina.

< grazie Anna > urla la ragazza alla mia destra.
< almeno qualcuno che capisce ancora qualcosa c'è qui dentro > sussurra togliendosi il cibo dai capelli con scarsi risultati.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Where stories live. Discover now