CAPITOLO 46

1.5K 49 42
                                    

POV'S NICCOLÒ

Che razza di situazione.
Perché tutto non può essere migliore di così?
Non abbiamo mai fatto nulla di male eppure sembra che nessuno apprezzi il nostro stare insieme.
Ci amiamo, ma a volte ho paura che non basti, semplicemente perché l'amore è sempre vero se visto da un altro.
A volte non comprendo i miei sentimenti verso Elena, ma so di amarla e so che non è giusto soffrire per qualcun altro.

< accettalo perché io lo amo > continua a parlare Elena con le lacrime che le  rigano il viso e le braccia incrociate.
Non so che fare se non stringerla a me, anche se è più che ovvio che non risolverò nulla in questo modo.

< Eliana almeno tu comprendi > dico io mentre la mamma di Elena alza il capo e ci guarda, tentennando con la testa.

< io non so che dire Niccolò > anche lei si alza dal divano e si avvicina mettendosi accanto al marito.
< tutto questo è molto strano per me, ma allo stesso tempo, non posso nemmeno negarvi di star insieme>

< grazie mamma > Elena si fionda fra le braccia di sua madre.
Adriano non ha ancora spiccicato una parola e Sergio, il padre di Elena ha perso un po' le speranze, ma non demorde, forse però abbiamo una possibilità.

< non sono d'accordo > infatti ho pensato troppo presto di avercela fatta < Elena ha bisogno di studiare, di aver sopratutto un futuro certo >

< il mio futuro è Niccolò >

Credo di sentire il sangue ribollire nel corpo.
Adriano capisce immediatamente che qualcosa non sta andando bene, si affretta infatti ad avvicinarsi a me.
Stringo i pugni, vorrei distruggere tutto.
Poi guardo il viso preoccupato di Elena e sotto il suo sguardo non posso fare altro che calmarmi e usare le parole.

< io cercherò di dare ad Elena un futuro più che certo, digiunerei piuttosto che non darle del cibo, le donerei qualsiasi cosa perché lei sia felice > provo a parlare con calma, anche se ho uno strano fiatone, come se avessi fatto una lunga corsa < quindi non puoi parlare di futuro con me >

< peccato che di musica non si vive >
Indosso di nuovo gli occhiali, forse per non far vedere i miei occhi lucidi.
Mi sembra di essere tornato alle superiore, quando i professori mi giudicavano ed io mi sentivo incompreso.

< adesso smettila papà > finalmente sento la voce di Adriano.
< crediamo tutti in lui e poi Elena non è più una bambina, il futuro se lo creerà strada facendo da sola >
Sua sorella sorride e poi torna fra le mie braccia.

< ridicoli > sussurra lui allontanandosi da noi.
Anche Adriano e Eliana vanno via, forse in cucina.

< dai, andiamo via > dice al mio orecchio Elena < ora ti prego mi porti al mare? Dove le parole non sevono a nulla, dove ci bastiamo solo noi e il rumore delle onde?! >
Non rispondo, riesco solo a sorridere senza un motivo ben preciso.
< qualsiasi posto, basta che non sia qui vicino >

< sì amore, ti porto al mare > sorrido e apro la porta uscendo da quella casa.
Saltella felice sulle scale verso il pianerottolo.
Come se tutto quello che abbiamo passato non fosse successo.
Ammiro il suo essere così bambina, osservo ogni suo movimento alla ricerca di qualcosa di nuovo, è difficile la sfida conoscendo ogni suo piccolo particolare.

< andiamo da tua mamma > si ferma poco prima di scendere e arrivare al terzo piano.

< no, no > faccio segno con la testa e persino con l'indice.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Where stories live. Discover now