CAPITOLO 23

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POV'S NICCOLÒ

Io e Elena siamo appena arrivati su quello che dovrebbe essere il set di "Chiave" che poi non è nient'altro che una strada completamente vuota e con poche luci accese dai lampioni e delle insegne, come quella della farmacia che vedo qui di fronte.
Sono così emozionato che tutto ciò non mi sembra nemmeno reale.
So che è solo un piccolo passo, so che "ultimo" sta nascendo in questo momento, nonostante io lo sia sempre stato e lui abbia fatto parte di me sin dall'inizio.
Quando a scuola ero un disastro e i professori che urlavano a mia madre
" Suo figlio è marcio dentro", ma che ne sanno loro, che ne sanno tutti, tutti quelli che negli anni mi hanno criticato perché in fondo, in loro non c'era niente e avevo il bisogno di sentirsi più importanti.

Io non ero e non sono marcio dentro, io dentro ho un mondo che esplode in mille universi, con fiori tutt'altro che appassiti, in me potresti vivere e camminare tra le migliaia di costellazioni che riflettono nel cielo fermo.
E potresti sentire il rumore del vento che muove incostante le onde del mare in tempesta che con sé porta solo rabbia, perché lui racchiude tutto me stesso, io sono una goccia che si tuffa nel mare, la poggia che bagna le mie ansie di notte, il granello di sabbia che mi rende unico, ancor di più per le volte che ho urlato 'io mi sento diverso', perché io lo sono realmente.
E poi potresti trovare l'eleganza delle stelle, dove vorrei che la mia Trilli si rinchiudesse sempre, se mai si sentisse sola e non sapesse su chi contare, loro sono lì a migliaia, sono luminose e sembrano stupende, ma in realtà anche loro si sentono inesistenti agli occhi umani, noi che siamo formiche non ci soffermiamo mai ad osservarle con attenzione, poi ci sono io che invece, spendo ore ed ore della mia notte per guardarle ed assaporarne le emozioni che diventano canzoni.

< sei agitato? > mi chiede Elena che mi sta abbracciando, poggiando la testa sul mio petto.

< un po' >

< allora, la prima scena la giriamo qui > dice Emanuele Pisano, il regista indicando un strada ampia.
< Nic preparati >
Mi portano un paio di vestiti, tra giacche, camice e felpe.
Scelgo il mio outfit per il video e ovviamente indosso i miei occhiali, loro non possono mancare, così come la chiave appesa al collo, apre la testa ad ogni rivale.
I capelli sono come sempre, un po' spettinati, ma non del tutto inguardabile.

Emanuele mi invita ad avvicinarmi sul set, in modo tale da iniziare già le prime riprese.
Elena mi da un po' di coraggio stringendomi la mano e lasciandomi un bacio sulle labbra.
< vedrai, andrà tutto bene > sono le ultime parole che sento uscire dalla sua bocca, perché con passo deciso mi metto sul luogo segnato dal regista aspettando che si inizi a riprendere.

< ok, silenzio e... playback >
Parte la mia canzone con in sottofondo, la mia voce, provo a seguirmi e inizio a camminare in avanti seguendo la telecamera.
Sento di aver sbagliato qualche parola, ma spero che non si sia visto, io intanto continuo con i miei passi incerti.
< stop, no no > dice il regista concertrato a guardare uno schermo su cui compare la mia figura.
< Niccolò non seguire la telecamera, cammina normalmente, stai tranquillo nessuno vuole mangiarti > a molti potrà sembrare un rimprovero, ma in realtà suona molto di più come un consiglio.

< certo, adesso ci provo >

< bravo ragazzo, continuamo >
Riprendiamo con le riprese e la cosa sembra andare molto meglio.
Durante la serata conosco alcune delle comparse e attori che faranno parte del video.
È tutto meraviglioso, non riesco ancora a crederci.

Mi avvicino ad Elena che è rimasta in silenzio tutto il tempo ed ha osservato tutta la situazione sorridendo.
Mi metto accanto a lei.

< come sta andando? > chiede con un sorriso sulle labbra arrossate dal freddo.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora