CAPITOLO 21

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POV'S NICCOLÒ

< Niccolò mi vuoi lasciare? > le parole rimbombano nella mia testa.
Non ci sto capendo più nulla, Adriano è stato appena visto fuori da quel dannatissimo palazzo, Elena che ha le lacrime agli occhi e io che invece non so nemmeno che cosa dire, come affrontare tutto questo.
Non ce la faccio, troppe informazioni nella mia mente in poco tempo.
Elena si alza dalle mie gambe e prende un po' di acqua ed un bicchiere per calmarsi, presumibilmente.

< no, io non voglio lasciarti però... >

< però Niccolò? >

< credo che sia sbagliato, ciò che stiamo facendo, io non me la sento di mentire ancora > lei annuisce nervosamente.

< non ci credo > dice mentre alcune lacrime scendono dai suoi occhi < non ti è mai importato dal giudizio delle persone e ora mi dici questo? > continua scoppiando a piangere.
Ecco, ora sono esattamente quell'uomo che non desideravo essere nemmeno nei miei incubi.
Ho visto le lacrime sul suo viso e sono stato io a procurargliele, è stata colpa mia.

< aspetta > provo a rimediare ai miei errori < non piangere >
Mi avvicino a lei e le tolgo le lacrime dal viso, ma lei gira la testa di lato per non guardarmi.
Mi chiedo solo perché io sia così idiota.

< no Niccolò >

< no cosa? > chiedo con un sorriso sulle labbra per la sua ingenuità nel dirlo.

< non provare a rimediare >

< e come faccio ed essere perdonato? > non credo di aver fatto nulla di male, ma probabilmente la cosa che ad Adriano non possa piacere tutto questo, la fa soffrire, lei ci tiene molto a me, ma che dico?
Lei ci tiene moltissimo e non capisco come faccia.
Come riesca ad apprezzare quello che sono, uno stupido bipolare col dramma, scorbutico e bambino.
Avrò sicuramente molti pregi, non ho mai detto di non averne e so che questi avranno la possibilità di migliorare sempre e comunque in quello che sono e faccio, ma è facile amare i pregi delle persone, ma è complicato, difficile, forse impossibile, apprezzare e accettare i difetti di qualcuno, ma magari è totalmente il contrario e nulla di quello che sto pensando è possibile, sarò pazzo, non ad alti livelli, ma sicuro instabile sotto certi aspetti.

< non puoi capire come io mi senta adesso > dice lei tornando a guardare i miei occhi.

< se non ci riesco, prova a farmelo capire> cerco di trovare un punto di accordo, in modo tale che mi parli < ma sai anche tu che è una bugia, io ti comprendo come nessun altro riesce > a volta anche la verità è una bugia, ma non in questo caso

< è che tutta questa situazione mi sta stressando, tu ed io, Adriano con i suoi modi di fare, se non ce la facessimo? >

< in che senso? >

< se tutto questo porterà a dividerci, io non riuscirei più a guardarti negli occhi e non voglio che sia così > a chi lo dice, io non saprei vivere senza i suoi occhi.
Ho visto tante persone far parte della mia vita, hanno bussato alla porta del mio cuore, io l'ho aperta fidandomi e poi sono usciti poco dopo essere entrati.
Però, lei no.
Elena non è mai uscita, è sempre rimasta nel mio cuore, forse un po' nascosta.
Nascosta fra le pareti buie e spoglie che hanno accesso il musicista che c'è in me, ma in qualsiasi caso anche se dietro ad un velo che mo ha praticament reso cieco sino ad oggi, lei c'era, era presente con i suoi "ti odio", con i suoi abbracci, con la luce dei suoi occhi che hanno e continuano ad illuminare le mie giornate, giorno dopo giorno.

< se tutto questo non dovesse funzionare? > continua lei piangendosi addosso.

< non dire così, perché vivi con le paranoie accese? > chiedo spostandole una ciocca di capelli davanti al viso.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora