CAPITOLO 16

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POV'S NOEMI

Sta baciando davvero questa ragazza?!
Che poi non saprà nemmeno chi sia, anche perché non l'ho mai vista da queste parti.
Sento che dentro di me si stia spezzando qualcosa, forse è la mia anima che pezzo per pezzo precipita.
Le lacrime stanno minacciando di scendere in fretta.
Non so esattamente quale sia l'espressione del mio viso, in quest'istante, ma l'unica cosa di cui ho la certezza, è che in questo posto manca l'aria, la rabbia e la tristezza stanno prendendo il sopravvento in me.

Lui si stacca dalla bionda e posa gli occhi su di me.
Non riesco a riconoscerlo, il suo sguardo.
È così diverso, mi chiedo solo dove si trovi il vero Niccolò.
Ma so già la risposta, sotto tutto l'alcol che ha accumulato nel suo corpo.
Avrà bevuto moltissimo e solitamente lo si fa per due motivi.
Per divertirsi o per dimenticare, almeno è quello che ti insegnano i grandi nella vita quotidiana.
Ha un sorriso strano sul suo volto.

< allora ti rifaccio la domanda > dice sbiasciando e indicandomi scordinatamente < ti stai divertendo? >
Scoppio a piangere, non riesco più a trattenermi.
Perché deve farmi questo?
Vuole forse farmi capire che sono stata un giocattolo per lui o forse è semplicemente ubriaco e non comprende nemmeno le sue azioni.
Però, allo stesso tempo quando si è in queste condizioni si tende a dire la verità e che lui me la dica a parole o a gesti, non cambia molto la situazione.

< no, non-non mi sto diver-tendo > dico tra i vari singhiozzi.
Non mi importa che la gente mi veda piangere o che mio fratello se ne accorga.
Potrà pensare quello che vorrà e non me ne fregherà nulla.
Lo guardo ancora una volta negli occhi che mi scrutano curiosi.
Asciugo una lacrima solitaria e poi esco dal locale.
Che si diverta pure, io non starò lì a guardarlo, ferma come una bambola ad osservare il modo in cui si vuole portare a letto una ragazza sconosciuta.

Poco dopo la porta si apre e Niccolò si affianca a me barcollante.
Non posso credere che si sia ridotto così.
Vuole essere pari, come si diceva da piccoli quando si giocava ad in gioco a squadre e si doveva dicere quale avesse vinto la partita.
Sì perché un po' di tempo fa, mi ha dovuta portare a casa sua, mi ha costretto a fare un bagno con acqua fredda e ha provato ad aiutarmi mentre ero fuori di me.
Ma adesso, adesso come faccio io?

< forza a...andiamo > mi dice lui prendendo le chiavi della macchina, avvicinandosi a quest'ultima quasi correndo.
Inutile dire che a momenti prendeva uno dei tanti pali in faccia.
Mi avvicino correndo anch'io e provo a prendere le chiavi che tiene in mano, non può guidare in questo stato.

< dai Niccolò > lo rimprovero mentre lui alza verso il cielo le braccia e mi ritrovo costretta a saltare in alto reggendomi sulle sue spalle anche se nonostante tutti i miei sforzi, non riesco a prenderle.

< dammi un bacio e te le do >

< no, dammele subito > alzo il tono di voce mentre continuo a saltare.
Cerca di ricattarmi in questo modo?
Andiamo, lui pensa davvero che io lo baci dopo quello che è successo lì dentro.
Lui protrae le labbra verso di me, ma io mi sposto.
< non ti darò  un bacio Niccolò, hai appena finito di limonare con una bionda >

< ma anch'io ti ho vista > dice lui con il mio stesso tono di voce.
< e sono incazzato nero, cazzo un giorno sembrano una coppia inseparabile e l'altro vai baciarti il primo ragazzo che trovi?! >

< ma stai parlando proprio tu? > chiedo alzando il tono di voce, di solito non lo faccio, non urlo mai contro Niccolò però in questo momento sono davvero arrabbiata.
< hai baciato davvero la prima ragazza che avevi davanti e credo che ti sia anche piaciuto >

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Where stories live. Discover now