CAPITOLO 54

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*RIPETO PER CHI SI SIA PERSO QUESTO PARTICOLARE NEL CAPITOLO PRECEDENTE... SO CHE "GIUSY" È USCITA MOLTO PRIMA, MA SERVIVA PER LA STORIA QUESTO CAMBIAMENTO *

POV'S NICCOLÒ

Mia madre si avvicina alla porta d'ingresso subito dopo il suono del campanello.
Da qui non riesco a vedere perché ci sono molte persone che saltano, cantano, urlano e non capisco più niente.
Riesco ad intravedere mentre da un bacio sulla guancia credo.

Mi alzo scatto appena lui entra in salotto.
Non so per cosa, forse felicità.

< ho portato il vino > ridacchia  avvicinandosi con la bottiglia.
Mi avvicino anch'io e lo abbraccio.

< grazie > indico il vino e lo prendo per poi appoggiare la bottiglia sulla tavola.
In realtà non so per cosa fosse di preciso quel grazie.

< ciao Elena come va? > si avvicina a lei che è seduta sul divano con ancora quella diamine di mano sulla sua pancia.

< tutto bene... diciamo > abbozza un sorriso e mio padre che le fa una carezza sul viso.

< bene, allora quando ascoltiamo questo album? > chiede lui impaziente, sarà anche stanco visto che guardando l'orario sul cellulare vedo che è mezzanotte precisa.

< be' ora! > metto le casse ad un volume abbastanza alto, tanto ho avvisato i vicini e faccio partire Spotify.
Parte chiave e ormai tutti la conoscono quindi mi ritrovo un salotto pieno di ammiratori che cantano a squarciagola la mia canzone.
Appena conclude passo lo sguardo su Elena in attesa di vedere la sua reazione ascoltando 'il capolavoro'

"E ti sento nei discorsi di chi mi sta intorno"

Vedo già le prime lacrime.
Mi siedo accanto a lei, poggia la sua testa alla mia spalla.

"E lei ora qui vicino ame e cerco nei suoi gesti qualcosa di te"

È più che ovvio che parli di Cecilia in questo verso.
Cercano dannatamente in quella ragazza Elena e speravo di trovarla un po' per dimenticarla, un po' per non cancellarla dalla mia testa.

Lei asciuga tutte le lacrime sorridendo.
Nella sala ci sono degli applausi, qualcuno ci guarda, qualcuno preferisce ascoltare.

Passa "Pianeti" e "Mille universi".
Mamma piange, d'istinto mi alzo e vado ad abbracciarla e nel frattempo inizia "Sabbia".
Mia madre mi stringe forte, assalendo il mio collo all'attaccatura dei miei capelli.

< fortuna che ci hai sempre creduto, senza mollare > sussurra al mio orecchio < che questi capolavori ce li sognavamo altrimenti >

< grazie mamy > le lascio un sonoro bacio sulla guancia.
Ho le lacrime agli occhi, ma cerco di trattenermi.
Torno accanto ad Elena che ascolta attentamente Sabbia.
Anche qui in parte parlo di lei, anche se  reputo questa canzone più che altro come uno sfogo.
Tutta la rabbia, scrivo quello che sono, quello che non ho e quello che voglio rimanga di me.
Poi ovviamente è la canzone che vive, vola e se ne va lasciando il povero poeta che è in me a chiedersi cosa valga per gli altri.

Così anche in "Racconterò di te" lei inizia a piangere.
L'ho immaginata scritta da un soldato, ma lei è sempre presente e lo sa bene.
Vedo tante persone trattenere le lacrime, è così strano fare questo effetto.
Un conto se la mia fidanzata alla quale ho dedicato delle canzoni, che sono per lei, si mette a piangere, un conto è se lo fanno delle persone che adcodandola se la sentono comunque addosso senza essere citati anonimamente.
Non credo che qualcuno riuscirà mai a capire il mio ragionamento, ma ha un senso.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon