CAPITOLO 44

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POV'S ELENA

< lo sapevo > esclamo mentre le lacrime riempono i miei occhi.
Mi accascio al pavimento, mentre questa volta il mio viso viene inumidito velocemente.
< non ci voleva proprio >

< non fare così... >

< cosa?? > quasi strillo alzando la testa verso il cielo < sono incinta cazzo >
Lei abbassa lo sguardo, forse le ho detto qualcosa di strano.
Ma sinceramente come posso stare calma.
Aspetto un bambino, non era previsto, non lo era per niente.
Non so come possa prenderla Niccolò, ho un'assurda paura che lui non lo accetti e anche io non sono da meno.

POV'S NICCOLÒ

Mi guardo intorno e sono qui.
Sempre con le stesse persone e ad un passo dalla piccola luce della speranza di un sogno che è sempre stato considerato impossibile da chi mi circonda, non per me questo è ovvio.
Sorrido pensando a quello che accadrà tra poco meno di un mese.

Ho praticamente finito il mio primo album e ho già abbastanza canzoni per farne un secondo.
Scrivo così in fretta... ho troppe cose da dover dire.
Non sono mai stato bravo con le parole usate per parlare, ho iniziato a scrivere proprio perché non ne ero e non ne sono tutt'oggi in grado.
Preferisco farti capire quello che sento attraverso le canzoni.

< come sei pensieroso oggi > interviene Cocco bloccando i miei pensieri.
< che hai? >

< no niente, parlavo mentalmente con me stesso > rispondo sinceramente sorseggiando il bicchiere di vino rosso.
Abbiamo finito di mangiare da un po' e abbiamo deciso di ordinare due amari prima di tornare ognuno alle proprie case.
Anche Adriano perché ha deciso di andare dai suoi genitori.
Probabilmente non vuole intromettersi tra me e Elena.

Ammetto che il suo comportamento mi ha davvero stupito.
Forse le parole che gli ho urlato contro sono servite, non tanto per fargli comprendere la situazione, ma ha sentito nella mia voce tutta la realtà, tutto l'amore che provo realmente per Elena.

A volte me lo chiedo... come sta?
È così scontato chiedersi come stia una persona?
Non lo so e non parlo solo a livello fisico...
Voglio sapere se è triste per poterle regalare il sorriso migliore del mondo stampato sul suo viso.
Voglio sapere se si sente sola per poterle dire parole dolci, parole vere che la facciano sentire parte della mia vita.
Voglio sapere se è felice per vivere insieme la sua e la mia felicità.

< Niccolò... > Adriano mi tira una pacca sulla spalla facendomi sobbalzare.
Giro di scatto la testa verso il suo corpo, guardandolo stranito, non capendo il motivo del suo gesto.
< io e Cocco stavamo pensando di andare no?! >
Cerca il consenso di Gabriele che annuisce.
Faccio lo stesso e mi alzo dal tavolo andando verso la cassa del ristorante, anche se in realtà è più una trattoria.

< no, questa volta offro io > dice ridendo Cocco avvicinandosi.

< tu?! > chiedo abbassando gli occhiali da sole per poi iniziare a ridere.

< mi tocca > sospira amareggiato negando con la testa.

Finito di pagare andiamo in macchina e durante il viaggio l'unica cosa che si sente è la radio in sottofondo.
Mi auguro che un giorno in questo triste e noioso sottofondo ci sia una mia canzone.
Accompagnamo Adriano che scende velocemente dall'auto e quasi non lo sentiamo salutare.
Invece noi continuamo il viaggio verso casa mia.
Perché nonostante siano quasi le 16:00, Ludo è ancora da me.
Chiudo gli occhi e sento di star per addormentarmi.

•••

Qualcuno mi scuote in modo forte e mi sento costretto ad aprire gli occhi che inizialmente faticano a mettere a fuoco tutto.
È Cocco.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Where stories live. Discover now