CAPITOLO 57

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POV'S ELENA

Qualche volta vorrei leggere dentro la mente delle altre persone, ma non per pura curiosità, solo per comprendere quali paure tengano le loro mani legate fra i fili della vita. Vorrei sapere, in questo esatto momento, quali timori ha per la testa Nicco che tende ad assere sempre di più assente anche se felice per quello che gli sta accadendo, per la fortuna che per una volta non si allontana sogghignando. Anche io provo un'infinita gioia per lui, ma è diverso.

Mi sembrano solo frivoli pensieri da allontanare, io so di fare parte della vita di Niccolò, ma inizio a sentirmi di troppo fra gli impegni dell'Honiro che aumentano ogni giorno che passa, Sanremo e le melodie che risuonano incessantemente in una stanza con la porta costantemente chiusa. Eppure io mi sento un'intrusa all'interno di quella camera, probabilmente è per questo che preferisco restare sola per sentirmi soltanto lambire dalle parole soavi che Niccolò canta.

I miei pensieri vengono interrotti dal campanello, mi alzo annoiata dal divano e apro la porta.

< Ciao Ludo! > saluto colei che ormai posso considerare una vera e propria migliore amica < E' davvero bello che tu sia qui finalmente >

< Sono molto felice anch'io > mi abbraccia sorridendo per poi poggiare una mano sulla mia pancia che si nota facilmente, parlando poi in modo dolce < Ma chi c'è qui? > 

< Non lo sappiamo nemmeno noi! > dico io sorridendo, visto che ancora non sappiamo il sesso del bambino o bambina per l'appunto. 

< Avete già pensato a cosa vorreste? >

< Ehm... noi non abbiamo neanche parlato del bambino in questi giorni se non per litigare > abbasso il viso vergognandomene, dovrebbe essere il protagonista di pensieri gioiosi, non un argomento di disputa < Sai, Nicco è parecchio impegnato... ieri ha firmato i documenti per Sanremo ed è piuttosto nervoso >

< Immagino! >

< Ho sentito il mio nome, come mai? > dall'altra stanza fa capolino Niccolò con in mano il cellulare. Non degna nessuna delle due di nemmeno un'occhiata veloce.

< E' bello che tu sia venuto a salutare Ludovica > dico sarcastica, al che lui alza di scatto la testa osservandomi, oserei dire, sconvolto < Che c'è? Ti senti bene? >

Si avvicina quasi correndo verso di me, passando lo sguardo su quello della ragazza al mio fianco al mio. Ho un'espressione sconcertata e scuoto la testa leggermente come a chiedergli che cosa ci sia di sbagliato. Prende il mio braccio e con delicatezza mi guida verso il fondo del corridoio che porta alle camere per restare da soli,  ma prima mando un'ultima occhiata a Ludo alzando le spalle. 

< Non va affatto bene >

< Cosa Nicco? > chiedo spazientita, sento già gli ormoni andare per conto loro come se cercassero mille modi per darsi alla pazza gioia e farmi sentire un'imbranata che cerca di placare i suoi pianti, nervosismi o gioie assurde.

< Devono venire Cocco e la fidanzata > strabuzzo gli occhi regalandogli uno sguardo furioso, mentre lui sussurra quest'ultime parole.

< E da quanto lo sai? >

< Da due orette circa > ammette passandosi una mano mano fra i capelli scompigliandoli ancora di più  < Mi sono dimentica... > 

< Certo che ti sei dimenticato, ti avevo detto ieri che oggi sarebbe venuta Ludo! >

< Lo so, ma inizialmente sarebbe dovuta venire ieri > sbuffa lui posando gli occhi verso la fine del corridoio dove in salotto ci sta aspettando ormai da qualche minuto Ludovica. Questa mi sa tanto di "Giustificazione".

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Where stories live. Discover now