CAPITOLO 6

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POV'S NICCOLÒ

< oh no, rimetti quel vestito > quasi le urlo sconsolato.

< ma fa caldo > dice lei sdraiandosi sul divano.

E adesso che faccio?

< forza allora vai a farti la doccia fredda>

< ma poi avrò freddo > dice lei ovvia scoppiando a ridere.
Mi giro per non vederla mezza nuda.

< dai vieni qui, aiutami ad alzarmi, mi gira la testa >

Mi trovo costretto ad avvicinarmi e porgerle la mano in modo che lei l'afferri.
Quando è in piedi cerco di farla avvicinare al bagno, ma le sue gambe cedono per il poco equilibrio.
La porto come se fosse una sposa in bagno dove inizio a riempire la vasca con acqua fredda, ma non troppo, diciamo sul tiepido in modo tale che lei si immerga.

< sto per vomitare > dice quasi piangendo.

< calma, è  normale > le accarezzo la schiena mentre lei inizia a tirare fuori tutto l'alcol che ha in corpo.
Nonostante la cosa mi faccia schifo, provo a farle coraggio e le tengo i capelli da una parte.

< devo spogliarmi? > chiede lei.

< possibilmente, ma tanto io esco ora >

< no, non lasciarmi da sola > mi implora lei tenendomi la mano.

La faccio immergere con fatica in vasca , visto che continuava a fare piccoli urletti per il freddo.
Una volta in acqua le ho fatto togliere gli indumenti e sono rimasto di spalle, appoggiato alla parete per tutto il tempo.

< mi passi l'asciugamano? > chiede lei.
Prendo l'accappatoio bianco e lo metto davanti al suo corpo in modo tale che lei lo indossi.
Per poi uscire dalla vasca mentre si tiene a me.
Le faccio indossare una mia maglietta e una mutanda di mia madre, diciamo che mi sono dovuto arrangiare in qualche modo.

Si veste velocemente e anche se l'imbarazzo rimane, posso guardarla tranquillamente.
Mi chiedo ancora com' è possibile che si sia ridotta così, lei non beve per niente, nemmeno un bicchiere di vino.
Se la sua intenzione era provocarmi c'è riuscita pienamente, mi spiace solo di non aver finito di prendere a pugni quell'idiota.
Vedo sul suo collo un succhiotto, la macchia violacea fa crescere in me la voglia di uccidere direttamente Samuel, spero vivamente che si sia limitato a questo.

dai mettiti qui > le propongo cercando di farla sdraiare sul letto.

Lei molto impacciatamente lo fa, non è ancora per niente lucida nonostante la doccia fredda di prima.
Si sdraia accanto a me e poggia la sua testa sul mio petto.

< sai che io sono una stella, anzi una stellina > dice avvicinando il viso al mio, facendo sfiorare le nostre labbra mentre con la mano mi accarezza parte dei capelli.

< e perché mai saresti una stellina?> chiedo facendo il finto sorpreso non volendo rovinare la sua allegria.

< perché sono la tua stellina > dice con semplicità come se fosse la cosa più semplice di questo mondo.

< io sono la stellina di Niccolò > continua sorridendo e appoggiando la testa nuovamente sul mio petto, però stavolta in modo tale da poter guardare il soffitto.

< ho sonno però non voglio dormire > mi comunica pensierosa < sapevi che sono anche l'universo di Niccolò? >
Molto probabilmente crede che io non sia Niccolò e penso davvero che la doccia non abbia fatto i suoi doveri.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Where stories live. Discover now