CAPITOLO 31

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POV'S ELENA

< per lei > Adriano parla respirando affannosamente.

< lei chi? > chiede Niccolò.

< eh è sono due giorni che litighiamo > cerca di trattenere le lacrime < ho paura di perderla >

< ti accompagniamo noi > passo lo sguardo su Nic che annuisce, dopotutto Adriano è venuto con Gabriele e lui è nel pieno della vacanza.
< forza andiamo > mio fratello si alza dalla sedia, salutiamo velocemente e andiamo a prendere le nostre cose in stanza.

Arriviamo a Roma e sono quasi le due di pomeriggio, il traffico era davvero troppo e siamo rimasti in coda per quasi un'ora, ma finalmente siamo giunti a destinazione.

< dove ti lasciamo? > domando guardando mio fratello negli occhi arrossati dal pianto.

< va bene anche al parcheggio > e così facciamo, si ferma poco prima di scendere dall'auto < ci metterò come minimo tutto il pomeriggio, quindi capisco se preferite tornare dagli altri >

< ma ti pare > lo rimprovera Nicco
< noi andiamo da mia mamma e stiamo da lei > sorrido a quelle parole, ormai non vedo più Anna da tanto, troppo tempo, è come se fosse una seconda madre per me e non averle più parlato ha fatto male.

Andiamo verso il mio palazzo, i miei genitori non dovrebbero esserci, sono partiti per la Sicilia.
Scendiamo dalla macchina e corriamo sino al terzo piano.
Niccolò vuole fare una piccola sorpresa ad Anna che non sospetta minimamente del nostro ritorno come "coppia", adesso che ci penso non abbiamo approfondito l'argomento.
So che tutto è tornato come prima, be' non proprio tutto, finalmente possiamo stare insieme senza avere paura del giudizio delle persone che ci stanno accanto.
Nic bussa alla porta.

"Arrivo" sento la voce ovattata di Anna che urla, ad entrambi scappa una risata.
La porta si apre velocemente e la donna rimane pietrificata nel guardare la scena.

< AH! > esclama gioiosa abbracciando entrambi < finalmente vi rivedo mano nella mano >
Entriamo e ci sediamo sul divano.

< dobbiamo festeggiare > Anna prende parola < ma... come l'ha presa Adriano, lo sa? >

< mamy na' cosa alla volta > ride il ragazzo seduto accanto a me.
< lo sa ed è andata bene >

< oh che bello > poi si alza e va in cucina, portando il caffè.
Passiamo quasi un'oretta insieme a lei.
Niccolò va un attimo in camera sua, per cercare alcuni spartiti che ha lasciato qui e io rimango sola con Anna.

< sono davvero felice > prende parola la donna di fronte a me, con uno sguardo abbastanza pensieroso < ora siete tornati a sorride, vedo mio figlio sereno e tu con meno problemi per la testa >
In effetti è vero, ora che si sta sistemando tutto, voglio che il mio futuro sia migliore di come sono stati questi anni, ho ancora in mente i miei pomeriggi a guardare il sole fuori dalla finestra, immersa nella polvere di una stanza buia e come unica amica, la musica che fuoriusciva dagli auricolari alle orecchie e per finire le lacrime di dolore che scendevano senza darmi tregua, come cascate.
Poi però, mi vengo in mente le braccia di Niccolò che ancora inconsapevole di quello che sarebbe accaduto, mi stringeva a sé,  facendomi sentire a casa e Adriano invece con i suoi pochi sorrisi, i suoi scherzetti amorevoli e il suo lato fraterno che cercava di tirarmi su il morale, per un padre troppo assente, per una vita troppo stressante per una ragazzina, aldilà dell'adolescenza.

< mi ha distrutto non averti rivolto più la parola > infatti dopo che sono partita per Bologna non le ho mai scritto.

< lo so tesoro > sorride passando gli occhi su di me < abbi cura di mio figlio, lui vuole sembrare forte e lo è, ma è anche fragile, cerca sempre di proteggerti e si sente un fallito quando non ci riesce, senza di te si è sentito solo, perso nel mondo >
Annuisco ascoltando le sue parole che mi fanno sorridere un po'.
Spero di meritarmi tutto questo e spero di essere all'altezza per stargli accanto.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Where stories live. Discover now