CAPITOLO 8

3.5K 110 41
                                    

POV'S NICCOLÒ

Siamo troppo vicini, potrei bruciarmi con il fuoco, ma il desiderio è troppo forte per essere fermato.
Gli occhi si perdono gli uni fra gli altri, passando sulle nostre labbra che si sfiorano come i nostri nasi.
Il respiro che diventa più pesante per le azioni che potremmo star per commettere.
Ci siamo già ritrovati in una situazione simile e ho utilizzato una stupida scusa per allontanarmi da lei, forse ho sbagliato, ma ho un'altra occasione e non posso sprecarla in questo modo.

Le nostre labbra si incontrano in quello che è un morbido e candido bacio, la passione che ci travolge lentamente e lascia spazio alle dolci carezze che le faccio sul viso e sui capelli.
Le sue mani dietro al mio collo mentre sfiora i miei neri e scompigliati capelli e io che la tengo stretta al mio corpo mettendole le braccia dietro la schiena.
Lo ha desiderato anche lei ed è inutile che fingiamo che le cose non siano come stanno in realtà.
Ne avevamo bisogno e ignorare la cosa non avrebbe alcun senso, ma allo stesso tempo non ho pensato lucidamente quando l'ho baciata, come potrebbe prenderla Adriano, mia madre o la sua famiglia.
Sono tutti così ossessionati da noi due insieme, visti come coppia che se accadesse realmente forse non la vedrebbero più come una cosa bella e divertente.

Poi apriamo gli occhi e lentamente ci stacchiamo da quel semi abbraccio e ci guardiamo increduli e in effetti nessuno dei due riesce praticamente ad aprire bocca.
Non ho parole da dire e non so come esprimere le emozioni travolgenti che ho provato in quell'istante.

< ehm... io.. non > prova a dire lei impacciatamente mettendosi una mano sul viso, molto probabilmente per coprire l'imbarazzo che sta provando in questo momento.

< non so cosa mi sia preso > ammetto cercando il suo sguardo che invece è fisso sul pavimento.
Le guance rosse per il freddo o per meglio dire, dall'imbarazzo.
Il suo essere così bambina e non saper gestire le emozioni che la circondano e si rifugia in se stessa a pensare sul da farsi o a qualsiasi altra cosa che la faccia meditare, un po' come quando sotto la doccia ci si perde nei meandri della nostra mente, facendoci domande esistenziali, alle quali non c'è un'imminente risposta plausibile.

< nemmeno io, non... ecco non > prova a dire lei passando i suoi occhi sui miei.
E che dire, mi ci perdo nei suoi occhi nei quali vedo il mio riflesso perché così puri e senza veli, come le poesie.
A volte pensando ai suoi occhi non riesco a scrivere bene e allora scrivo quello che viene, perché potrei dire così tante cose, descrivere con esattezza quello che lei prova a nascondere all'interno dei suoi occhi, dalla tristezza, dalla malinconia alla gioia indescrivibile che la diversifica da tutti gli altri.
Lei che è diversa perché vede sempre la parte migliore delle cose e delle persone anche se poi non si fida di quest'ultime.
Totalmente il contrario di me che vedo solo il lato negativo.
Questa cosa mi sta facendo riflettere molto e sono arrivato alla conclusione che lei è una ragazza con troppa vita e di certo non la indosserà con me.

< è stato solo un errore > dico tutto d'un fiato.

< già, chissà cosa ci è preso> risponde finendo con una sorta di risata isterica.
< io ti volevo mostrare il mio regalo > dice schiarendosi la voce.

<un altro? > chiedo un po' sorpreso, pensavo che la chitarra fosse già abbastanza, anzi forse è anche troppo, non so se mi merito tutte queste attenzioni.

< sì vieni >

Prende la mia mano e ci incamminiamo sino alla parte opposta del terrazzo.

< avevo già intenzione di portarti qui, ma tu hai accelerato le cose > ammette lei ridendo.
Prende una scatola con sopra disegnate due rose.
Me la passa fra le mani, è davvero molto bella.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Where stories live. Discover now