CAPITOLO 32

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POV'S ELENA

< ma stai male? > chiedo passando lo sguardo su di lui, essendo incuriosita dalla sua affermazione.

< no, sono serio > risponde risponde semplicemente prendendo il cellulare e alzando le spalle < anzi ora l'avviso>
Io e Niccolò ci guardiamo abbastanza straniti, la situazione è scioccante.

< va bene, allora andiamo a casa mia > prende parola Nic.

< no, portaci a casa nostra, tanto ho le chiavi >

< no no, portalo > correggo Adriano < io vengo con te Nicco >
Guardo mio fratello che si posa le mani sul viso.

< te prego non mi ci fare pensare >

< a cosa? > domando soffocando una risata.

< a quello che potreste fare da soli... >
Non riusciamo più a trattenerci né io né Nic che inizia a ridere subito dopo di me.
Povero Adriano, se sapesse quello che è accaduto poche ore fa.

< sta zitto Adrià, mo vai a casa e domani ti veniamo a prendere >

< Elena rispondimi bene, io mi preoccupo solo per te > è leggermente innervosito, lo si capisce dal tono di voce.

< aò grazie per la fiducia > Niccolò interviene mettendo la mano sulla mia coscia.
Se il suo intento è quello di far ingelosire mio fratello, ci sta sicuramente riuscendo.

< Niccolò togli quella mano prima che io te la tagli >
Scoppiamo nuovamente a ridere e passiamo tutto il tragitto così.

Lasciato a casa Adriano, cerchiamo di recarci il più velocemente all'appartamento di Nic, perché sta iniziando a piacere e non poco.
Piena estate e tra un po' diluvia...
Arrivati davanti al suo palazzo nessuno dei due ha il coraggio di scendere.
La pioggia batte fortissima al suolo e la strada è illuminata solo dai pochi lampioni in lontananza.

< dai sei pronta? >

< pronta per essere zuppa d'acqua > lo guardo sorridendo.

Scendiamo dalla macchina, mi prende per mano e iniziamo a correre come due bambini nella speranza che la pioggia non bagni i nostri corpi, ma inutile dire che il tentativo è stato vano.
Come quando da piccoli non si riesce a fare a meno di vedere le gocce sul finestrino fare a gara e sperare che ad aggiudicarsi il primo posto sia una di quelle che tu stesso stai seguendo con il piccolo indice della mano.

Poco prima di entrare nel portico, mi ferma tirandomi a sé.
Poggia il pollice sul mio labbro inferiore e mentre questa volte le gocce d'acqua al posto dei finestrini percorrono i nostri visi e fanno a gara con le sue mani che sfiorano il mio, come le nostre labbra che si scontrano più volte.
Quando ci stacchiamo degli Infiniti baci, ridiamo come dei pazzi e cerchiamo di raggiungere il caldo e accogliente appartamento di Niccolò il prima possibile.

< casa dolce casa > dico oltrepassando la porta d'entrata, siamo davvero zuppi d'acqua.

< adesso potrai dire di aver ricevuto un bacio sotto la pioggia, come quello dei film >

< oh sì amore, era quello che più desideravo > parlo con ironia, ma apprezzando il gesto regalandogli un un altro bacio.

< non vorrei rovinare il momento, ma non voglio ammalarmi > capisco subito  cosa voglia dire, quindi ci prepariamo per andare a dormire dopo una doccia calda.

POV'S CECILIA

19:56

Che stronzi, entrambi.
Non posso credere che Niccolò mi abbia lasciato per stare con quella, per lei.
È ovvio che io sia meglio, lo si vede lontano un miglio, ma ovviamente lui ha deciso il contrario e se ne pentirà, eccome se se ne pentirà.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Where stories live. Discover now