CAPITOLO 43

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POV'S ELENA

Mi alzo con la felicità di poter finalmente tornare fra le braccia di Niccolò.
La vacanza si è conclusa e finalmente oggi torniamo tutti a Roma.
La mia bellissima Roma, quanto mi è mancata... e quanto ho sperato in questi pochi giorni di poter di nuovo stringermi fra le braccia dell'unica persona che io abbia mai amato.

Siamo in viaggio da un bel po' di tempo ormai, sono in macchina con Cocco e Ludo che di tanto in tanto mi passa qualcosa da mangiare.
Questa cosa mi accomuna molto a mio fratello.
Anche se devo ammettere che la mia fame oggi sembra che non voglia attenuarsi nemmeno un po'.

< quanto manca? > chiedo con le palpebre chiuse, la fronte attaccata al finestrino e i raggi del sole che sfiorano il mio viso illuminandolo.

< poco... non più di 15 minuti > apro gli occhi all'istante e mi guardo intorno.
Siamo vicini al mio quartiere dalle notti buie, festaiole che possono sfociare nel pericoloso, come è solito dire Nic, ma dalla rara bellezza delle risate fatte insieme, caratterizzate dal vero senso dell'amicizia.
Prendo gli auricolari e mi immergo in quel mondo.
Quel mondo di fantasia dove nulla intorno a me esiste.
Dove sono io a costruire le case, le strade e i fiori lungo i sentieri.

°°°
Sento qualcuno picchiettare la mia spalla.
Tolgo una delle due cuffiette dalle quali proviene la calda voce di Nic con i suoi sogni appesi.

< siamo arrivati > Ludovica mi guarda sorridente, ero talmente persa fra i miei pensieri che non mi sono accorta nemmeno del tempo che scorreva.

< oh ehm... > mi stavo per addormentare e la mia voce è abbastanza assonnata.
< siamo a casa di Nic, giusto? >
Entrambi mi guardano in modo strano e solo dopo capisco che mi sarebbe bastato passare lo sguardo fuori dal finestrino per capirlo, ma in realtà mi gira la testa e non vedo molto bene.

< tutto bene? > Gabriele si gira del tutto  parlandomi in modo preoccupato.

< sì sì, davvero >

< comunque sì, siamo a casa di Nic > continua lui con sguardo serio o almeno credo dal momento che dentro la mia testa governa una confusione tale.

< grazie di tutto > scendo dall'auto mentre sento la voce di Ludo chiamarmi.

< Ci sentiamo dopo > le sorrido e poi cammino sino all'appartamento di Nic.
Sembra che io mi stia riprendendo passo dopo passo, anche se forse è un modo per stare più tranquilla.
Suono campanello, nonostante io alla fine possa benissimo entrare.

< amore mio > non faccio nemmeno in tempo a metabolizzare che mi ritrovo stretta fra le braccia di Niccolò.
Mi stringo ancora di più al suo corpo, un po' anche per sorreggermi.

Entro in casa e poso la mia piccola valigia suo pavimento.
Nel frattempo sento dei passi avvicinarsi dal corridoio.
Adriano arriva in salotto e si blocca all'ingresso della stanza guardomi.
Abbasso lo sguardo non sapendo effettivamente come comportarmi.
Lui si avvicina sempre di più, per poi cingere il mio corpo.

< mi dispiace sorellina > mi passa una mano fra i capelli e non riesco a capire il suo improvviso comportamento, ma di certo non mi dispiace.
Passo lo sguardo su Niccolò che sembra sorpreso quanto me.
< sono stato un vero stronzo, lo so >
Sussurra la mio orecchio.
Sciogliamo quell'abbraccio e lo guardo negli occhi.

< perché fai tutto questo? > chiedo quasi ingenuamente.

< ho capito alcune cose > risponde semplicemente alzando le spalle.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Where stories live. Discover now