8. Gita

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«Ti ho detto che non le chiede!» esclamò stremata Sofia sbattendo sul banco il libro.

«Ne sei così sicura? Mi sembrava ne avessimo parlato la volta scorsa...» scossi il capo confusa.

«Ma che dici? Davvero le chiede?» si rivolse lei a Marco.

«Le chiede Sofi» terminò lui convinto.

«Te l'avevo detto!» le puntai un dito contro accennando una faccia frustrata.

«Cazzo! Non riuscirò mai a studiare tutto per domani!» si lamentò lei allora.

Eccoci lì, a Gennaio, alla chiusura del primo quadrimestre e con l'angoscia di superare a pieni voti l'interrogazione di storia prima del consiglio di classe. E come bravi studenti c'eravamo ridotti all'ultimo come al solito... anzi, solo Sofia si era ridotta all'ultimo, io avevo studiato tutto il weekend per quell'interrogazione e miravo anche ad un buon risultato!

«Ma non so nemmeno quando le abbiamo fatte queste pagine! E lui pretende che le studi?» si lamentò ancora lei.

«Sono da studiare da due settimane queste pagine, non è di certo colpa del prof e poi sono solo quindici» continuò Marco con nonchalance.

«Quindici? E ti sembrano poche? Sommate alle altre saranno circa cento pagine da studiare!» scoppiò Sofia disperata, la mia amica coraggiosa era andata a farsi un giro perché quella che avevo davanti in quel momento era una Sofia che stava tremando di paura.

«Potevi studiare giorno per giorno capra! Poi, puoi sempre sperare che ti interroghi la volta dopo anziché domani...» ridacchiò lui.

«Sei uno stronzo!» gli lanciò una gomma addosso.

«Ahia!» si lamentò Marco massaggiandosi il braccio.

«Io vado via, vado a studiare» ci informò a quel punto lei e sclerata come al solito lasciò la classe dove eravamo rimasti solo noi tre ormai.

«È suonata da un po' e devo andarmene a casa a studiare» mi fece notare Marco preparando la cartella.

«Vai, io finisco di preparare lo zaino» gli sorrisi.

«Okay, ciao»

«A domani» lo salutai e poi lui uscì.

°•°•°•°

«Sofia, la parola trincea non ti dice proprio niente?» chiese il professore arreso alla mia amica che a gambe accavallate continuava a tremare seduta davanti alla cattedra.

«Erm... erm...» balbettava lei essendo stata interrogata proprio quel giorno che tanto voleva non succedesse.

A quel punto, Marco esasperato prese un foglio del quaderno e ci scrisse sopra la parola buca a caratteri cubitali, mostrò poi il quaderno a Sofia dal fondo della classe nella speranza che le tornasse alla mente ciò che aveva studiato.

Feci di tutto per non scuotere la testa esasperata altrimenti lo avrebbero scoperto.

«Niente?» la incoraggiò a parlare il professore.

Sofia notò finalmente Marco e spalancò di poco la bocca. Il professore si accorse della sua espressione voltandosi verso il resto della classe sospettoso ma Marco abbassò il quaderno prontamente.

«Buca!» esclamò lei convinta. Il professore si voltò a guardarla ancora e accennò un leggero sorriso.

«D'accordo, puoi andare ora, abbiamo finito» la informò e lei prontamente si alzò in piedi tornando a sedersi al suo banco.

°•°•°•°

«Sei e mezzo! Sei e la metà di un voto!»

Sofia urlava euforica per la classe da quando era venuta a conoscenza del voto che il professore le aveva assegnato, era imbarazzante.

𝑴𝑰𝑲𝑹𝑶𝑲𝑶𝑺𝑴𝑶𝑺 | kim taehyung • readerWhere stories live. Discover now