24. Single?

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Erano minuti interminabili che eravamo stesi sul letto abbracciati. Mi lasciai cullare dai movimenti regolari che il petto di Taehyung compiva e intanto sorridevo serena. Il corvino continuava a passare le sue lunghe dita fra i miei capelli e io gli accarezzavo dolcemente la pancia facendolo sospirare rilassato ogni volta che ruotavo l'indice attorno al suo ombelico.

Il lume sul comodino era poi l'unica fonte di luce all'interno della stanza ma contribuiva a rendere l'atmosfera più rilassante.

Sarei rimasta così per sempre se soltanto avessi potuto. Io e lui abbracciati senza alcuno strato di vestiti a separarci, ognuno che mostrava la parte più nascosta di sé stesso all'altro senza paura di ritorsioni.

Era stato stupendo il modo in cui eravamo riusciti ad unirci ancora una volta attraverso quella cosa che tutti chiamano fare l'amore. Poter sentire Taehyung, ogni parte di Taehyung era il regalo più bello che il cosmo avesse potuto darmi.

Ma l'atmosfera di pace e relax venne interrotta brutalmente da alcuni continui battiti sulla porta, qualcuno sembrava aver disperato bisogno di entrare nella stanza.

Sobbalzammo entrambi spaventati.

Mi alzai da sopra al petto di Taehyung e lui seguì i miei movimenti sedendosi al bordo del letto. Ci scambiammo sguardi sorpresi ed io, non sapendo cosa fare, rimasi in silenzio a fissare la porta.

Finalmente Taehyung si alzò dal letto e si incamminò verso l'ingresso della stanza, deglutì "Chi è?" chiese facendomi segno di iniziare a vestirmi e io non persi tempo a raccogliere i miei indumenti da terra per poterli indossare, mentre Taehyung cercava disperatamente di infilarsi i pantaloni neri che portava vicino alla porta.

"Sono Jimin, Taehyung-ah" sentimmo dall'altra parte della parete di legno.

Io avevo ormai terminato di cambiarmi e passai in tutta velocità la giacca a Taehyung ancora mezzo nudo "Sei davvero tu?" lo vidi perdere tempo impacciato.

"Si scemo, apri" bussava alla porta il padrone di casa, con insistenza.

Una volta tornati al nostro stato primordiale tirai un sospiro di sollievo, ma poi mi ricordai del fatto che avevamo finito con lo sporcare le lenzuola poco prima.

"Tae" gli sussurrai indicando il letto. Lui guardò in quella direzione e sbiancò andando nel panico. Si precipitò a rimuovere le lenzuola sporche da sopra al letto e ad infilarle nell'armadio per far sparire le prove del nostro rapporto. Fatto ciò, mi lanciò un'occhiata furtiva e aprì finalmente la porta all'amico.

"Finalmente! Ci voleva tanto?" sputò fuori Jimin esausto.

"Hai svegliato y/n!" mi indicò Taehyung e io non potei fare a meno di reggergli il gioco.

"Ma tranquillo Jimin, ero comunque in dormiveglia" lo rassicurai.

"Mi spiace, ma sono venuto a chiamarti. I tuoi amici ti stavano cercando per tornare in hotel" annunciò il ragazzo dai capelli arancioni.

"Davvero? Ma che ore sono?!" mi portai una mano alla fronte preoccupata, mi ero quasi dimenticata di quello che dovevo fare.

"Circa mezzanotte" mi disse Jimin.

"Se non ci sbrighiamo verremo messi in punizione!" urlai su di giri.

"Vado di sotto e raduno tutti quelli che devi salutare" mi sorrise Jimin e scese subito le scale della casa lasciandoci soli.

Mi voltai a guardare Taehyung scioccata "L'armadio?" aggrottai la fronte preoccupata dal fatto che il corvino avesse lanciato lì dentro le lenzuola.

"Poi ci penso io" rise sarcastico.

"Quindi... noi..." mi torturai le dita in imbarazzo.

"Stiamo insieme, sì" mi sorrise genuino.

"Cercherò di tornare il prima possibile" gli promisi sicura di me stessa.

"Ci conto, ed io ti prometto di chiamarti tutti i giorni" mi abbracciò affettuosamente facendomi scaldare fra le sue braccia.

"Mi mancherai Taehyung" singhiozzai appena.

"Non piangere altrimenti gli altri si spaventeranno" mi consolò "Ti amo" disse prima di catturare le sue labbra con le mie un'altra volta e rimanemmo incollati per interminabili secondi finché non fummo davvero costretti a separarci "Adesso vai" mi sorrise spontaneo.

"Va bene" lasciai andare la sua mano e titubante scesi le scale lasciando la sua figura alle mie spalle.

La voce profonda di Taehyung rimbombava nelle mie orecchie finché non incontrai quelle dei miei amici, che ansiosi non vedevano l'ora di salutarmi. Corsi subito ad abbracciare Jisoo, Felix, Jisung e Seungmin come se non volessi più lasciarli. E fatto ciò mi precipitai ad abbracciare anche Jungkook, Jimin, Yoongi, Hoseok e Namjoon.

"Mi mancherete un sacco. Tornerò il prima possibile" dissi a tutti i presenti incrociando le dita per far sì che si rendessero conto della mia promessa.

Infine i miei piedi si mossero verso le uniche due persone che mi erano sempre state affianco, in qualsiasi caso o momento "Jin, Hyunjin..." sibilai abbracciando entrambi e stringendoli forte a me trattenni a stento le lacrime.

"Fai un buon viaggio" mi augurò Hyunjin regalandomi uno dei suoi splendidi sorrisi.

"Poi ti chiamo" mi rassicurò l'altro dandomi qualche pacca sulla spalla.

Salutai un'ultima volta tutti i miei amici e dopo aver ringraziato per l'ospitalità raggiunsi gli unici quattro italiani presenti alla festa oltre me per poter tornare in albergo ed evitare qualche punizione durante l'ultimo periodo di scuola prima della maturità.

«Siamo in ritardo, vero?» dissi in colpa quando li trovai scocciati ad aspettarmi fuori dalla casa di Jimin.

«Sì, muoviamoci» Sofia mi prese per mano e mi condusse lontano dall'abitazione procedendo spedita verso il nostro hotel, gli altri tre fecero lo stesso accostandoci. Sembrava una corsa contro il tempo ma ero davvero tentata di tornare indietro comunque...

Arrivammo finalmente in hotel e senza farci beccare dai professori tornammo ognuno nella propria stanza per dormire e prepararci al volo che avremmo dovuto affrontare il giorno dopo, già stavo male al solo pensiero di dover passare più di mezza giornata in viaggio.

Mi sedetti sul mio letto stremata e, mentre cercavo di cambiarmi per indossare il pigiama, Anna si avvicinò a me sorridente «y/n, mi sono fidanzata con Giacomo» ammise in imbarazzo.

«Lo sapevo!» la indicai tragica ma sotto sotto speravo andasse a finire così fra quei due.

«Bene, ora le uniche zitelle del gruppo siamo tu ed io» mi incoraggiò Sofia ridendo ma io alzai il capo verso la sua direzione sfoggiando un inquietante sorrisino.

«Veramente...» iniziai a parlare lasciandole sulle spine ed entrambe si voltarono a guardarmi curiose, non potei fare a meno di soffocare un urletto isterico nel cuscino che mi ritrovavo vicino e loro presero a schiaffeggiarmi una gamba ansiose di sapere la notiziona della serata appena trascorsa.

» iniziai a parlare lasciandole sulle spine ed entrambe si voltarono a guardarmi curiose, non potei fare a meno di soffocare un urletto isterico nel cuscino che mi ritrovavo vicino e loro presero a schiaffeggiarmi una gamba ansiose di sapere la no...

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𝑴𝑰𝑲𝑹𝑶𝑲𝑶𝑺𝑴𝑶𝑺 | kim taehyung • readerWhere stories live. Discover now