43. Vicini

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Finalmente, ogni tassello del puzzle sembrava aver capito qual era il suo posto all'interno del mio piccolo mondo.

Io ero lì, lontana chilometri da casa mia e lui era lì, lontano altrettanti chilometri da casa sua.

New York, chi doveva dirlo? Time Square che diventa improvvisamente la scenografia del mio più grande desiderio. Desiderio. Arrivare al proprio conseguimento di un bisogno fisico in questo caso perché Taehyung era davanti a me, era reale.

Non lasciai il tempo ai miei occhi di costatare meglio la situazione dato che pochissimi secondi erano bastati per capire che quello non era un sogno. Mi abbandonai fra le sue braccia e il suo intenso profumo solleticò le mie narici facendomi sorridere.

Ma piansi. Le lacrime scendevano incontrollate quasi come avessero lo scopo di dover disegnare sulla mia pelle la più emozionante delle opere d'arte. Anche lui piangeva al mio fianco, si lasciò andare allacciando le braccia attorno al mio busto pur di stringermi forte a sé e gli occhiali che aveva raccolto finirono di nuovo a terra.

Ogni parte di me era di nuovo tranquilla, ero in pace con me stessa nonostante poteva sembrare il contrario visto dall'esterno, ero così felice.

"Taehyung" singhiozzai incontrando il suo sguardo e le mie dita strinsero forte il tessuto della maglietta azzurra che indossava in quella calda giornata di città.

Era quasi più bello mentre piangeva, stava mostrando la parte più vulnerabile di quella che era la sua intera esistenza, piangere rende vulnerabili ma chi diceva che il quel caso non poteva andare diversamente? Le lacrime di entrambi potevano diventare il nostro punto di forza in quel momento.

Taehyung prese la mia faccia fra le mani e stampò le sue labbra sulle mie in un gesto che sembrò quasi disperato, probabilmente eravamo entrambi disperati perché lo lascai fare sciogliendomi a quel contatto come neve.

Neve. Se avesse anche solo piovuto sarebbe stato perfetto, anche se, per una volta il caldo non mi aveva per nulla sfiorata perché più andavo a fuoco e più sentivo di trovarmi nel posto giusto, nel momento giusto, con la persona giusta.

"Sei qui con me" riuscii a dire appoggiando la testa al suo corpo, ero talmente stanca mentalmente che sentivo che ogni parte del mio corpo avrebbe potuto cedere da un momento all'altro.

"Sì" rispose semplicemente abbracciandomi con più forza.

"Cosa ci fai qui?" domandai scioccata.

Taehyung mi sorrise tirando su con il naso "Una sorpresa"

Lo guardai scioccata e poi mi tornarono in mente le parole di Vernon, stava indubbiamente imprecando contro qualcuno poco prima, era possibile fosse stata Taehyung quella persona?

"Tu ti sei messo d'accordo con Vernon?" gli chiesi scioccata e lui mi rispose con una faccia scocciata.

"Già"

Sorrisi come un ebete notando il modo in cui quella parola era uscita dalla sua bocca e feci intrecciare le nostre mani contenta di averlo di nuovo vicino a me.

"Ti sono davvero grata" lo abbracciai ancora e lui scoppiò finalmente a ridere facendo scomparire le lacrime "Non riesco a credere che... tu ora sei davvero qui con me!?" ripetei sconcertata.

"Nemmeno io riesco a credere che questo assurdo progetto abbia funzionato" mi confessò baciandomi una seconda volta e quel bacio fu in assoluto il più sdolcinato fra tutti quelli che c'eravamo scambiati.

"Taehyung" si fermò guardandomi "Ti amo"

"Anche io" ricambiò con dolcezza e tornammo a sbaciucchiarci come una normalissima coppia nel bel mezzo della piazza, nonostante i passanti ci rivolgessero occhiate di ogni tipo.

"Ma Vernon-"

"Basta pensare a quel tipo ora" mi rimproverò il corvino allacciando un braccio attorno alla mia vita e fece scontrare i nostri petti "È stato stressante dover comunicare con lui fin ora dato che non l'ho mia visto in vita mia, a questo punto dovrebbe già essere in viaggio verso casa sua" mi comunicò con nonchalance.

Corrugai la fronte stranita "Ma lui mi aveva detto di aspettarlo qui"

"Infatti, perché poi avresti dovuto incontrare me" mi spiegò sorridente.

Annuii stringendomi ancora una volta al suo petto, non avevo mai sentito la necessità di un contatto fisico così forte in tutta la mia breve vita.

"E sarai felice di sapere che rimarrò qui per questa vacanza in tua compagnia, immagino"

Alzai lo sguardo trovandolo intento a guardarsi in giro facendo il finito tonto "Sei incredibile" mi aggrappai al suo collo come un koala e lui mi allontanò appena.

"Vacci piano, non voglio morire soffocato e poi non riuscirei a portarti con me se dovessi morire qui"

Cosa diavolo stava farfugliando?

"Taehyung, se non la smetti di parlare a vanvera senza un filo logico-"

"D'accordo, adesso ti spiego... ora vieni" mi prese per mano alla sprovvista e iniziò a muoversi verso la strada senza che potessi oppormi, non l'avrei mai fatto in effetti "Prendiamo un taxi" mi avvisò aprendo la portiera di una macchina e mi invitò a salire subito dopo.

"Dove stiamo andando adesso?" domandai al ragazzo impaziente.

"Questa è una sorpresa, ma intanto ti spiego meglio come stanno le cose" mi sorrise stringendo la mia mano nella sua.

"Ti ascolto" dissi curiosa.

"Mi sono messo d'accordo con i tuoi genitori e quel Vernon affinché potessimo trascorrere qualche giorno di vacanza assieme, ma cinque giorni è tutto ciò che sono riuscito ad organizzare" si rammaricò.

"Stai scherzando? È tutto perfetto Tae, sono con te a New York!" esultai "E poi tornerò presto in Corea, non sei contento?"

Il corvino giocò con la lingua all'interno della bocca ed ignorò la mia domanda prendendo a parlare d'altro "A proposito, dovrò anche dormire a casa di quel tipo però staremo insieme almeno"

"Vernon ti ha lasciato alloggiare con noi?" chiesi sorpresa "Vedi! È un bravo ragazzo" difesi il biondo da tutto il male che Taehyung nutriva nei suoi confronti nonostante non gli avesse mai arrecato nessun danno.

"Sarà" scrollò le spalle sistemandosi sul sedile della macchina "Non manca molto comunque" mi sorrise facendomi appoggiare alla sua spalla.

Era davvero il giorno migliore di tutti, la miglior sorpresa che potessero organizzare e sapere che erano state le persone a cui tenevo maggiormente, rendeva il tutto ancora più emozionate.

"Ti ricordi della notte in cui abbiamo ammirato le stelle?" mi domandò dopo istanti di silenzio passati a coccolarci sui sedili posteriori del taxi.

Sorrisi "Certo"

"Vorrei avvisarti di una cosa" mi guardò dritta negli occhi "Questa notte brilleremo più di qualunque stella" e non lasciandomi il tempo di rispondere scese dalla macchina che si era ormai fermata sul ciglio della strada.

Lo seguii all'esterno e rimasi senza parole ammirando il paesaggio, non mi ero resa conto di nulla perché ero troppo impegnata ad ammirare gli occhi del mio ragazzo "Il mare" commentati ammirando l'acqua della baia newyorkese.

"Perfino più del riflesso della luna sul mare brilleremo" affermò sicuro prendendomi per mano.

"Perfino più del riflesso della luna sul mare brilleremo" affermò sicuro prendendomi per mano

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LA FINE SI AVVICINA, UNO O DUE CAPITOLI E POTREI DAVVERO FARLA FINITA OGGI 🤓🥺.

𝑴𝑰𝑲𝑹𝑶𝑲𝑶𝑺𝑴𝑶𝑺 | kim taehyung • readerWhere stories live. Discover now