45. Casa nostra

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La vacanza che avevamo pianificato con Vernon aveva preso una piega del tutto diversa da come mi aspettavo. Girammo infatti tutta la città in compagnia di Taehyung, che nemmeno un secondo mi lasciò sola in con il mio amico.

Quando tornammo a casa la prima sera fu tutto davvero imbarazzante, perché mi ritrovai a dovermi presentare ai genitori del ragazzo che ci aveva gentilmente ospitati per il periodo di permanenza di America, mentre Taehyung fece la conoscenza anche di Vernon. Mi risultava ancora difficile credere che quei due si erano tenuti in contatto solo per potermi fare una sorpresa, e apprezzavo più che volentieri lo sforzo compiuto da entrambi.

New York era una bella città e poterla visitare con il proprio fidanzato è stata un'esperienza indimenticabile. Ogni sera, puntualmente, Taehyung enfatizzava con alcune frasi riferite agli astri che mi lasciavano sempre senza parole. A prima vista il corvino non sembrava di certo una persona che avrebbe potuto compiere ragionamenti così profondi e citare frasi altrettanto ammalianti.

Ma salutare Vernon fu abbastanza straziante. Avevamo legato molto e anche se lui aveva promesso sarebbe tornato presto in Italia, non ero sicura saremmo riusciti a vederci a causa del mio ritorno in Corea. Pensandoci bene, non avevo nemmeno avuto la possibilità di salutare come dovevo i miei amici a Milano dato che ero rimasta all'oscuro di tutto, e infatti quando li avvisai del motivo dell'arrivo di Taehyung in America andarono su tutte le furie, dire che erano oltraggiati era poco ma la colpa non era certo la mia. Speravo di poter tornare presto in Italia, anche per poco tempo, in modo da poter fare i dovuti saluti e recuperare alcune cose preziose senza le quali non sarei riuscita a sopravvivere. I miei genitori mi avevano assicurato che avrebbero fatto il possibile per spedire tutta la mia roba in Corea, ma di loro c'era sempre poco da fidarsi visto soprattutto l'ultimo periodo, da quando avevamo ospitato Vernon a casa nostra non avevano fatto alto che mentire!

Era tutto un autentico pasticcio, però avevo Taehyung al mio fianco almeno...

"Hai intenzione di postare tutte quelle fotografie?" mi domandò il corvino osservando la miriade di scatti che avevo selezionato durante gran pare del viaggio. Si slacciò la cintura di sicurezza e si caricò subito lo zaino in spalla aspettando che alcuni passeggeri scendessero dall'aereo per evitare ingorghi.

Gli lanciai un'occhiata strana "Certo" risposi prendendo con me la borsa. Ero stanca, nel giro di cinque giorni avevo affrontato ben due viaggi oltre oceano e il mio corpo non era abituato a tutti quegli spostamenti.

"Sei incredibile" commentò prendendomi per mano e queste si separarono soltanto quando il corvino dovette chinarsi per recuperare le nostre valigie dalla stiva dell'aereo, poi tornarono ad unirsi come le nostre labbra "È così divertente sbaciucchiarci" mi sorrise e, senza lasciarmi il tempo di pestargli un piede per quanto ero in imbarazzo, mi trascinò per le larghe vie dell'aeroporto di Seul.

"Chi è venuto a prenderci?" domandai curiosa e lui sorrise sornione "Adesso vedrai- cosa?" si bloccò una volta arrivati davanti all'uscita degli arrivi.

Voltai il capo verso la direzione in cui puntava il suo sguardo e rimasi a bocca aperta vedendo Seokjin e Hyunjin sventolare una mano in segno di saluto.

"Loro!?" esclami emozionata e Taehyung mi impedì di raggiungerli strattonandomi per un braccio "Cosa c'è?"

"Io avevo avvisato soltanto Seokjin"

"E io Hyunjin del nostro arrivo" mi sentii di ribattere seria "Seokjin gli avrà proposto di accompagnarlo" riflettei e poi il mio ego si ingrandì più del dovuto "Sei geloso?" chiesi facendo occhioni dolci.

"Affatto" sbuffò, solo che la sua bocca cascò per terra vedendomi correre in direzione dei miei due amici.

"Ragazzi!" strillai abbracciando i due, mezzo aeroporto si era voltato nella mia direzione ormai.

"Santo cielo" commentò Seokjin divincolandosi dalla mia spesa così improvvisata "Stai sgualcendo la mia maglietta" si lamentò.

"Le mie scuse, signore" lo guardai male e il sorriso tornò sul mio volto appena si lasciò sfuggire un verso strozzato "Anche tu mi sei mancato" confessai inalando il forte odore di frutti di bosco che emanava il suo corpo.

"E io?"

Mi voltai verso il castano al suo fianco ed emisi un urlo di felicità senza accorgermene "Hyunjin!"

"Così finirai per sgualcire la mia maglietta" copiò ciò che aveva detto il moro qualche istante prima. Gli diedi una pacca dietro al collo per risposta "Ahio!"

"Non copiare oppa" lo minacciai e Seokjin stava per prendere parola rimproverandomi sicuramente per il nome con cui lo avevo chiamato quando Taehyung ci raggiunse più incavolato del solito.

"y/n, la valigia" canzonò mollandomi davanti il mio tesoro, che senza accorgermene avevo lasciato in mezzo alla corsia.

"Oh, si, scusa" farfugliai sbadata e Hyunjin la prese al posto mio alzando un sopracciglio rivolto a Taehyung, stavano sicuramente comunicando in una qualche lingua di sguardi viste le occhiatacce che si rivolgevano.

"Ci sei anche tu allora" la prese sul ridere il moro e Taehyung lo trucidò con la forza del pensiero.

"Sì, andiamo a casa, non ho intenzione di restare in vostra compagnia un altro singolo secondo" borbottò il corvino trascinandomi con sé.

"Tae, calmati" cercai di rassicurarlo mentre uscivamo dall'edificio "Non sai nemmeno dove si trova la macchina" gli feci notare e si bloccò di punto in bianco.

"Da questa parte!" esclamò Hyunjin trattenendo una lunga risata e io mi portai una mano alla bocca per evitare di ridere di Taehyung.

"Davvero, calmati, siamo appena arrivati" gli dissi mentre seguivamo i due per il parcheggio.

Il mio fidanzato fermò brutalmente la marcia poggiando entrambe le mani sulle mie spalle "Forse non hai capito y/n, nessun ragazzo deve avvicinarsi a te in quel modo ora che siamo di nuovo insieme e il tuo amico non mi è mai andato a genio" disse serio.

"Era questo il problema?" domandai scioccata "Puoi stare tranquillo allora, sei l'unico a rompermi le palle ogni secondo della giornata, sei sempre qui" gli confessai indicando la mia testa "Sempre" gli sorrisi e lui si morse l'interno guancia pur di trattenere un sorriso.

"D'accordo, ma ciò non toglie il fatto che ora mi molleranno a casa mia e tu andrai a dormire da Seokjin" piagnucolò non volendosi separare dalla sottoscritta, non potevo smentirmi più lusingata di così.

"Domani ti prometto che ci incontreremo ancora" gli sorrisi premurosa accarezzando una sua guancia, ma il clacson di una vettura interruppe tutto.

"Levatevi di mezzo!" urlò un uomo e Taehyung afferrò la sua valigia trascinandomi via di lì, scoppiammo entrambi a ridere.

Raggiungemmo i ragazzi poco dopo e solo quando salimmo a bordo della macchina di Seokjin riuscii a sentirmi finalmente bene. Ero di nuovo a casa nostra, io e le persone a cui tenevo tanto.

Strinsi forte una mano di Taehyung prima che il moro accendesse la radio cantando a squarcia gola Gamgam Style.

Strinsi forte una mano di Taehyung prima che il moro accendesse la radio cantando a squarcia gola Gamgam Style

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MI SONO DILUNGATA, QUINDI L'ULTIMO CAPITOLO SARÀ IL PROSSIMO E NON QUESTO ♥️

𝑴𝑰𝑲𝑹𝑶𝑲𝑶𝑺𝑴𝑶𝑺 | kim taehyung • readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora