3I. Passeggiata

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Y/N

"Tutto bene?"

La voce di Vernon mi fece risvegliare dopo essermi addormentata sul divano la sera precedente perché troppo occupata a mangiarmi le unghie frustata in attesa di una chiamata. Ma Taehyung non mi aveva richiamata.

"Si..." sbadigliai e cercai di non contorcermi troppo a causa del dolore alle articolazioni, mi ero addormentata in una posizione proprio scomoda.

"La colazione è pronta" mi indicò il biondo sparendo subito dopo in cucina.

Acciuffai il mio cellulare e lo accesi senza perdere tempo ma ancora una volta non c'erano notifiche da parte di Taehyung. Stavo iniziando ad avere paura sul serio questa volta.

"E quella pazza di mia sorella?" chiesi una volta raggiunti mio padre e Vernon in cucina.

"Stamattina si è svegliata presto per andare a casa di un'amica" parlò il biondo mandando giù un sorso di caffè.

«Oggi io e la mamma non torniamo a casa, prenditi cura tu di tua sorella e del nostro ospite» mi avvisò mio padre indicando Vernon al suo fianco.

«E perché non tornate?» domandai confusa e ancora mezza addormentata. Se solo fossi andata a guardarmi allo specchio ero sicura si sarebbe crepato all'istante per quanto ero impresentabile.

«La mamma mi sta già aspettando in macchina. Andiamo a Mantova a trovare la nonna, oggi è il sua compleanno. Ricordati di farle gli auguri» mi ricordò lui infilandosi la giacca e prendendo il suo borsello in spalla «Torneremo domani sera, rimaniamo lì a dormire» così dicendo salutò Vernon con un cenno della mano e si chiuse la porta di casa alle spalle.

Bene, una domenica perfetta insomma, oggi niente pranzo con i fiocchi senza mia madre!

"Che diavolo vi siete detti?" mi ripresi dai miei pensieri e scoppiai a ridere guardando Vernon confuso.

"Lui e la mamma non torneranno prima di domani sera, vanno a stare da mia nonna" spiegai in breve al ragazzo "Quindi andremo a mangiare fuori oggi, non ho intenzione di preparare qualcosa in cucina" sbadigliai e dopo avergli fatto l'occhiolino mi incamminai verso la mia camera.

Una volta sola nella stanza che avevo rimpiazzato con il divano la notte appena passata mi lasciai inondare da un pianto disperato.

Perché Taehyung non mi chiamava?

Trattenendo le lacrime ancora scarse accesi il cellulare e digitai il suo numero sperando rispondesse almeno quella volta.

Niente.

Adirata sbattei i piedi per terra come una bambina piccola e mi presi fra le mani i capelli. Era meglio non disperarsi, Taehyung era sicuramente impegnato... ma con chi?!

"Vernon vestiti! Usciamo ora!" urlai aprendo la porta della mia camera, ma mi ritrovai davanti il biondo senza maglietta. Sbarrai gli occhi e mi richiusi dentro respirando affannosamente "Vestiti depravato!" gli urlai contro dall'altra parte della porta e lo sentii sghignazzare per risposta.

Perché tutte a me?

°•°•°•°

"Ti sei vestito" commentai una volta in salotto riferendomi a Vernon seduto sul divano in attesa della sottoscritta.

"Già, pazza sclerotica" ghignò trattenendo una risata.

"Ti stai prendendo troppe libertà Mr. Sono solo ospite della sottoscritta!" esclamai scoppiando poi a ridere "Mettiti gli occhiali da sole, oggi andiamo a farci un bel giro" alzai le sopracciglia per due o tre volte allargando le labbra in un sorriso.

Lui mi lanciò un'occhiata confusa, ma poi finì per eseguire roteando gli occhi. Era manipolabile, sì.

"Ora scrivo un messaggio a mia sorella dicendole di rimanere dalla sua amica e poi corriamo a prendere la metro, ti porto in un posto" ammiccai chiudendo a chiave la porta di casa.

°•°•°•°

"P-palazzo S-sforzesco?" provò a leggere Vernon su uno dei tanti cartelli esposti per il parco in cui ci eravamo diretti.

"Esatto! Vai alla grande" gli battei il cinque entusiasta "Ti piacciono questi giardini in cui ti ho portato?" chiesi indicando il verde circostante. Ormai era circa un'ora che passeggiavamo parlando del più e del meno ma almeno sembravo essermi calmata.

"Sì, è stupendo. Sembra il set di un film con ambientazione nel passato" affermò lui grattandosi la nuca a causa del sole che picchiava dritto sulle nostre teste, stava sudando sicuramente.

"Hai caldo?" chiesi scettica.

"Si vede così tanto?" mi domandò lui ridendo con i suoi magnifici occhiali da sole che rischiavano di cedergli da sopra al naso per quanto lo aveva arricciato.

"Andiamo, lì c'è una trattoria" lo presi per un braccio "Ti offro una bella cotoletta!" esultai trascinandomelo dietro.

Una volta seduti a tavola lasciai andare Vernon in bagno e mi apprestai a sfogliare il menu, ma il mio telefono iniziò a squillare senza sosta.

Sorpresa afferrai il marchingegno per vedere chi mi stava chiamando a quell'ora, solo che il biondo ritornò al nostro tavolo in quel momento correndo come un disperato "Sono passato davanti alla cucina e ho visto una bistecca grande così" allargò le braccia come quando si chiede a un bambino il bene che ti vuole e lui te lo spiega a gesti, era così indifeso "Ti stanno chiamando" indicò poi il mio cellulare ancora suonante fra le mie mani "Rispondi" mi intimò accettando al posto mio la chiamata.

"Cosa fai?" iniziai a ridere per l'espressione divertente assunta dal biondo, ma gli angoli della mia bocca tornano bassi una volta poggiato lo sguardo sullo schermo del cellulare <Taehyung...> sibilai assumendo un tono duro della voce.

<Sì, sono io> rispose lui tramite la videochiamata <Puoi parlare?> mi domandò grattandosi la testa.

Mandai subito un'occhiata al locale in chi mi trovavo fin troppo colmo di persone per poter parlare apertamente <Ora sono occupata> ribattei non riuscendo a guardarlo negli occhi neanche attraverso uno schermo. Mi metteva troppa soggezione il suo sguardo.

<Quando puoi allora?> chiese fiducioso e io volevo solo prenderlo a schiaffi in faccia in quel momento.

<Tra circa due ore sarò di nuovo a casa> spiegai al corvino.

<Dove sei ora?> mi sorrise.

<Sono a pranzo fuori> lo guardai male <Senti, dovrei proprio attaccare> dissi fredda.

"Tutto bene?" si accigliò Vernon vedendomi così cupa e triste all'improvviso.

<Chi c'è li con te?> si insospettì il mio ragazzo aggrottando la fronte.

<Richiamami dopo, Taehyung> così dicendo finii per chiudere la chiamata e spegnere il cellulare stressata.

"Chi era?" mi domandò il biondo preoccupato.

"Il mio ragazzo" tagliai corto sforzandomi di ridere "Ma ora parliamo d'altro, come hai detto che era quella bistecca?" lo sfidai con lo sguardo.

Lui mi sorrise spontaneo e riprese a parlare animatamente come poco prima e sperai con tutta me stessa di staccare un po' la spina dopo quella chiamata così inaspettata. Si decideva solo allora a contattarmi, dopo tutto quel tempo?

Taehyung, dovrai darmi una bella spiegazione dopo.

Taehyung, dovrai darmi una bella spiegazione dopo

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𝑴𝑰𝑲𝑹𝑶𝑲𝑶𝑺𝑴𝑶𝑺 | kim taehyung • readerWhere stories live. Discover now