36. Ascoltami

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TAEHYUNG

Salutai Michelle quella mattina, ero davvero triste di doverla abbandonare un'altra volta, una giornata non era bastata per compensare tutto il tempo che avevamo perso ma almeno ci eravamo scambiati i numeri di telefono con la promessa di tenerci in contatto. La mia amica sembrava molto determinata a riallacciare i rapporti e desiderava davvero tanto venire a studiare a Seul in futuro, io l'avrei sicuramente accolta di nuovo nella mia vita.

Il viaggio di ritorno fu silenzioso. Mio padre dormì tutto il tempo e mia madre, invece, si rilassò ascoltando della buona musica classica stesa su uno dei sedili posteriori della nostra automobile.
Pregai l'autista di poterlo affiancare nel sedile del passeggero, ma i miei genitori mi proibirono tale azione perché considerata rischiosa, così passai il tragitto con la faccia incollata al finestrino ammirando le distese di campi e palazzi che attraversavamo.

Quando arrivammo a casa si era ormai fatta sera e i miei genitori erano completamente distrutti dai chilometri percorsi, infatti, appena varcata la porta della nostra abitazione si affrettarono a raggiungere il piano superiore della casa per rinchiudersi nella loro stanza e riposare.

Sorrisi alla nostra domestica e poi seguii i loro movimenti chiudendomi in camera mia per disfare la piccola valigia che avevo portato con me. Mia madre mi aveva obbligato a portare solamente vestiti eleganti, ma non aveva previsto che Michelle mi avrebbe costretto a fare una lunga passeggiata al mare, andò a finire che mi imbrattai tutti i vestiti con sabbia e acqua marina visto che la mia amica non perse occasione per iniziare una battaglia all'ultimo sangue, nemmeno fossimo stati bambini. E le mie ciabatte sarebbero andate più che bene!

Arricciai il naso annusando i vestiti sporchi e poi li gettai in terra pianificando di riporli poi nella cesta dei panni sporchi per lavarli.

"Taehyung?"

Voltai il capo verso la porta e vidi la mia domestica sorridermi premurosa.

"Dimmi, è successo qualcosa durante la nostra assenza?" domandai preoccupato ma lei scosse la testa.

"No, è soltanto arrivata una lettera per te e ho pensato volessi averla" mi tese una busta bianca "Questa mattina è arrivato il postino"

Annuii comprensivo afferrandola "Grazie per il fastidio"

"Non ti preoccupare, provvederò a portarti la cena fra mezz'ora" mi avvisò prima di lasciarmi solo.

Mi grattai la testa confuso, chi poteva avermi inviato una lettera? Vivevamo ancora nel medioevo?

"Mi servono delle forbici" ragionai ad alta voce frugando nel cassetto della mia scrivania, ma sbiancai quando notai il luogo di provenienza di quella lettera.

Italia.

Il mio battito cardiaco accelerò violentemente e subito afferrai la forbice aprendo la busta.

Come c'era da aspettarsi, all'interno si trovava una lettera scritta a mano e il mittente era proprio y/n.

'Taehyung, spero davvero tu stia bene ma sicuramente oggi ci saremo già sentiti, se così non dovesse essere stato però, non esitare a chiamarmi!
Ti scrivo esclusivamente per un motivo, perché mi manchi.
La nostra distanza è certamente limitata dai nostri cellulari, ma è stressante non averti qui. Spesso la tecnologia può servire a preservare un rapporto eppure ho pensato lo stesso che scriverti una lettera sarebbe stato più significativo, e poi sei stato tu il primo a inviarci un regalo, mia sorella ha adorato quell'album e io il tuo messaggio. Conserva questo messaggio e rileggilo ogni volta che ti senti triste, pensa a me perché io sto immaginando te al mio fianco in questo momento. Spero di poterti rivedere presto dato che la tua lontananza mi sta facendo uscire fuori di testa, aspettiamoci a vicenda!
Il mio cuoricino batte forte per te, ogni giorno di più'.

𝑴𝑰𝑲𝑹𝑶𝑲𝑶𝑺𝑴𝑶𝑺 | kim taehyung • readerWhere stories live. Discover now