40. Viaggio inaspettato

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Quella mattina le cose erano andate una peggio dell'altra, avevo perso il solito autobus che prendevo per dirigermi a scuola ed ero arrivata a destinazione con cinque minuti di ritardo.

Ma l'orale era andato bene almeno.

In realtà tutte le prove che avevo da sostenere per la maturità erano andate bene e non potevo chiedere di meglio, dovevo soltanto conoscere gli esiti finali e poi sarei potuta partire finalmente.

«Sei andata benissimo, tesoro» mi abbracciò mia madre soddisfatta e io non potevo ancora credere di aver terminato la scuola superiore.

«Credo aspetterò qui però, quando terminerà anche Sofia usciremo insieme agli altri per festeggiare, ci siamo dati appuntamento qui» la avvisai.

«Sono felice per voi» mi sorrise, ma il suo sguardo tornò a farsi serio appena notò che ore erano, era quasi mezzogiorno e lei doveva tornare a lavoro «Allora ci vediamo questa sera a casa, abbiamo una sorpresa per te!» annunciò raggiante e senza darmi il tempo di poter chiederle ulteriori informazioni mi abbandonò davanti all'ingresso della scuola.

Il mio cervello iniziò ad ipotizzare varie idee assurde come "magari hanno deciso di anticipare la mia partenza per la Corea e hanno già acquistato il biglietto"... una parte di me continuava a sperarci ciecamente.

«y/n!»

Mi voltai e vidi Anna e Giacomo camminare verso la mia direzione per raggiungermi.

«Com'è andata?» mi domandò impaziente il mio amico e la sua fidanzata mi strinse in un abbraccio fin troppo affettuoso.

«Bene» sorrisi ai due che avevano già terminato la maturità da qualche giorno, persino Marco era riuscito a liberarsi di qualsiasi peso, all'appello mancavamo solamente io e Sofia.

«Sofia è dentro?»

«Sì, ma fra poco uscirà sicuramente»

«Speriamo sia andata bene... ho sentito che è riuscita anche a produrre un bel tema a questo giro!» esultò Anna impaziente di vedere la nostra amica oltrepassare il portone della scuola.

«Già, sono sorpresa quanto te- guardate chi arriva!» alzai una mano distogliendo lo sguardo e salutai Marco, che energicamente correva verso la nostra direzione «Perché corre?» dissi accigliata.

«Non ne ho idea» mi diede corda Giacomo.

«Sono arrivato! Scusate il ritardo, ma mia madre non poteva accompagnarmi oggi e- è già uscita Sofia?» domandò con il fiatone e Anna scoppiò a ridere.

«No, non ancora e grazie della considerazione» misi il broncio. Lui mi abbracciò facendomi spalancare gli occhi «Mettimi giù» ringhiai e i miei piedi tornarono per terra.

«Scusa, com'è andata?» mi domandò ruffiano pizzicandomi una guancia.

«Divinamente» esagerai.

Nessuno ebbe però il tempo di ribattere siccome un figura urlante ci raggiunse esaltata più che mai «Ho finito! Fanculo, scuola di merda!» Sofia alzò il terzo dito verso la struttura facendo una linguaccia.

«Modera i toni» la sgridò Marco, poi le sorrise «Deduco sia andata bene»

«Questa ragazza è stata sicuramente promossa» si indicò da sola «E ora andiamo in pizzeria, non ho voglia di rimanere qui nemmeno un altro secondo» sentenziò aggrappandosi ad un mio braccio e subito ci ritrovammo tutti per strada diretti verso il locale in cui avevamo prenotato per pranzare insieme.

°•°•°•°

Quando tornai fra le pareti di casa fui subito colpita da una folta d'aria fresca, il condizionatore continuava a funzionare nonostante avessimo dovuto ripararlo ber tre volte dall'inizio della bella stagione.

𝑴𝑰𝑲𝑹𝑶𝑲𝑶𝑺𝑴𝑶𝑺 | kim taehyung • readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora