Chapter Fifty-Seventh

445 27 0
                                    

·Tae·

«La prima cosa da fare per bere un buon tè è mostrare di saper attendere che il calore si tramuti in tepore»
Io, Kim Taehyung, alla veemente età di diciassette anni, sono qui, in una sala da tè, a chiedermi che senso abbia la mia vita in questo momento.
Sto per imparare tutto ciò che ho sempre banalizzato
«Portate poi-»
Sospiro rumorosamente, poi guardo con grandi occhi prima Jk, poi Madame

«Scusatemi, ma se semplicemente lo bevessi? É più facile» affermo per poi tentare di bere il tè in una volta.
Mi scotto, al punto da gemere di dolore e strizzare gli occhi
«Cosa stavate dicendo?»
Sento Jungkook ridere nascostamente e mi do mentalmente dell'idiota
«Tae, guarda» fa il corvino poggiandomi una mano sull'avambraccio.
Mi irrigidisco, ma osservo lo stesso ciò che sta facendo
«Dovete poggiare il labbro superiore delicatamente, da poter sentire a malapena la ceramica, poi dovete aspirare il tè senza fare rumore. Io faccio così per scappare prima dai ricevimenti con mia madre»
Stavolta sono io quello che ride nascostamente, complimentandomi con lui con lo sguardo
«Ebbene, è così? Vostra Maestà, avreste dovuto spiegare che, prima di bere il tè, bisogna chiacchierare un po' e girare un paio di volte il cucchiaino» dice Madame facendo ridere sia me che il principe.
Alla fine, facciamo come detto, simulando una conversazione
«Sono il futuro re, wa, sono potente e forte, vedete i miei muscoli? Io guiderò il regno un giorno!» si mette a fare Jungkook con finto vocione, ostentando il pugno in alto.
Ridacchio, per poi porre una mano davanti la bocca, reggendo la piccola recita
«Oh, Vostra Maestà...io sono la duchessa Taehila e sono così emozionata e sottona per voi» rispondo con voce alterata e acuta e atteggiamento più simile a quello di Sunmi e Juliet che a quello di un uomo.
Anche Jungkook ride di gusto, sotto gli occhi muti e basiti di Madame
«Dato che voi due siete tanto presi dalla vostra conversazione, mi appresterò a cercare dei volumi per farvi esercitare» afferma la donna dalla treccia grigia alzandosi.
Noi continuiamo a ridere
«Certo che per essere una duchessa, hai della strana peluria sulla faccia»
«Ah si? E tu, per essere un re, hai il volto troppo liscio»
Kook posa la tazza e mette le mani sui fianchi
«Volete metterla così? Intanto ho i muscoli e un cavallo»
Mi appoggio allo schienale della poltrona, incrociando le gambe
«Perché questa fissa coi muscoli? Mi sembra di parlare con Jooheon»
"Invidia?" intende con sguardo sarcastico
«Serve molto di più per guidare un regno» aggiungo.
Anche lui si lascia andare sullo schienale, con un "aish" e le mani in grembo
«Purtroppo, lo so. Servono la conoscenza e tutto il resto...» blatera con sguardo perso sul soffitto e una mano roteante a mezz'aria
«Prendi sempre tutto così alla leggera?» gli domando facendomi più serio
«Mio padre mi ripete le stesse identiche frasi da due anni ad ogni cena, hanno perso la loro magia»
«Allora sai di cosa ha bisogno un regno?»
Mi guarda
«Credi che non lo sappia?»
«Sembri un tale immaturo» ammetto spostando gli occhi sulle mie mani, intrecciate tra loro
«Mi pareva fosse un argomento intoccabile il nostro» continua più serio
«E chi ha parlato di "nostro?"» faccio con finta noncuranza, quando in realtà so di aver smosso una conversazione tenuta lontana per troppo tempo
«Taehyung, io non ti capisco»
«Non c'è bisogno che tu lo faccia»
«A cosa vuoi arrivare? Le mie scuse non le accetti, la mia persona ti disgusta e la situazione ti opprime. Vuoi renderti la permanenza più fastidiosa?»
Ammetto che dall'ultima volta che ne abbiamo discusso, Jungkook appare molto più risoluto e sicuro delle sue parole, quasi come se si fosse rassegnato all'idea che peggio di così non può andare.
Si sbaglia se lo crede sul serio.
Mi faccio avanti verso di lui, fissando lo sguardo nel suo, mi piego in avanti, poggiandogli i gomiti sulle ginocchia
«Non avete idea di quanta confusione mi avete creato e del peso che mi sono portato addosso»
Ripete le mie stesse azioni, ritrovandosi molto vicino a me
«Ed io ti ho già chiesto scusa. Ma pensaci bene: perché mi stai parlando? Non ti do forse fastidio?»
«Perché non ho rigettato abbastanza critiche su di voi»
Bugiardo Taehyung, ma almeno un bugiardo convincente
«Vuoi farmi credere che sia così?»
Abbasso gli occhi per un attimo
«Forse tu non te lo ricordi, ma qualche mese fa ci eravamo promessi di dirci sempre la verità. E tu, nel momento in cui mi hai stretto la mano, sembravi così sincero...quando invece il nostro intero rapporto è nato da una bugia. Potevi dirmelo, potevi davvero farlo, ma hai deciso di mentirmi»
Rialzo completamente lo sguardo su di lui
«Capisci quanto mi sono sentito tradito?»
Finito il mio discorso con una domanda retorica, torno a respirare normalmente, osservando come le mie parole lo abbiano fatto rimanere bloccato, impossibilitato a formulare un pensiero.
Jungkook prende un grande respiro, osserva la foglie portate dal vento che sbattono contro la finestra, i suoi occhi sono lucidi, ma più spenti
«Quindi devo dedurre che non ci sia speranza che questa fiducia venga recuperata, giusto? E devo anche dedurre che non ti interessi di me e che tu non ti senta legato a me, se non per il fatto che ora sei un mio diretto sottoposto»
Sposto lo sguardo nella direzione opposta alla sua persona
«Potete considerarlo tale»
«Perché mi hai salvato, allora?»
«Sunmi. È stata lei a chiedermelo»
Silenzio
«Capisco»
Termina, si alza, si allontana e con sguardo chino, esce dalla sala.
Forse...sono stato fin troppo bravo a mentire.

***
incrinazioni

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏWhere stories live. Discover now