Chapter Sixty-Fourth

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·Tae·

Non credevo che la luce del sole potesse essere più disturbante di quanto io già non avessi sperimentato, ma a quanto pare, dopo ciò che credo essere stato un bel sogno, doveva per forza subentrare un incubo. Nella mia testa fanno a gara per chi persiste di più.
Emetto un mugugno contrariato e mi stropiccio gli occhi chiudendo con forza le palpebre. Mi accorgo che ho le braccia a circondare il busto di Jungkook e il mio naso poco fa era tra i suoi capelli, lo stavo praticamente abbracciando da dietro.
Non ho idea di cosa mi stia succedendo; dal che ero completamente distaccato da lui al che l'ho baciato tanto perché era un momento in cui mi andava. Non penso che sia stato un gesto spontaneo dato dall'atmosfera, in realtà potrebbe essere stato il mio desiderio più remoto per un bel po'. Appena Jooheon lo saprà impazzirà, ne sono certo, mi dirà che sono un romantico e che credo troppo in queste cose. Io non sono un credulone, semplicemente se c'è di mezzo il minore il mio cervello si ferma, il battito aumenta e sento quel senso di felicità strana e piacevole. È da quando sono qui che noto questi suoi comportamenti volti ad un riavvicinamento ed ho cercato di non volerne più sapere, la verità è che mi ha talmente preso da non riuscire ad essere indifferente. Siccome io sono abituato a fare ciò che mi fa stare bene, starò con lui. Se me ne pentirò, avrò il buon senso di prendermi a schiaffi da solo
«Sei un bugiardo, Kim Taehyung. Mi hai salvato perché volevi» parla con voce impastata Jungkook
«Buongiorno principessa»
Il corvino fa un verso di disappunto, disgustato, ed io ridacchio
«Già "principe" suona male...» si lamenta.
Prendo ad accarezzargli i capelli e gli lascio un piccolo bacio sulla guancia
«A giudicare dalla luce che entra da questa finestra, siete in perfetto orario per iniziare la routine»
«Gnaa» si lamenta ancora battendo un pugno sul cuscino.
Faccio scivolare una mano in basso, verso il fianco destro
«Altezza...»
Inizio a solleticarlo e lui a dimenarsi neanche lo stessi ammazzando.
Non intento a fermarmi, mi ritrovo Jungkook sopra che mi blocca ogni movimento. Però, è forte.
Gli sorrido tentando di limitare il fiatone simile al suo, sentendo una sorta di adrenalina pervadermi
«Di mattina?»
Faccio pressione sul suo petto e ribalto la situazione, mi calo su di lui, notando come il suo respiro sia divenuto irregolare e il suo corpo si sia irrigidito, lascio un bacio sul collo, apparsomi più invitante che mai, ed un piccolo morso sotto l'orecchio, gesto che mi procura una sensazione di eccitamento. Mosso dalla voglia, schiudo le labbra, le muovo in sincronia con la lingua, che disegna figure circolari sulla pelle del corvino.
Lo sento frenare il fiato ed emettere dei sospiri.
Ansimi, sta ansimando.
Sta ansimando a causa mia!
Mi alzo mal volentieri, interrompendo il fantastico momento e lasciando il principe, mi dirigo al gruppo di mansioni che mi aspettano. Mi liquido con un saluto ed uno sguardo felice e soddisfatto. Esco.
Non gli ho dato il tempo di replicare, non l'ho neanche guardato, se fossi rimasto ad ascoltarlo, non sarei più uscito da quella stanza, a causa dei troppi discorsi. Parleremo - e non solo - più tardi, ora mi aspettano lavoro, Sunmi e Juliet.

·Kook·

Ho la testa così confusa che mi sembra di essere ubriaco. Ma non lo sono, non sono nemmeno un visionario, ciò che è successo ieri notte e poco fa è stato reale e bellissimo, una scena che si ripeterà nella mia testa all'infinito e che ogni volta farà riaffiorare sul mio viso un sorriso spontaneo. Mi piace così tanto, Taehyung è quella persona che mi stacca dalla realtà e mi porta tra le nuvole, l'unico con cui passerei ore ed ore della mia vita senza stancarmi. È questo ciò che sento, ma probabilmente è solo l'euforia del momento, sarei più realista e meno "principessa", come mi ha definito lui, in altri momenti. Non riesco a ragionare quando c'è di mezzo lui ed è come se i nostri corpi fra loro fossero in perenne tensione, come una carica che non vede l'ora di essere consumata; anche se credo che la nostra sia inesauribile.
Termino di prepararmi e scendo, pronto ad iniziare la giornata con una grinta particolare.
Non sono una persona romantica, le coee che ho pensato sono a dir poco disgustose e campate in aria, ma la fantasia è l'unica cosa che mi tiene realmente impegnato e sano di mente. Mi salva dallo stress delle mie responsabilità future, mi distrae. Per questo mi piace Taehyung, lui è vivace proprio come la fantasia, spontaneo e genuino. Non ho conosciuto tanta gente personalmente, ma ho sempre osservato i comportamenti altrui e so che lui ha un'aura particolare.
Chissà cosa penserà lui, se gli piaccio, se mi trova ripugnante. No, lui non mi troverebbe tale, è un ragazzo che ama la diversità e il rapporto umano in tutte le sue sfaccettature, non è quella la mia preoccupazione. Vorrei essere la sua persona speciale, anche se non sono sicuro che lui sia la mia, anc-
«Noto con piacere che non state ascoltando una minima sillaba del discorso sulle condizioni in cui riversa il regno»
Mia madre.
Annuisco mortificato, passandomi una mano sul viso. Sono nella stanza rossa e dorata, quella caratterizzata da lunghissime tende e cordoni enormi, molti quadri e mappe, tra cui la più imponente una posta sul lungo tavolo al quale sono seduto; la stanza delle riunioni, dove si discute di amministrazione e politica estera.
Fin'ora, grazie al governo di mio padre, tutto è andato e sta andando bene, ma il territorio a sud mostra segni di disobbedienza e ci ritroviamo minacciati dai confini esterni, più ad est a quanto ho capito?
Vorrei non avere Taehyung per la testa, ma lui è un enigma ancor più grande.

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏWhere stories live. Discover now