Chapter Eleventh

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·Kook·

Io e Madame scendiamo le scale
«Madame, vi prego di non dire che sono il principe»
Lei si ferma e si gira verso la mia figura
«Vi conoscono tutti ormai - ah...giusto - ma, anche se non fosse così, perché mai dovrei tenervi nascosto?»
«Vi prego» supplico.
Lei alza gli occhi al cielo.
Riesco davvero ad esasperare le persone, direi che è un mio rinomato talento
«Come desiderate»
Scendiamo ancora, fino a giungere al piano terra, uscendo poi nel cortile posteriore tramite la porta da cui ieri ero impossibilitato a scappare
«Dove dobbiamo arrivare?»
«A dopo la stalla»
«Avete davvero voglia di camminare sotto il sole, con il vostro vestito ben curato, per dei ragazzini?» chiedo stranito
«Li conosco da anni, solo un mio rimprovero li quieta»
Camminiamo a passo svelto, superiamo la stalla e vediamo poco più in là, due ragazzi che si stanno rincorrendo
«Restate dietro di me non appena si avvicineranno»
Annuisco un po' intimorito dal suo tono autoritario.
Fa qualche passo avanti rispetto a me, poggia i pugni chiusi sui fianchi e richiama i due ragazzi con un "ohi!" veloce e squillante.
I due si fermano improvvisamente, notando la presenza di Madame
«Venite subito qui!» esclama severa la signora.
I ragazzi esitano un istante per scambiarsi probabilmente parole di rimprovero, per poi avvicinarsi.
Assottiglio lo sguardo per focalizzarli, ma senza risultati, data la presenza del sole accecante.
Mi strofino gli occhi e il tempo di riaprirli, loro si stanno già subendo la ramanzina.
Li guardo ancora con la visuale mezza impedita dai forti raggi solari, ma identifico qualcuno di familiare.
Mi avvicino di poco e resto a bocca aperta non appena mi accorgo che è il ragazzo di ieri.
Cazzo.

·Tae·

Ci siamo lasciati scoprire per le urla.
Colpa di Jooheon e dei suoi strilli poco virili.
Adesso siamo entrambi a testa china, a subirci il rimprovero dell'unico reale per cui nutro davvero rispetto: Madame.
Anche se a dir la verità, non la sto ascoltando del tutto, sono distratto e ancora nutro dell'euforia dal momento trascorso attimi fa.
Rialzo di un minimo la testa e alla sinistra di Madame opposta alla mia, noto un ragazzino che sembra guardarmi scioccato.
Cosa guard- un momento.
Focalizzo meglio lo sguardo e mi rendo conto di chi ho davanti.
È il ragazzo di ieri sera.
Lo fisso incredulo
«Avete capito?!»
Riabbasso immediatamente gli occhi.
Io e Jooheon annuiamo all'unisono
«Scusateci Madame, non avremmo voluto interrompere la vostra colazione» parla Jooheon
«E voi, Kim? Cos'avete da dire?» mi interpella.
Sbuffo interiormente
«Vi porgo le mie più profonde scuse. In mia difesa, però, ha iniziato Jooheon»
«Ehi!» esclama lui.
Vedo ridere il ragazzino e gli sorrido.
Madame segue il mio sguardo e si accorge che ci stiamo guardando.
Ci guarda con occhi di fuoco
«Tu va' dentro» ordina al corvino, il quale non esita ad obbedire una volta sentitosi in imbarazzo.
Lo saluto sventolando la mano e lui ricambia impacciatamente.
Carino
«Beh...? Siete ancora qui?» fa in tono acido Madame
«Dovreste lavorare» conclude per poi andarsene mezza incazzata.
Ci lascia soli
«Pff che gran rottura» commenta Honey gonfiando una guancia e roteando gli occhi
«Già, che rottura» faccio mezzo sorridente.
Il rosso mi guarda confuso ed io ricambio il suo sguardo battendo velocemente le palpebre
«Che succede?» chiedo
«Perché sorridi così?»
«Buh»
Faccio spallucce.
Batte un piede per terra
«Non se ne parla fottuto Taehyung. Dopo la corsa, il rimprovero e ieri sera, non accetto che tu mi ometta qualcosa. Spara»
Sbuffo
«Avanti. Perché sorridi in quel modo?» insiste.
Niente, non gli si può celare niente
«Ieri ho conosciuto un ragazzo ed oggi l'ho rivisto. Era quello accanto a Madame»
«Tutto qui? - fa un'espressione scettica - io credevo avessi scopato con Sunmi»
Mi sento arrossire e lo guardo sorpreso
«Sei un po' troppo diretto a volte» affermo ridacchiando un po'
«Hai ragione. Raccontami un po' di questo ragazzo. Come si chiama?»
Mi mordo il labbro
«...ecco, questo ancora non lo so»
«Direi che partiamo proprio bene...»

·Kook·

Io e Madame torniamo a fare colazione.
Ci ritroviamo seduti.
È calato un silenzio tombale, dato il suo repentino cambiamento d'umore.
Capisco il perché si sia irritata tanto, alla fine i servi non sono mica mantenuti per dare fastidio...il loro è stato un comportamento davvero irrispettoso.
Ma, ecco, io non riesco ad irritarmi per una roba simile, soprattutto perché sono preso dall'euforia di aver rivisto il ragazzo di ieri.
Cavoli, a me sembrava di aver quasi sognato le sue sembianze, eppure è davvero bello come me lo ricordavo...con quei capelli folti e brillanti, un po' scompigliati, fino al collo da dietro, la frangia arricciolata e quei lineamenti tanto delicati.
Mi chiedo come possa esistere un domestico in quelle fattezze, faticherei a crederci se non fosse che l'ho visto con i miei stessi occhi.
Anche lui si ricorda di me; ci siamo scambiati a malapena un saluto, ma è stata una cosa troppo carina.
Ieri non si è più presentato alla festa, lo so per certo, quindi non credo sappia che sono il principe...o, almeno, non credo si sarebbe comportato in maniera così confidenziale...e credo che sia lo stesso per il suo amico.
Continuo a pensarci, a cercare qualche ricordo che lo ritragga, ma non riesco ad identificare la sua figura da nessuna parte nella mia mente.
Non l'ho mai visto, ne sono certo.
Perché non mettono tali servi in cucina? Lo vedrei praticamente tutti i giorni. Capisco lo sfruttare l'età, ma sarebbe stato molto più divertente per me passare la mia infanzia e adolescenza con qualcuno come me
«Vostra Altezza, ancora intrappolato nei vostri pensieri?» mi chiede Madame guardandomi severa.
Abbasso di poco il capo
«Dovete scusarmi, purtroppo è un difetto che devo correggere, ma mi risulta molto difficile»
Già...penso davvero tantissimo, non mi do mai tregua.
Sarà per questo che sogno in continuazione la stessa cosa...
«Non trascuratelo. Piuttosto, fate attenzione a quando sfruttarlo questo "difetto"»
Momento di silenzio
«Madame...» pronuncio piano
«Si, ditemi»
«Siccome voi partirete a breve, potete gentilmente informarmi su come dovrò affrontare questo mese di pausa?»
Madame sposta gli occhi sulle proprie mani giunte
«Non sono il vostro capo per dirvi come trascorrere le vostre vacanze. Voglio raccomandarvi di divertirvi, ma con moderazione, senza strafare»
«Okay» annuisco attento
«E poi vi ho preparato una lista delle cose da fare»

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora