Chapter Eighteenth

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Dopo cinque minuti dalla conversazione tra me e Jooheon, Gguk e Sunmi ci raggiungono
«Ce ne avete messo di tempo» commenta il mio amico
«Già» sottolineo un po' irritato dal loro ritardo
«Scusatemi tanto, colpa mia e della mia indecisione riguardo il guardaroba» fa la ragazza.
Annuisco
«Capisco» dico sentendo ancora del fastidio, dovuto anche alle parole del rosso.
Spero sia lui ad essere un pervertito del cavolo e non io ad essere troppo ingenuo.
Tutti e quattro iniziamo a camminare verso il mercatino, respirando la fresca aria della sera.
È davvero molto rilassante e tranquillo, finché non giungiamo vicini alle luci del mercato, percependo anche le voci degli abitanti. Facendoci più avanti, le voci si intensificano e ben presto ci ritroviamo dispersi tra le varie bancarelle
«Adoro davvero tanto venire qui» commenta Gguk.
Il mio sguardo si sposta su di lui e sorrido spontaneamente vedendo i suoi occhi luccicanti
«È un posto davvero bello, soprattutto quando le serate sono tranquille, fresche e monotone, come quella di stasera» commenta Sunmi
«Già, è un luogo sinceramente poetico...poetico, ma dove si possono trovare anche cose meno poetiche, ma più deliziose, tipo le ciambelle calde rigirate con zucchero e, se si è fortunati, con qualche crema» dice il rosso.
Rido leggermente alle sue parole e ricominciamo a camminare verso quella che probabilmente sarà la bancarella delle ciambelle.
Mi sposto verso Gguk
«Ci vieni spesso qui?»
«Beh...quando riesco, ci vengo più che volentieri. Però ci vengo solo»
Lo guardo incerto e noto dai suoi occhi semi-chiusi che sta sorridendo, dato che indossa ancora la mascherina che non mi permette di vedere altro del suo volto
«È davvero la prima volta, Tae»
Non capisco perché, ma la cosa mi fa sentire un pizzico orgoglioso.
Gli do una piccola pacca sulla spalla
«Puoi toglierlo dalla lista delle cose da fare»
Il corvino ridacchia
«Perché, tu hai una lista delle cose da fare?»
«Certo! Dovrebbero avercela tutti una lista delle cose da fare, secondo me. È bello provare nuove cose»
«Dovrei prendere in considerazione l'idea» fa un po' più serio.
Gli sorrido e gli circondo con un braccio le spalle, per poi entrambi seguire gli altri per il resto del tragitto.

·Kook·

Dopo aver finalmente preso le ciambelle, ci sediamo in un punto un po' in disparte rispetto agli altri, per poter gustare in pace il nostro pasto.
Do un'ultima occhiata in giro, per poi concentrarmi sul cibo e dare un morso alla ciambella.
Immediatamente, sento un dolce gusto prendere possesso delle mie papille gustative.
È davvero deliziosa.
Taehyung mi guarda e scoppia a ridere
«Che hai da ridere?» chiedo stranito
«La tua faccia è stata a dir poco fantastica. È la prima volta che assaggi una ciambella del mercato?»
Annuisco, ricevendo degli sguardi scioccati da tutti e tre.
Li guardo, tentando di "difendermi" con gli occhi
«Questo ragazzo è davvero scioccante» commenta Jooheon per poi tornare a mangiare
«Ti sei perso un paradiso»
«Ho notato, è davvero deliziosa»
Il moro mi osserva e poi mi passa un dito agli angoli delle labbra, sorprendendomi un attimo.
Perché il mio cuore sta battendo più velocemente?
«Non sai mangiare, i reali ne sarebbero indignati» fa ironico.
Ah...se sapessero che sono qui.
Scaccio subito il pensiero, non volendomi rovinare la serata.
Dopo un po' di silenzio dove si percepiscono solo il nostro masticare, Sunmi attacca un discorso a caso ed iniziamo tutti a parlare. Essendo il discorso collegato al suo lavoro all'interno del palazzo, finiamo per ridere di episodi a cui abbiamo assistito o di cui io ho solo sentito parlare
«E quel mito dello zaino fantasma?» dice a fatica Sunmi, ormai in preda alle risate.
Quasi piango da quanto sto ridendo, mi tengo la pancia, ho i muscoli che mi stanno implorando di finirla di ridere.
Fortunatamente, smettiamo dopo poco
«Cavoli, vivi- ehm, cioè, lavoriamo in un palazzo strano»
«G-già» dico grattandomi il retro del collo
«Meglio noi a questo punto» fa Jooheon con una smorfia
«Come se da noi non ci fossero mai state leggende sullo "spaventapasseri maledetto dello zio Frank"» fa Taehyung stringendosi nelle spalle.
Io e Sunmi scoppiamo a ridere
«"Spaventapasseri dello zio Frank"? Spero sia una balla, come farebbe la gente a crederci...» faccio ancora ridendo
«Innanzitutto, è lo "spaventapasseri maledetto''» precisa il rosso
«Ci credono...io la definisco "stupidità". Da noi c'era anche la leggenda del fantasma del castello»
«Fantasma del castello?» chiede Sunmi.
Effettivamente ne ho sentite tante, ma questa mi manca
«Strano che da voi la voce non sia arrivata, praticamente nei campi questa leggenda era ovunque» commenta Joo un po' stranito
«Non abbiamo idea di cosa voi stiate parlando» dico sinceramente
«Allora ve la racconterò io - si propone Tae, per poi schioccarsi le dita - la leggenda narra che un tempo, all'epoca in cui il principe nacque, nel palazzo era presente una creatura, le cui origini erano sconosciute. La gente crede ancora oggi che quell'anima in pena sia la reincarnazione del male, creata dalle viscere dell'inferno»
Il tono basso con cui sta narrando la storia e l'enfasi che le dona, mi fanno quasi venire i brividi. Tutta la nostra attenzione è focalizzata sulle sue parole
«Questa tenebrosa creatura era in cerca di vendetta, perché secoli prima la famiglia reale le aveva rubato il trono, sradicando la famiglia d'origine. Ormai i sovrani regnavano da anni, sarebbe stato inutile ammazzarli, ma, al contrario, sarebbe stato efficace uccidere la loro prole, il piccolo principe»
I brividi pervadono il mio corpo, il battito non corrisponde al solito ritmo.
Perché mi sento così?
«Così, il fatasma varcò la soglia del castello ed entrò nelle stanze del piccolo. Tentò svariate volte di ucciderlo, ma per qualche strana ragione, qualcosa, non riuscì ad ucciderlo»
Oppure qualcuno
«Tuttora, non si sa che fine abbia fatto questa creatura, ma si dice che stia ancora tramando vendetta nei confronti dell'innocente principe» termina Taehyung.
Solo nel momento in cui il moro riacquista un'espressione serena, i nostri fiati smettono di stare sospesi.

Inquietante.

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