Chapter Forty-Eighth

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·Kook·

«Esigo che vi allontaniate immediatamente»
La stringo un'ultima volta e mi allontano, scorgendo uno sguardo di tenerezza nei miei confronti
«Sono così-»
«Se volete esprimere le vostre emozioni e affrontare un discorso come si deve, vi aspetto nella sala del tè, dove mi delizierò con tè e biscotti. Preparatevi a dovere e presentatevi, vi ricordo che ciò che vi insegno deve essere rigorosamente rispettato»
Sbuffo, alzando gli occhi al cielo.
Si diverte a confondermi
«Ma certo, vostra Grazia, dedicherò del tempo ad una chiacchierata dopo essermi preparato. Non si fanno aspettare le signore, ancor meno coloro dai costumi come i vostri»
«Bravo, state apprendendo bene. A tra poco» si congeda con un lieve inchino, per poi uscire dalla stanza.
Ora capisco perché mi sento così problematico: ho avuto a che fare con questa donna per un sacco di tempo, sono uscito di testa per questo mi sa.
Tanto vale prepararmi.

Raggiungo la sala da tè, saluto, mi siedo ed attendo che sia Madame a prendere parola
«Come vi fa sentire l'idea di avere un servo personale?»
«Direi al settimo cielo» rispondo col sorriso, sorseggiando subito dopo del tè
«Lo vedo bene, quel sorriso non solcava il vostro volto da parecchio ormai»
Scrollo le spalle
«Sarei molto curioso si sapere come avete convinto la regina, non è solita prendere decisioni suggeritele da qualcun altro che non sia il re»
«Vedete, ritengo necessario che voi abbiate un servitore, per compagnia. Molte cose siete in grado di farle da solo e cercate di non appesantire i servitori, quindi sua Maestà la regina non aveva mai pensato ad un servo personale. Ha detto che secondo lei era una distrazione inutile, ma le ho risposto che le distrazioni servono a rafforzare la concentrazione. Taehyung è un bravo ragazzo, dalle buone maniere e di un discreto livello culturale, lo abbiamo allevato noi educatori, starvi accanto farà crescere sia voi che lui. Penso che tra di voi potrebbe esserci sintonia e poi... - posa il tè sul tavolino - se dovesse capitarvi un'altra cosa simile, solo lui sarebbe in grado di intervenire a quanto pare. Vostra madre, inoltre, tenendovi segregato per tutto questo tempo, nascosto agli occhi altrui per il timore, vi ha bruciato l'adolescenza, avete diritto ad un riscatto»
Sorrido lievemente
«Non sapete quanto tutto questo mi renda felice»
«Tenete a mente di essere sempre ponderato»

·Tae·

«Se siam qui a lavorare -»
«È a causa del da fare -»
«Non ci lasceranno stare -»
«Perché le cose dobbiam sbrigare!»
Mi raggiungono Jooheon e Ruben canticchiando, con due falci a presso e tanto di terra cosparsa sul viso e sui vestiti
«Ed eccolo alle prese con le sue solite baggianate da artista improvvisato» commenta Jooheon
«Ciao anche a te, Honey» rispondo
«Non si capisce nulla se tieni quel coso tra i denti»
Sospiro, poggio il pennello sulla tavolozza e mi giro verso di lui, rimanendo ancora seduto sul terreno sul quale stavo messo a gattoni
«Quel "coso", come lo chiami tu, è un pennello» dico snervato
«Si okay, ci perdi comunque del tempo» sbuffa facendo ondeggiare il filo d'erba tra le sue labbra
«Io trovo che sia bellissimo» commenta Ruben avvicinandosi.
Sorrido timidamente
«Grazie, Jooheon non me le dice mai queste cose, afferma che è una perdita di tempo»
Il mio migliore amico circoscrive la mia posizione con la sua solita aria da spavaldo
«Perché lo è. L'arte è utile in bottega, non sui laghetti»
«Secondo me sei solo invidioso, non riusciresti a ricreare una simile meraviglia» continua Ruben scrollando le spalle sulle braccia incrociate, contrastando Jooheon.
Sorrido al giovane, mentre il mio amico lo guarda male
«Ruben è molto più gentile di te»
Faccio segno al biondino di sedersi accanto a me. Mi rimbocco le maniche e continuo a dipingere
«A te piace l'arte?» gli domando focalizzando la vista sul paesaggio che sto cercando di ricreare.
Lui annuisce energicamente
«Mi piace moltissimo, ma più che i paesaggi, a me piace raffigurare gli animali» ammette
«È affascinante. Potremmo unire i nostri elementi e dipingere la natura nel suo insieme»
Fa uno scatto
«Davvero?!» chiede emozionato
«Certamente»
«Siete proprio due ragazzini. Un mio amico ha appena acquistato una locanda e cerca artisti che la dipingano a basso prezzo ma con bei disegni, potrebbe interessarvi?» propone distrattamente Jooheon, attirando immediatamente gli sguardi mio e del biondo
«Ce lo chiedi pure?» faccio
«Non potremmo mai rifiutare» aggiunge Ruben
«Tae!»
La nostra conversazione viene interrotta dall'acuta vocina di George, un bambino che ogni tanto girovaga per i cortili reali in cerca di frutti maturi da gustare qui e là. Molto carino e simpatico, la prima volta lo avevo colto in flagrante, ma invece di rimproverarlo gli avevo raccomandato di scappare in fretta e di affinare la sua tecnica per non farsi più beccare. Da quel momento, ogni tanto viene a trovarmi
«Ehi GG! Come stai?» chiedo entusiasta di rivederlo.
Corre verso di me e mi salta addosso, abbracciandomi; nella furia gli cade il cappello di paglia e ne approfitto per scompigliargli i capelli
«Ehi piccolo, tu che ci fai qui?»
Ridacchia.
Che tenero
«Sono qui per portarti un messaggio»
A questa frase, Jooheon scatta in piedi e si avvicina
«Pensi anche tu quello che penso io, Tae?»
Sospiro, avverto la preoccupazione salire e il senso di consapevolezza si fa spazio in me, sostituendo la gioia dovuta al tenero momento.
Sposto lo sguardo improvvisamente serio e preoccupato da Jooheon a George
«Su, che aspetti a darmi il messaggio?» accenno un piccolo sorriso al bambino.
Egli si sposta dalla mia presa, che poco fa risiedeva sui suoi fianchi, mi pongo in ginocchio ad ascoltare l'incubo che presto diventerà realtà
«Detto in parole da barboso missionario reale - ridiamo tutti e tre alla sua definizione - voi siete stato scelto come nuovo servitore degli interni» afferma con fittizio tono solenne e aria scherzosa.

...Qui non si scherza affatto, tutto questo significa che presto sarò a servizio del principe.

***
l'incubo ha inizio

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏOnde histórias criam vida. Descubra agora