Chapter Fiftieth

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·Tae·

Un abbaglio colpisce prepotentemente le mie palbebre. Buongiorno a me.
Apro gli occhi e mi stiracchio un po' la schiena, mi sento indolenzito e la testa mi dole. Mi strofino con forza gli occhi, sperando che questa realtà sia soltanto un incubo.
C'è un modo per farsi dimettere dall'impiego di servitore del principe senza rischiare la condanna a morte o la galera?
Sospiro frustrato.
Pensarlo in questo momento può solo aumentarmi il mal di testa, di certo non mi conviene fare tardi e poi, una volta assunto (assoggettato), avrò un sacco di tempo per pensare, dal momento che mi ritroverò solo.
Mi alzo per controllare se Jooheon è qui, non trovandolo, probabilmente sarà al lavoro ed io mi sarò fatto una dormita più lunga del solito; visto che sono già in piedi, raccolgo dei vestiti ordinati e puliti, raggiungo la capanna mia, di Jooheon e Ruben e mi appresto a lavarmi.
Devo avere un minimo di aspetto presentabile.
Svestito e in un'acqua che presto diverrà gelida, contemplo il paesaggio grigiastro che si intravede dalla finestra in alto.
Fine ottobre, il vento inglese sta tornando più freddo che mai, in prossimità dell'inverno.

Il bagno non è stato poi una così buona idea e per fortuna ho evitato di lavarmi i capelli, altrimenti col tempo che c'è sarebbero rimasti fradici e non sarebbe stato esattamente il massimo.
Tornando alla stalla non ho scorto Jooheon neanche da lontano e questo significa che lo sta facendo apposta a non farsi vedere, chissà con chi ha fatto cambio di ala e quanto ha fatto tribulare il responsabile per poter evitare di stare nei paraggi
«Tks» esprimo sorpreso dalla sua infantilità.
Tra i due sembro essere io quello grande e responsabile e già qui, questa frase fa ridere. Avrei voluto salutarlo, almeno abbracciarlo o fargli un paio di battute, sdrammatizzare, ricevere un'in-bocca-al-lupo, ma nulla, non si è degnato nemmeno di svegliarmi, neanche per farmi salutare tutti gli altri uomini con cui ho lavorato per anni. E se fino ad un momento fa ero deluso, ora sono addirittura arrabbiato
«Taehyung!»
Mi giro verso la figura di Ruben, che mi sta correndo incontro solare e, come al solito, pieno di energie
«Ehi» lo saluto accennando ad un sorriso
«Ehi, è il grande giorno» ricambia il saluto.
Sbuffo, distolgo lo sguardo, massaggiandomi il retro del collo
«Non parliamone, fa già schifo così»
«Lo comprendo bene Taehyung e mi dispiace che tu la viva in questo modo» ammette abbassando gli occhi sulle sue scarpe.
Lo guardo confuso
«In che altro modo potrei prenderla?»
Sorride
«Ma come, non sei sempre tu a sottolineare il lato positivo di tutto?»
Ridacchio a mia volta
«Fatti raccontare da quello sconsiderato di Jooheon i precedenti, così mi potrai comprendere»
Gli scompiglio leggermente i capelli
«Vederti mi ha ridato energia. Porta i miei saluti a tutti...anche a Jooheon» aggiungo acido
«Sarà fatto. Per quanto riguarda lui, ci ha provato...»
Faccio spallucce, tentando di non lasciar trasparire la delusione
«Buon lavoro, Ruby»
«Anche a te, Tae»

---

Fatto il breve tragitto silenzioso, giungo a palazzo, saluto una guardia che, come me, lavorava nella terra prima di essere preso qui, gli chiedo informazioni su dove sia Madame e mi indica una ragazza che potrà accompagnarmi da lei.
Ironia della sorte, appena mi avvicino, vedo che è esattamente la ragazza che mi ha "denunciato" alla regina
«Com'è piccolo il mondo» commento vicino alla sua spalla.
Lei, indaffarata com'era a smistare delle lettere, sobbalza e lancia un piccolo urlo, portandosi una mano al petto
«Voi...siete il servitore dell'altra volta» esonera ricomponendosi.
Con le mani giunte dietro la schiena, mi limito ad annuire, mostrandole solo uno sguardo inespressivo
«Dal momento che è colpa vostra se mi ritrovo in questa situazione, presumo che non vi farete problemi a condurmi da Madame»
Lei mi fissa un po' impalata, così sbuffo
«Allora?»
«I-io...ma voi chi vi credete di essere?»
Le ragazze del mercato, quelle che ti urlano nelle orecchie "carne da caccia! Prezzo ribassato!" sono più simpatiche
«Come la fate lunga, vi sto chiedendo di portarmi da Madame, questo è il mio primo giorno di servizio e disconosco questo castello» roteo gli occhi.
Lei mi guarda sospettosa, ma poi annuisce
«D'accordo, ma non osate parlarmi»
Tks, ma chi ci tiene a parlarti va.
Annuisco semplicemente
«Seguitemi»
Un piano, una miriade di scale, rimbombo dei passi e tanta noia
«Come vi chiamate?» chiedo alla giovane per interrompere la situazione barbosa
«Vi avevo chiesto di non parlarmi o sbaglio?»
«Come volete voi»
Continuo a camminare con le mani giunte, stavolta poggiate dietro la nuca
«Juliet, è il mio nome»
Sorrido, mi faccio avanti, raggiungendo la sua posizione e porgendole la mano.
Lei mi guarda quasi disgustata
«Mi lavo, non vi preoccupate»
Mi stringe la mano e ricominciamo a camminare, sto al passo con lei, non più dietro
«Il mio nome è Taehyung»
«Lo sapevo già. A dir la verità, chiunque vi abbia visto fino ad ora sa già chi siete, le voci girano in fretta»
«Meraviglioso direi...» faccio con sarcasmo.
Cammino ed osservo le candide pareti, affascinato dagli interni.
Sapevo il palazzo fosse bello, ma non immaginavo così tanto
«Ecco qui: questa è la sala da tè, probabilmente Madame starà facendo colazione»
«Vi ringrazio molto» le sorrido, porgendole un piccolo inchino.
Lei ride
«Non vi inchinate, non sono mica il principe»
Come rovinare un momento carino.
Distolgo lo sguardo, imbarazzato.
Ma chi le conosce le stranezze della galanteria...
«Ora vi lascio ai vostri doveri - mi rivolge uno sguardo vivido - non vi preoccupate, tutti vi conoscono e tutti vi ammirano per il vostro gesto»
E con questa frase, le sorrido ampiamente
«Grazie molte. Buona giornata»
«Anche a voi»
E fu così che rimasimo io e il portone, il portone ed io.
Ma se prima facessi un giro qui intorno? Ci sono un sacco di bei quadri, scommetto che Ruben impazzirebbe.
Giro l'angolo e mi metto ad osservare la parete.
Ad un certo punto, scoppio a ridere osservando un quadro.
Quello è Jungkook! Ha un'espressione fottutamente seria, stile statua di bronzo, non è per niente credibile. Gli si legge in faccia che non aveva voglia di fare il ritratto!

«I volti dei vostri sovrani vi divertono tanto?»

***
mi piace scrivere di personaggi come Taehyung, in grado di fare amicizia anche con i muri, e poi pensare che io riesca a malapena a parlare con gli stessi amici da anni-

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDonde viven las historias. Descúbrelo ahora