Chapter Fifty-Ninth

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·Tae·

Riapro gli occhi lentamente, sentendo la testa pesante, anche se non dolorante. Ho i muscoli completamente immobili e nolenti al farmi alzare. Mi sento riposato, ma ho dormito così profondamente che ho le braccia che mi fanno male per non essere state mosse per ore e le palpebre quasi incollate tra loro.
Chissà che ore sono, io sono ancora nel letto di Jung-
Oh, ma sono nel letto di Jungkook, mi sono addormentato qui, quando in realtà dovevo svegliarlo.
Mi giro: lui è ancora qui, fermo nella stessa posizione di prima.
Il sole ha cambiato posizione, devono esser passate ore ed io non ho adempiuto al mio lavoro, ma lui non si è svegliato.
È preoccupante, fosse stato un sogno si sarebbe almeno mosso e invece è rimasto completamente fermo.
Con gli occhi ancora su di lui, mi siedo e mi viene istintivo toccargli la fronte, notando subito dopo quanto sia calda. Deve avere la febbre, unitamente al sonno arretrato, gli avrà causato questo sonno profondo, anche se...è innaturale.
Mi stropiccio gli occhi per tentare di darmi una svegliata. Mi chiedo se qualcuno sia passato di qui, mi sembrerebbe troppo insolito che nessuno venga per avere notizie di Jungkook.
Solo che avranno trovato anche me.
Mi do un colpo di nocche in fronte, ora mi fa male la testa per il flusso di pensieri. Invece di curarmi di questa piccolezza, dovrei affrettarmi a preparare un catino con dell'acqua per la fronte del minore.

Mi alzo e raccolgo un catino da terra, notando accanto ad esso una piccola boccetta verdastra dallo strano odore. La prendo e leggo la scritta: è un sonnifero. Di riflesso, il mio sguardo torna a posarsi su Gguk che, oltre alla febbre, non presenta sintomi anonimi. Sarà stato sicuramente il sonnifero, che sembra essere molto forte...Jooheon li prendeva al ritorno da alcuni viaggi, ma non ne ho mai odorati di così intensi. Se è per il sonnifero, date le sue condizioni, solo il tempo può farlo svegliare; dalle condizioni della boccetta, sembra che ne abbia assunto anche una quantità considerevole. È uno scemo, non credo gli faccia bene alla salute e in più non si sa regolare con gli impegni e con i tempi che ha a disposizione. Inoltre, il nostro rapporto è ad un punto morto e se non fosse così ostinato, sarebbe tutto molto più facile ed io smetterei forse di pensarlo, perché diamine, penso di più a lui che ce l'ho ad un metro di distanza, piuttosto che a Jooheon. Ho il cervello intasato dalla sua stupida immagine.

Verso l'acqua nella bacinella e dopo un po' strizzo il panno per poterglielo poggiare sulla fronte. Guardando fuori, sono passate letteralmente ore, è pomeriggio, lo si vede dalla posizione del sole e dalla debolezza con cui illumina questa città.
Lascio a Jungkook il panno posato sulla fronte e nel frattempo che aspetto di ricambiarglielo, mi metto a fare degli schizzi su in foglio. Tra i tanti, ne faccio uno piccolo anche di lui, lo trovo troppo tenero tra le braccia di Morfeo; sorrido con la matita tra le labbra.
Mi balena un'idea in testa.
Prendo una tazza e raccolgo un po' d'acqua dal catino, posiziono con attenzione il contenitore sul materasso e con sguardo malefico, alzo delicatamente il polso del ragazzo e lo lascio adagiarsi sul bordo della tazza, con le dita nell'acqua.
Non so se farà lo stesso effetto a lui come lo ha sempre fatto a Jooheon, ma-
Bingo.
Come sperato, vedo i pantaloni di Gguk macchiarsi di un liquido puzzolente, la cosiddetta pipì, causatagli dalla sensazione di bagnato data alle dita.
Sono malefico, lo so.
Ridacchio tra me e me
«Quando ti sveglierai ti ricorderai di quando avevi sei anni?» ridacchio ancora
«E perché mai?»
La voce bassa e impastata dal sonno di Jk mi fa sobbalzare.
Si è svegliato!
Si tocca la testa, sembra quasi gli pesi. È stanco, crucciato, confuso, stordito, in un'espressione contorta da queste sensazioni, Jungkook mostra di essersi accorto della mia presenza, dato che mi guarda quasi subito
«Cavolo, pensavo di star sognando»
Mugola e si stiracchia, mi rivolge nuovamente lo sguardo, che ricambio con volto lineare, in contrasto con quei suoi occhi vispi e certi e a quelle labbra rialzate agli angoli della bocca
«Avete dormito per parecchie ore, la confusione è lecita»
«Possibile che ogni volta che mi addormento e resto in un limbo ci sia tu al risveglio?»
Ah non chiedermelo, anch'io ho dormito e non so nemmeno come, so solamente che da solo non posso starci.
Scrollo le spalle
«Capito sempre nei momenti meno opportuni, a quanto pare»
Si rialza sui gomiti, scrutandomi, ancora con quell'espressione posata
«È già la seconda volta che capita, sto iniziando a credere che tu sia il mio principe azzurro»
Perché ha quel sorriso da demente sulla faccia, perché continua ad essere informale e perché diamine mi sento arrossire?
«Vi ricordo che il principe qui in mezzo siete voi» dico atono.
Jungkook ridacchia leggermente e si mette seduto, avvicinandosi un po'.
Ha un aspetto talmente rilassato e calmo da darmi fastidio, non fa altro che accrescere il mio disagio.
Secondo me quel sonnifero aveva qualcosa di strano, il corvino non si comporta mai in questo modo e quando tenta di socializzare con me, viene subito bloccato da me medesimo e resta tale, senza insistere.
Non è così sfacciato
«Beh, lo sai che tu hai proprio l'aspetto di un principe?»
Mi guarda lascivo e sospende la mano in avanti, mentre il mio corpo rimane completamente fermo, in contrasto col battito cardiaco.
Mi accarezza i capelli, gesto che mi congela definitivamente sul posto
«Con questi bei capelli... -guarda in basso - i tuoi bellissimi occhi e...le tue bellissime labbra»
Con sguardo ancora basso, Jungkook si avvicina ancora.
Nel momento in cui le nostre gambe stanno per toccarsi, di riflesso gli poggio una mano sul petto e lo spingo con leggerezza sul materasso.
Ricade come se lo avessi colpito nel vero senso del termine, ancora con quel sorriso sulle labbra.
Mi alzo dal letto che mi sento veramente accaldato nella zona del viso vicino alle orecchie e, dall'alto, lo guardo un po' tanto sbigottito
«Fareste meglio a ricomporvi e a sciacquarvi il viso per schiarire la mente»
E con questa frase, lascio la sua stanza, ancora con il senso di turbamento più nel cuore che nella mente.

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏWhere stories live. Discover now