Chapter Sixteenth

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·Tae·

Dopo aver completato di raccogliere tutti i frutti possibili dell'intera zona reale, mi stendo finalmente sull'erba, sfinito.
Neanche il tempo di prendere due respiri, che Jooheon mi chiama urlando il mio nome e d'istinto mi tappo le orecchie, pregando di riuscire ad ignorarlo.
Ma lui si avvicina e mi si butta addosso, facendomi gettare un gemito sforzato
«Honey! Spostati!» mi lamento drammaticamente
«Come siamo irritabili» mi fa lui iniziando a torturarmi la pancia con le agili dita.
Mi contorco sotto al suo tocco, implorandogli di smetterla
«Se non mi prometti di tornare vivo, non la smetto»
«O-okay...! La smetto» faccio disperato, ormai in lacrime.
Lui cessa la tortura e mi guarda divertito
«Ma quindi usciamo?»
Lo guardo impassibile
«Vuoi uscire?»
Lui annuisce col sorriso il volto.
Mi metto seduto, guardandolo male
«Ti sei lamentato tutto il fottuto giorno del fatto che fossi stanco e che avessi bisogno di dormire!»
Lui ride
«Dai, mi prendi davvero sul serio? Sai che amo lamentarmi»
«Ho sinceramente voglia di darti un pugno»
«Che depresso che sei, ora non vuoi più neanche uscire. Dov'è finito il Taehyung di una volta?»
Lo guardo ancora più male
«La vuoi finire?»
«Certo che la voglio finire, ma prima devi accettare la mia proposta»
«Dammi un solo valido motivo»
«Ti svaghi un attimo e scordi il lavoro...in più, potremmo invitare Sunmi e Gguk»
I due nomi richiamano la mia attenzione
«E con questo ti ho dato ben tre validi motivi» fa con aria da sbruffone.
Sbuffo sonoramente
«Ammetto che non sarebbe male, ma devo prima lavarmi»
Mi guarda storto
«L'acqua dell'intero regno finirai per consumarla tutta tu»

Finito di lavarci e prepararci, io e Jooheon ci mettiamo in cerca di Sunmi, la quale sarà sicuramente nei paraggi, data l'ora.
Dopo aver girato e rigirato cortile e dintorni del palazzo, ci rendiamo conto che oggi non è venuta per salutarci, cosa che solitamente fa
«Non è che se la sarà presa per la festa?» suppongo sentendomi un po' in colpa.
Ci fermiamo di fronte al palazzo e Jooheon riflette, poggiandosi le dita sul mento
«Che giorno è oggi?»
«Credo sia il quarto della settimana, perché?»
«Mh...oggi aveva il turno prolungato, dovrebbe aver finito solo adesso»
«Oh, ora capisco. Quindi che si fa?»
«Ormai non ha senso aspettarla nella stalla, tanto vale andarla a prendere direttamente» propone il rosso, spiazzandomi un po'
«Dentro il palazzo? Non è proibito?»
Jooheon sospira istericamente
«Sei tu che ti fai un botto di paranoie, in teoria potremmo anche ottenere il permesso di soggiorno» fa in tono rilassato, sottintendendo che il palazzo sia come un posto qualsiasi.
Ma non è così
«Inutile che fai quello sguardo terrorizzato, dobbiamo solo prendere una persona...anzi, Gguk non lavora pure qui?»
«Si, ma non ho idea di dove sia e non so nemmeno se gli va...gli avevo detto di passare se era libero»
Mi stringo nelle spalle
«E va bene...sbrighiamoci»

·Kook·

Da quando sono tornato a casa, tutti non fanno altro che pressarmi con pettegolezzi alla mie orecchie fastidiosi e inutili, e domande intromissive riguardo ciò che ho fatto durante il giorno.
Ed io non faccio altro che schivare ogni conversazione...non sono potuto neanche andare da Taehyung, dato che avevo una sorta di cena con alcuni miei zii, che alla fine non sono venuti.
È frustrante.
Talvolta penso che non faccia per me seguire tutte queste regole: essere formale, vestirmi di tutto punto, seguire determinati obblighi e, in futuro, governare un regno.
Qualche volta questi pensieri sono così fastidiosi e persistenti, che l'ansia del mio futuro mi porta a versare numerose lacrime inutili.
In ritorno verso la mia stanza, sento parlare una serva con qualcuno.
La voce dell'altra persona è super familiare.
Taehyung.
Smetto di camminare mi affaccio dal muro prima del lungo corridoio senza farmi beccare.
Ci sono loro che spiegano che stanno cercando due persone.
Non è che sono io una di loro?
Mi ritraggo con lo sguardo dalla scena e corro subito verso lo stanzino più vicino (nel palazzo ci sono tantissimi stanzini, li usavo da piccolo per nascondermi).
Una volta chiusomi a chiave, provvedo a togliermi tutti i vestiti scomodi che ho indossato per la cena non avvenuta.
Cerco di semplificare la camicia ed i pantaloni, rimuovendo il collo in pizzo col rubino e rendendo le braghe più spiegazzate.
Credo che la sarta di corte, come minimo, mi tirerà le orecchie.
Scuoto il capo per scompigliare i capelli e con un po' di carta trovata nello sgabuzzino, rimuovo tutto ciò che ho sul viso.
Strappo un po' la camicia e tiro fuori dai pantaloni l'unica cosa che mi porto sempre dietro: la maschera.
La indosso ed esco dallo sgabuzzino, sperando che nessuno mi noti.
Raggiungo il corridoio di prima e lo percorro, vedendo i due ragazzi camminare verso l'anticamera della lavanderia.
Mi avvicino di corsa e richiamo Tae con una pacca sulla spalla.
Lui si gira
«Ehi Gguk!» esclama mostrandomi un dolce sorriso.
Ricambio
«Ehi~ che ci fate voi qui?»
«A dir la verità, stavamo cercando te e Sunmi» risponde Jooheon.
Sunmi.
Conosco quella ragazza e lei conosce me
«Oh...capisco»
«Vi conoscete?» chiede il moro.
Annuisco nervoso
«Perfetto, sarà ancora più bello uscire tutti insieme» commenta Jooheon
«V-volevate uscire...con me?» chiedo un po' incredulo.
Taehyung mi sorride a trentadue denti e mi si avvicina, abbracciandomi con solo un braccio
«Sei proprio carino, Gguk. Perché non dovremmo voler uscire con te? Sei un ragazzo talmente simpatico!»
Arrossisco un po' alle sue parole e ringrazio mentalmente di avere una mascherina a coprirmi
«B-beh, grazie»
«Okay, lasciando perdere i commenti, vi va di limitare le parole e passare ai fatti? Io ho fame e voglio uscire» taglia corto il rosso
«Sei una vera rottura» commenta Tae, per poi guardarmi
«Quindi chiamiamo Sunmi?»
Cazzo
«Mh...forse è meglio se la chiamo io...ecco, meno vi vedono qua dentro, meglio è, dato che vi fermerebbero per chiedervi la qualsiasi» tento.
Il rosso sbuffa
«Come vuoi, basta che ti sbrighi»

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏWhere stories live. Discover now