Chapter Fifty-Second

434 28 0
                                    

·Tae·

Come primo giorno da servitore del principe...non ho visto quasi completamente il principe.
Seriamente, se questo impiego differisce dal titolo, la cosa non può che farmi piacere, anche se lo trovo alquanto inutile. Non che io non abbia fatto niente, ho passato l'intero pomeriggio a pulire e lucidare i pavimenti di tutti i piani che ho potuto. Tutti, nel silenzio, con la sola presenza di me stesso. Avrei voluto piangere, più che piangere urlare, rompere una cazzo di finestra e scappare da Jooheon e Ruben, andare alla locanda o qualsiasi altra cosa.
Invece sono ancora qui,  seduto sul pavimento del piano delle stanze, sfinito, la testa poggiata sulle ginocchia portate al petto, qualche goccia di sudore e solo la luce della luna ad illuminare la mia figura e a consentirmi un minimo di visuale.
Sono così frustrato, mi sento in gabbia e non posso fare niente per uscirne. È una situazione veramente di merda, perché...perché diamine l'ho aiutato!? Non stava morendo, chiunque avrebbe potuto aiutarlo con un po' di logica e invece no, dovevo essere altruista e dargli una mano per forza. Perché io ci tengo a lui e questo sentimento non lo sopporto, mi chiedo come abbia fatto così infretta ad avvicinarsi a me, non lo avrei permesso se solo non mi fosse sembrato così..così come? Puro? Sì, credo sia quella la definizione adatta. Oppure no. Non c'è una definizione, lui è semplicemente lui; dopo le bugie, i pianti, l'amarezza e quel dannato sorriso che ha avuto il coraggio di sbattermi davanti poche ore fa, il mio cuore lo preserva ancora nella sua immagine positiva. E la voglia di parlargli, che sia per urlargli contro o dirgli che mi manca, è immensa. È l'unico che conosco qui ed io ho il terrore di stare solo
«Tae...hyung?»
Alzo lo sguardo sulla esile figura di Sunmi
«Ehi» mi saluta dolcemente, abbassandosi al mio livello. Tiene in mano un candelabro con cui sta illuminando parte dell'ambiente intorno a lei
«Perché piangi?»
Grandioso, ecco perché mi stavano e stanno bruciando gli occhi in questo modo.
Tiro su col naso
«Va tutto bene» affermo distogliendo lo sguardo
«No che non va tutto bene» controbatte sedendosi accanto a me
«Cosa ti turba?»
«Sono in gabbia, Sunmi»
Mantengo un tono di voce basso e lo sguardo fisso lungo la visuale del corridoio
«Ti manca Jooheon?»
«Odio stare qui» affermo con amarezza, trattenendo le lacrime
«Ascolta - prende ad accarezzarmi il braccio con tocco leggero - so che le cose tra noi si sono fatte strane e mi dispiace. So che tutto ciò per te è quasi inaccettabile e mi spiace ancor più per questo. Ma se hai voglia di parlarne, di sfogarti, io sono qui e non esitare a cercarmi per qualsiasi bisogno»
Lentamente volgo lo sguardo al suo viso rilassato e sincero, accennando un sorriso.
Non ha esitato a mostrarsi disponibile, nonostante la situazione. Ho sempre pensato che Sunmi fosse una ragazza d'oro e col tempo ha sviluppato un carattere eccezionale
«Grazie di cuore»
Ci abbracciamo; mi ricorda quando eravamo piccoli: lei era terrorizzata dalle storie sui lupi che Jooheon si ostinava a raccontarle, ed io, per rimediare alle angherie dello stronzo, la abbracciavo e restavamo così per ore.
Sono felice di averla accanto a me
«Sunmi! Ma che fate! Affrettatevi ad accendere le torce, il principe è di ritorno e con lui la sua famiglia. A breve lui salirà le scale, accendete le torce!» esclama sottovoce quella che sembra essere Juliet dal tono
«Bene»
Sunmi balza in piedi e mi sorride
«Mi dai una mano?» chiede porgendomi lei la mano
«Certo, milady»
Salto in piedi a mia volta, sorridendole.

·Kook·

Dopo una noiosissima e, sottolineo, noiosissima celebrazione durata ore, finalmente sono di ritorno a casa. Non voglio mangiare e soprattutto non voglio stare ancora con la mia famiglia, chiedo solo pace e solitudine. Se prima volevo addirittura stare con Taehyung, penso di aver cambiato idea, magari gli parlerò o starò con lui domani, ho bisogno di leggere e dormire. Che poi non so né se si degnerà di parlarmi né tantomeno so se stanotte riuscirò a dormire. Rivoglio la pace, non ce la faccio più e i ritmi sono stati resi più frenetici, non ho più tempo per fare nulla.
Salgo pigramente le scale, con le palpebre che implorano riposo, per poi giungere al piano delle stanze, pronto per godermi il meritato riposo.
Arrivato al corridoio sento delle risate provenire da più in fondo, così, come se fossi un infiltrato, mi avvicino silenziosamente, per poi scorgere Taehyung e Sunmi che si rincorrono e scherzano.
Li osservo divertirsi, vedo da lontano il vispo riso di Taehyung e il mio cuore perde un battito, prima per la sua bellezza, poi perché mi sopraggiunge una strana sensazione. Un senso di fastidio allo stomaco che mi provoca l'amaro in bocca, pronto a farmi sbottare e a riversare le emozioni negative probabilmente contro un muro.
Sono carini mentre ridono insieme, ma allo stesso tempo non posso sopportarli, mi irritano, lei mi irrita, forse perché con lei il giovane dalla folta chioma e dal riso quadrato sorride, mentre con me no.
Il mio respiro diventa irregolare.
Desidero spezzare quell'atmosfera così spensierata e giocosa, così mi faccio avanti, mostrando l'espressione più fredda che possiedo.
I due si accorgono di me, cessano e mi guardano.
Sunmi si inchina dopo un momento di stupore, Taehyung rimane in piedi a fissarmi con quegli occhi che, se non fossi determinato a irrompere nel momento dei due ragazzi, mi destabilizzerebbero seduta stante
«Vostra Altezza»
«Buonasera»
Tengo le mani dietro la schiena
«Buonasera a voi. Sono molto stanco, preparatemi un bagno» mi rivolgo a Sunmi
«Subito Vostra Altezza» obbedisce allontanandosi verso la stanza delle abluzioni.
Taehyung rimane a fissarmi intensamente ed io ricambio lo sguardo duro e penetrante, carico anch'esso della stessa tensione che contorna l'aria fresca della sera
«Spero abbiate terminato di sistemare le cose nei vostri alloggi»
Avanzo lentamente si qualche passo, non spostando lo sguardo.
Il primo a posare gli occhi in basso è lui, nel momento in cui passo accanto alla sua spalla, quasi sfiorandola
«Certo, Altezza»
E con tono quasi sprezzante si dirige alla sua stanza, lasciando me in attesa del bagno.

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏWhere stories live. Discover now