Chapter Ninth

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Notte fonda.
Notte stellata.
Mi alzai, non riuscivo a chiudere occhio. Era la prima volta che mamma e papà non erano a palazzo, benché dormissi da solo, mi era salita l'ansia al pensiero che non ci fossero. Sentendomi oppresso dalla mia stessa stanza, avevo deciso di alzarmi e consumare un bicchiere di latte, così andai in cucina. Avendo versato il latte nella mia scodella personale, optai per tornare in camera, quindi mi avviai tramite il corridoio.
Ed è lì che sentii dei rumori.
Non ero un bambino fifone, non avevo paura di nulla a dire il vero, ma il mio sesto senso mi stava mettendo in allarme.
Dovevo tornare immediatamente in stanza.
Velocizzai il passo, ma ad un certo punto, la strada mi fu tagliata da un uomo.
Caddi per terra.
Avevo paura, temevo fosse un domestico e che sarei finito nei guai. Avevo una condotta impeccabile, non potevo di certo lasciare che qualcuno la rovinasse.
Così mi preparai a porre le mie scuse, rimanendo fermo ed abbassando la testa.
Purtroppo, fu peggio di quanto potessi mai immaginarmi.
Fui preso per un braccio, mi fu tappata la bocca ed iniziai a dimenarmi, senza ottenere risultati.
Avevo solamente 8 anni, non ero forte.
La paura aveva preso possesso di me, ma non smisi lo stesso di dimenarmi, inutilmente.
L'uomo stava camminando verso l'uscita posteriore del palazzo, le speranze che qualcuno potesse aiutarmi erano svanite nel momento in cui avevo visto le guardie svenute accanto alla porta.
Iniziai a piangere disperatamente.
Dove mi avrebbero portato? Che cosa volevano farmi?
Sentivo le braccia in fiamme, gli occhi bruciare, il mio stomaco venir schiacciato da quelle enormi mani.
Poi l'uomo, improvvisamente, emise un gemito di dolore e allentò la presa, ma non abbastanza da potermi liberare.
Vidi un bambino venir afferrato dalla mano libera dell'uomo, ma il bimbo in questione sferrò un calcio in pancia al rapitore, facendolo accasciare e mollare sia il mio che il suo corpo.
Fummo liberi.
Guardai con occhi ancora spaventati il bambino ansimante vicino a me.
Ebbi solo il tempo di guardare i suoi tratti nella penombra, prima che lui mi prendesse per le spalle e mi sussurrasse di urlare.
E così, ancora spaventato e spaesato, feci come detto.
Il mio salvatore scappò ed altri si occuparono di me successivamente.

Mi sveglio improvvisamente, percependo il mio corpo tremare.
Sto ansimando, mi tocco la fronte e noto di essere sudato.
Perché?
Perché è successo di nuovo?
Erano due anni che non mi capitava di sognare quella terribile scena, perché ora è tornata? E perché così dannatamente nitida?
Appoggio le mani sul petto, rallento piano il respiro e lentamente mi risdraio, poggiando delicatamente la testa sul cuscino.
È notte fonda, vedo la luna dalla finestra da cui entra il venticello estivo.
Quella scena...ero così piccolo e indifeso.
Scuoto la testa, mi obbligo a non pensarci, non posso rovinarmi le tante attese vacanze per uno stupido incubo ricorrente.
Che poi, non lo facevo da un sacco di tempo, come mai è tornato così all'improvviso?
«Aish...chi lo sa»
Mi giro su un fianco, accoccolandomi nel lenzuolo, e richiudo gli occhi.
Faccio lunghi respiri profondi, libero la mente, tornando lentamente nel mondo del sonno.

[la sera prima]

·Tae·

Dopo che quello strano ragazzino se n'è andato, sono rimasto appollaiato su questo ramo, cambiando di tanto in tanto posizione.
La verità? Non ho la più pallida idea del perché io gli abbia proposto di venire qui con me, probabilmente avevo un bisogno estremo di chiacchierare con qualcuno.
Non mi piace stare solo, peccato che quel ragazzino se ne sia andato tanto presto.
Chissà chi lo aspettava...di sicuro, ad attendolo c'era una gran noia, non sembrava neanche tanto entusiasta di andarci, più che altro era in panico.
Però ne è valsa la pena: è stato piacevole chiacchierare con lui. Aveva anche un viso simpatico, con quegli occhietti asiatici a goccia e quella boccuccia da bimbo.
Già, davvero un bel tipo, anche se strano (da che pulpito, mio caro Taehyung); chissà, gli sarò davvero sembrato un maniaco e probabilmente spera di non rivedermi mai più, al mio contrario.
Ha detto che lavora per i nobili, ma possibile che io non l'abbia mai visto a corte?
Se ci fosse stato un ragazzo così, l'avrei notato sicuramente
«Cazzo, potevo almeno chiedergli come si chiama, che idiota che sono» dico tra me e me, passandomi una mano sul viso.
Durante il mio monologo interiore, noto le luci del palazzo farsi sempre minori e le persone lasciare una ad una la sala, ora quasi vuota.
Direi che la festa è finita.
Mi aggrappo e scendo dal tronco, avviandomi poi alla stalla.
Attraverso passeggiando tutto il cortile, fino a giungere all'interno della piccola casupola di legno, dove vedo Jooheon appisolato sulla paglia.
Lo guardo intenerito e mi avvicino per toccarlo e vedere se è sveglio.
No, dorme.
Ciò significa che domattina mi farà una strigliata di prima categoria.

···

«Brutto traditore testa di cazzo!»
Sobbalzo alla voce squillante di Jooheon e a causa del mio movimento, sprofondo nella paglia.
Che bel risveglio.
Jooheon mi aiuta a riemergere dal cumulo in cui sono precipitato, tirandomi su per un braccio.
Strizzo gli occhi, per poi riaprirli e vedere la faccia arrabbiata del mio migliore amico.
Lo supplico con gli occhi di farmi la ramanzina dopo, ma lui non sembra acconsentire
«Questa volta non te la risparmio. Mi hai lasciato tutta la serata da solo!» esclama allargando le braccia per enfatizzare.
Spaventato dal suo gesto, ricado nella paglia
«E no! Non osare sviare così il mio discorso! Il nascondiglio funzionava quando avevamo 10 anni, ora non attacca!»
«Diamine Jooheon, abbassa quella cazzo di voce, è mattina» gli dico scocciato.
Tento di rialzarmi, ma lui mi ributta giù.
Così non va
«Ti conviene iniziare a correre!» esclamo.
Mi rialzo con un balzo e Jooheon inizia a correre. Lo inseguo nel cortile posteriore
«Tanto non mi prendi~» dice girandosi per farmi la linguaccia
«Sei un fottuto bambino!» gli urlo contro in maniera altrettanto infantile.
Continuo a corrergli dietro e, cavolo, è davvero veloce
«Ohi!»

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏOù les histoires vivent. Découvrez maintenant