Chapter Tenth

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·Kook·

Mi alzo; ancora scombussolato, faccio un bagno freddo e mi metto in tenuta comoda. Teoricamente, essendo un reale, dovrei rimanere vestito da tale, ma fortunatamente l'anno scorso ho avuto una condotta talmente eccellente, che me l'hanno dovuto concedere.
Ecco, la tenuta comoda consiste in delle semplici scarpe di cuoio, una maglia di lino rovinata e dei pantaloncini leggeri color nero.
Mi pettino i capelli ormai cresciuti e mi preparato psicologicamente a non fare nulla: sono in vacanza.
Scendo quasi saltellando le scale della torre e giungo al secondo corridoio contato dall'alto.
Corro allegramente per tutto il
largo corridoio, salutando i domestici che passano per rassettare le ultime cose da ieri e pulire
«Buongiorno! - Principe, buongiorno a voi! - Come siete allegro stamattina! - Ah, l'età dei sedici - Le vacanze fanno bene a tutti vostra maestà!»
Sono così euforico e pieno di energia, non vedo l'ora di impiegare la giornata come decido io. Posso fare tutto quello che voglio! Senza ordini, restrizioni, lezioni.
Certo, non posso più andare per il villaggio a viso scoperto, ormai conoscono tutti il mio volto.
Pensandoci è davvero triste: ora sono libero, ma la gente mi fermerebbe facendomi riverenze ogni due per tre, senza contare che dovrei uscire vestito da reale e non da contadino; prima, invece, uscivo di nascosto, è vero, ma almeno ero libero di andare in giro senza pesi.
Che cosa strana la vita.
Ma oggi sono troppo allegro per pensarci, devo sfruttare questa giornata!
Giungo alla sala pranzo per fare colazione; non capisco perché si chiami "da pranzo", se poi è da "colazione, pranzo e cena"...è proprio vero che i nobili sono strani, lo pensava anche il ragazzo di ieri.
Mi blocco un attimo davanti al tavolo, ripensandoci.
È stato così strano, particolare. Non ho mai conosciuto una persona del genere...non che io l'abbia di fatto "conosciuto", ma come prima impressione è stata decisamente...impressionante. Solitamente, le persone non cercano di apparire al meglio?
Invece lui mi ha fatto una proposta così, su due piedi, senza preoccuparsi minimamente di ciò che avrei potuto pensare - e si sarebbe potuto pensare davvero di tutto - quindi mi ha sorpreso. E interessato, aggiungerei.
Certo che nemmeno io ho dato la migliore impressione: mi sono incantato diverse volte, tentennavo...per non parlare poi di com'ero vestito
«Vostra Altezza, intendete rimanere qui in piedi per il resto della giornata?»
Mi giro verso Madame, risvegliandomi dai miei dilungati pensieri
«Scusate Madame, ma non dovreste recarmi un saluto prima d'ogni altra azione?» faccio con un sorriso caratterizzato da una punta di strafottenza.
Lei fa un sorrisino socchiudendo gli occhi e guardandomi altezzosamente
«Scusate, ma come potete insinuare ch'io non vi abbia salutato? L'ho fatto. Non mi piace accusare o creare problemi, vostra Altezza, ma siete stato voi a non ricambiare il mio saluto, poiché assorto da chissà quali pensieri»
Mi sento in imbarazzo, dal mio viso scompare quel minimo velo di strafottenza e porgo un inchino alla dama
«Ne sono profondamente dispiaciuto, vi prego di perdonarmi e di tenermi compagnia durante questa colazione»
Mi rimetto dritto e vedo che lei mi sta rivolgendo un sorriso a malapena accennato
«Accetto di buon grado» si limita a dire prendendo posto.
Poco dopo, ci ritroviamo a chiacchierare mentre consumiamo la nostra amata colazione.
Scherzando, lei critica il mio aspetto, dicendo che dovrei essere più regale e mi rimprovera per il comportamento tenuto la sera precedente, dato l'evidente ritardo da me tenuto.
I discorsi mi portano a ripensare al ragazzo dai capelli bruni, lunghi dietro al collo, apparentemente setosi, alla sua voce così profonda per un ragazzo così giovane...chissà come si chiama. Perché diamine non gliel'ho chiesto?
E perché mi importa così tanto?
Ho sempre creduto che persone come contadini e servi fossero rozzi e noiosi, eppure...lui non lo era.
Anzi, era davvero garbato ed interessante

«Vi siete nuovamente perso nei vostri pensieri?»
Ops, scoperto.
Mi sento arrossire.
Lei poggia le posate e si pulisce delicatamente la bocca
«Per oggi lascerò correre, alla fine siete in vacanza»
Le rivolgo un sorriso sincero. Quando parlo con lei da amico e non da apprendista, si crea un clima di familiarità e armonia che non ritrovo con nessun altro
«Dissento ancora sul vostro aspetto però»
Mi lascio scappare una piccola risatina
«Dovreste provare, sono vestiti davvero comodi»
«Mio caro, ho già fatto questo tipo di esperienze»
Questa donna mi stupisce ogni giorno di più.
Poggio i gomiti sul tavolo e mi reggo il viso con i palmi
«Vorreste raccontarmi? D'altronde, sono il vostro miglior apprendista»
Madame scuote la testa lievemente
«Credo siate abbastanza maturo per distinguere ciò che è utile al vostro percorso e ciò che non conta. Questo non conta e, anche se contasse, non ve lo racconterei, perché non riesco a tollerare i vostri gomiti sul tavolo»
Scoppio definitivamente a ridere e lei ride insieme a me - ovviamente, in maniera molto più contenuta rispetto a me.
La nostra chiacchierata viene bruscamente interrotta da degli schiamazzi provenienti dall'esterno.
Madame si alza e va a controllare alla finestra.
La sua espressione si fa irritata
«Scusatemi, ma non sopporto questi rumori»
«Sapete chi è?»
«Ma certo che lo so - incrocia le braccia - sono due servitori scelti in preda all'adolescenza»
La sua affermazione mi incuriosisce
«Eppure non ho mai visto dei servitori adolescenti qui» dico scettico
«Uno lavora i campi, l'altro di tanto in tanto viaggia per il commercio internazionale. Hanno ottime qualità, ma il contegno non è compreso fra queste. Andrò a sgridarli»
«Vi dispiace se vengo anch'io? Non mi delizia l'idea di stare da solo»
Lei mi rivolge uno sguardo contrario.
Resterò qui, da solo
«Se osate utilizzare quel verbo in questo modo ancora una volta, sarò costretta ad informare i suoi genitori»
La guardo sconcertato
«Dovete smetterla di utilizzare questi giochetti con me»
«Vedremo, mio principe»
Sorrido istintivamente.
Adoro quando mi chiama così
«Ora andiamo a rimproverare quei due scansafatiche»

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏWhere stories live. Discover now