Chapter Twenty-Seventh

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·Tae·

«Tae, tutto bene?»
Spaesato, resto in silenzio ed abbasso lo sguardo, a disagio.
Perché mi sono fermato?
«Tae?» fa interrogativamente, alzandomi il mento con due dita.
La guardo, per poi con le mani incitarla a spostarsi.
Lei si sposta e si ricompone.
Neanche il tempo di parlarle, che scende dal cumulo di fieno
«Sunmi...?»
«S-sei un cretino, Taehyung» dice con voce tremolante, sull'orlo del pianto, per poi correre fuori dalla stalla, lasciandomi spiazzato e con i sensi di colpa.
Mi metto le mani tra i capelli, rendendomi conto che fra tutte le cose che potevo fare, ho scelto di stare muto e di ferirla. Avrei anche potuto evitare tutto ciò e provare ad andarle incontro.
Il fatto è che non mi piaceva.
Non mi sentivo a mio agio con le mani su di lei, le sue carezze non facevano altro che apparire invadenti, le sue labbra non mi allettavano...un disastro, avrei dovuto fermarmi subito.
Mi fa strano, io e lei siamo amici da praticamente sempre ed è un'estate che io e Jooheon parliamo di come staremmo bene io e Sunmi insieme.
Ero convinto mi piacesse e lo sono tutt'ora, ma...perché non è andata? Insomma, c'erano tutti i presupposti per far sì che potessimo estraniare i nostri sentimenti anche tramite i nostri corpi, era il momento e il posto adatto, con la giusta atmosfera.
Allora perché l'ho fermata? Perché non mi è piaciuto? Forse avrei dovuto aspettare di capire meglio, eppure ciò che ho provato mi ha spinto a fermarla.
Sta di fatto che potevo almeno scusarmi con lei o trattenerla per della compagnia e invece sono semplicemente rimasto in silenzio, perché sono un idiota.
Sospiro, portandomi una mano al viso
«Taehyung?»
Scopro gli occhi e a me si presenta la vista di un Gguk spaesato ed un po' intimorito
«Gguk!» esclamo sottovoce.
Subito lui si gira, per poi inquadrarmi e raggiungermi
«Pensavo non ti saresti fatto vivo» dico sincero, osservando meglio le sue condizioni trasandate
«E-ecco, ho avuto m-molto da fare» si esprime a fatica a causa del fiatone
«Sei caduto?» chiedo anche nel momento in cui noto sul suo polpaccio vari graffi
«S-si, dimmi...da quando ci sono quelle buche sul lato est?»
Lo guardo strano
«Possibile tu non lo sappia? Tutti i servi di recente sono venuti a vedere, è una tradizione»
Gguk mi guarda un po' incerto
«Beh...quest'anno non sono stato presente un paio di volte a causa della mia salute»
Si schiarisce la voce
«Oh, capisco. Devi fare attenzione ai fori e alle piantagioni nuove»
«Ci ho provato,  infatti mi sono distrutto» ridacchia ed io con lui.
Gguk si rilassa meglio sul fieno e rilascia un sospiro ad occhi chiusi, con i capelli che ricadono all'indietro
«Sono sfinito» fa
«A-anche io» dico con voce instabile a causa della mia attenzione rivolta solo alla sua figura.
Il corvino riapre gli occhi su di me.
Osservandolo bene, mi accorgo che adoro gli occhi di Gguk, sono come due perle nere brillanti sotto la luce della luna e quando sorride paiono anch'essi sorridere con lui, quando è sereno diventano opachi e quando è emozionato si illuminano; non l'ho mai visto piangere, ma credo che anche in quello stato i suoi occhi sarebbero incantevoli
«Tutto bene?» mi chiede notando che lo fisso
«Hai degli occhi bellissimi» affermo continuando a guardarli
«Grazie» dice colto di sorpresa.
Abbassa lo sguardo, probabilmente in imbarazzo, ma io gli prendo il viso tra le mani e faccio nuovamente incrociare i nostri sguardi.
Mi tranquillizzano
«Fammeli guardare»
Il minore sbatte velocemente le palpebre, per poi focalizzarsi su di me.
Mi avvicino lentamente al suo viso, quasi senza accorgermene, rendendomi conto di volermi avvicinare sempre più, di voler creare un contatto tra noi, di volerlo tenere stretto a me dopo aver ammirato i suoi occhi ancora per un po'.
Cosa mi prende?
Mi avvicino ancora e, non resistendo, gli lascio un bacio delicato sulla guancia, per poi abbracciarlo.

·Kook·

Sento di non riuscire a compiere un solo gesto o di aver perso l'uso della parola ed ogni mia facoltà di riconoscere le emozioni che in questo momento mi stanno martellando il petto.
Mi sento così bene, ma il mio corpo trema leggermente e non capisco più se sento caldo o freddo, perché a livello fisico percepisco l'aria fredda della sera, ma nel mio sterno è presente un calore mai provato.
Ricambio debolmente l'abbraccio e mi sento stringere dalle braccia di Tae.
Appoggio il naso sulla sua spalla ed enalo il mix tra il suo buon odore e il sudore portato dalla fatica dei campi.
È stata una giornata difficile ed ora sto bene, per davvero
«Ti voglio bene»
«Anche io, Gguk»
Sciogliamo quasi a malincuore l'abbraccio e ci mettiamo comodi sul fieno, sdraiati l'uno accanto all'altro
«E dimmi, che hai fatto oggi?» chiede ad un certo punto il maggiore
«Lavorato duramente, sono sfinito; presumo tu abbia fatto lo stesso»
«Beh, si, come ogni giorno. Oggi ti ho visto particolarmente stanco» fa avvicinandosi.
Sbadiglio
«Lo sono, avevo solo voglia di andare a letto una volta terminato tutto, ma poi ho pensato a te e non ho resistito all'idea di venire»
«È davvero carino da parte tua»
«Mi piace semplicemente passare il tempo con te»
«Tu non hai molti amici, vero?»
Incrociamo lo sguardo
«Ho solo te e Sunmi» affermo lasciandolo quasi sconvolto
«Dici sul serio?»
Annuisco
«E perché?»
«Perché non ho avuto e non ho, tutt'ora, possibilità di farmeli» rispondo sincero
«E...perché?» chiede ancora
«Magari un giorno te lo spiegherò»
Riporto lo sguardo altrove e pian piano le mie palpebre si fanno pesanti, fino a che i miei occhi non si chiudono.
Istintivamente, mi crogiolo nella mia posizione da feto dormiente e adagio la testa vicino la spalla di Taehyung. Il sonno sta prendendo il sopravvento su di me, ma non voglio farci caso.
In questo momento, voglio vivere sereno e lontano da tutto, con una persona speciale.

°°°
mi sono accorta di non star commentando per niente questa storia °-°
l'unica cosa che posso affermare è: povera Sunmi, ignara di tutto

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏWhere stories live. Discover now