Chapter Twenty-Eighth

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Riuscii a liberarmi, cosi come il bambino.
Mi sarei aspettato l'ennesimo "urla" o "corri", ma stavolta ciò non accadde.
Il moro mi prese per mano e mi trascinò con lui verso l'uscita del palazzo.
Ero perso, disorientato, in una situazione mai sperimentata.
Provavo una sensazione diversa, stupenda, ma sbagliata.
Stavo trasgredendo, stavo compiendo un atto sbagliato e la cosa ancora più sbagliata era che mi stesse piacendo, che non provassi colpa nel compierlo.
Mi sentivo euforico...talmente, che io stesso non mi riconoscevo.
Correvo e basta, senza una meta, affidato alle mani di quel bimbo che, più correvamo, più lo vedevo alzarsi e crescere di fronte ai miei occhi.
Gettai uno sguardo veloce alle nostre mani unite e le vidi diverse: non più le stesse mani piccole e paffutelle, ma grandi mani venose, strette fortemente in un'unione che sembrava infrangibile.
Mi accorsi della mia crescita soltanto guardando la distanza tra il mio viso e il suolo.
Perché stavamo crescendo?
E perché non riuscivamo a raggiungere l'uscita?
Prima che potessi anche solo materializzarlo, ci ritrovammo nel cortile del palazzo.
Era tutto diverso, c'erano delle piante mai cresciute, forse frutto del lavoro di Taehyung e dei suoi compagni
«Mi pensi, Jungkook?»
Sobbalzai ed il mio sguardo finì sulla figura del bambino cresciuto, ora sfocata.
Riuscii a malapena a notare i suoi tratti, prima che mi sentissi trascinato verso le mura del castello, come se avessi avuto una calamita addosso.
Il mio corpo tentò di restare impiantato nel terreno del cortile, ma non ottenni risultati, iniziai ad arretrare
«Jungkook!»
Il bimbo cresciuto non riuscì ad afferrarmi e man mano che mi allontanavo, vedevo la sua figura sparire.

«Jungkook?»
Spalanco gli occhi.
Prima di accorgermi di ciò che c'è intorno a me, sento il battito cardiaco accelerato e il disorientamento.
Sbatto le palpebre e focalizzo la figura di Taehyung guardarmi dall'alto, sostenuto dalle braccia tese con le mani ai lati delle mie orecchie, gli occhi puntati nei miei.
Punto uno: è troppo vicino; punto due: mi ha chiamato Jungkook?
Cazzo
Il panico mi pervade e il primo istinto è quello di alzarmi e correre via, ma sbaglierei una seconda volta.
E lo perderei.
E non voglio.
Allora resto fermo, col petto che più frequentemente si alza e si abbassa.
Mi accorgo che la sua espressione è rilassata e divertita
«Hai per caso sognato il principe?»
«Ehm...io- credo di si» mento.
Che poi, tanto bugia non è.
Tae si mette seduto accanto a me ed io assumo la sua stessa posizione
«Perché mai dovresti sognare il principe?» mi guarda sospetto
«Non so»
«Lo conosci?»
«Certo»
«Ci parli?»
«Talvolta si»
Ma perché diamine sto dicendo robe simili?
«Davvero?»
«Diciamo che è più facile incontrarlo per il lavoro che svolgo io»
«A proposito, che lavoro fai?»
Panico, panico, panico
«Io...riordino - alzo gli occhi al cielo - la biblioteca»
«Ed incontri lì il principe?» chiede in tono incredulo.
Lo guardo ed annuisco
«Gli piace molto leggere»
«Che tipo è?»
«Ti interessa?»
«Curiosità» ammette scrollando le spalle
«Mh. Beh, vediamo, è un ragazzo che si impegna duramente per raggiungere i suoi obiettivi e si fa davvero tantissime paranoie se non riesce - la mano - riflette troppo ed è piuttosto solo»
Che tristezza descriversi da soli
«Wow, immaginavo aggettivi tipo "snob" o "acido", ma devo ammettere che mi hai stupito. Non ho idea del suo aspetto, non credo potrei vederlo a breve»
«Come parli bene, Tae» mi complimento.
Il moro mi sorride
«Ultimamente cerco di leggere, per questo sto apprendendo cose nuove»
«Ti piace molto leggere, deduco»
«Diciamo che mi piace imparare, apprendere, scoprire e modificare. Per me è una sorta di codice della vita, senza il quale, mi annoierei»
Guardo affascinato il ragazzo che ora sta sorridendo serenamente
«È stupendo»
«A parere di Jooheon, dovrei lasciar perdere, ubriacarmi e farmi una donzella ogni notte, ma non credo di rientrare nel contesto»
«Non ti ci vedo» esprimo divertito
«Già...nemmeno io» fa grattandosi il retro del capo.
Mi stiracchio.
Sarebbe bello svegliarsi così ogni mattina.
Già...oh cazzo, ma io dovrei andare a lezione
«Tae» dico già nel panico
«Dica»
Lo guardo stranito per l'uscita
«Io dovrei andare a lavoro ed ho paura di essere in ritardo...mi puniranno»
In traduzione: stasera non potrò sgarrare
«A che ora dovresti essere al lavoro?»
«La mattina presto, dopo un po' dal sorgere del sole»
«Allora sei decisamente in ritardo»
Mi alzo e salto giù dal fieno, atterrando a gattoni
«Ci si vede dopo» mi saluta Tae mandandomi due dita dalla fronte.
Ricambio frettolosamente con un gesto della mano, per poi correre verso il palazzo a gambe levate.

·Tae·

Dopo che Gguk se ne va, mi alzo, pronto a compiere il solito lavoro.
Sta diventando noioso, non vedo l'ora di piantare nuovi germogli.
«Quindi?»
Jooheon e il solito sguardo languido che mi rivolge ultimamente, pieno di pensieri e allusioni poco opportuni
«Si può sapere perché ogni volta devi fare così?» chiedo stufo
«Non sai quanto mi diverto»
«Oh si che lo so, ma per me è assordante sentirti fare sempre le solite domande»
Mi guarda storto
«Innanzitutto, parla come mangi -e non che tu mangi chissà quali prelibatezze, per dire- poi, so che ripeto sempre le stesse cose, ma sei tu che vai a rilento»
«Che ti devo dire?»
«Cos'è successo con Sunmi?»
La domanda mi rende esitante.
Ecco cosa intendeva.
Avevo totalmente messo da parte gli eventi con Sunmi, dati i recenti con Gguk
«Ah...ecco-»
«Non dirmi che non è successo niente perché mi incazzo e non scherzo; ho dormito fuori tutta la notte e non vorrei averlo fatto invano»
Mi mordo il labbro nervoso e distolgo lo sguardo
«Kim Taehyung, ti faccio volare immediatamente giù da questo ramo»
Ah si, siamo venuti a mangiare su un grande arbusto oggi
«Non che non sia successo nulla, solo non abbiamo passato la notte insieme»
«Sei un fottuto imbranato» fa in tono disperato, massaggiandosi le palpebre
«Intanto mi sono approcciato perfettamente» dico altezzoso
«Non ci credi manco tu» fa sull'orlo della risata
«E invece è successo»
«Narrami delle tue bollenti vicende allora»
«...Ci siamo baciati, ma non è stato come l'altra volta; è stato un contatto più intimo e meno dolce del semplice bacio»
«Avete limonato?»
«Volevo esprimermi meglio, ma si»
«E poi?»
«Ho rovinato tutto»

°°°
scusate l'aggiornamento in ritardo, ma ho avuto tante cose da fare, tanti pesieri e troppo poco tempo.
ad ogni modo, spero che la storia vi stia piacendo :3

𝕶𝖎𝖓𝖌  ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora