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Flashback

Spagna, Alicante || 2 0 1 5

Hailey

«Devi smetterla di prendere quelle pasticche. Prima smetterai, prima andrai via da qua. Lo stiamo facendo per te, e ti assicuro che questo potrebbe non giovare a mio favore.»

Sono davanti allo specchio del camerino a truccarmi, prima dello spettacolo. Non ho ancora preso pasticche, per questo sono più nervosa del solito, ma devo smetterla di tremare.

Intanto lui mi parla dalla sedia qualche metro più lontana da me, e non lo vedo. Lo specchio, è impegnato solo dalla mia figura distrutta.

«Non tradirei l'amicizia con tuo padre, nemmeno se minacciassero di tagliarmi la testa. Però tu devi aiutarmi a far andare bene le cose, Allie. Non dobbiamo attirare l'attenzione-»

Getto il pennello contro lo specchio e mi volto a guardarlo, interrompendolo. Ha il viso preoccupato, l'aria stanca, i capelli brizzolati che gli sostano leggiadri sul capo.

«Io non sto attirando l'attenzione!»

«Sì, invece. I miei locali sono famosi perché al suo interno, non succedono mai brutte cose. Mai spaccio, mai una rissa, mai niente di grave. Va sempre tutto bene. E se tu tutte le volte, rovini le serate ai miei clienti, cadrai al centro dell'attenzione. Qua non si tratta neanche più della nomina dei miei locali, ma di continuare ad occultare te. Perciò smettila con quella merda, che non ti fa neanche bene. O davvero io non potrò fare più nulla, quando verranno a cercarti come spesso è successo. Tuo padre, non vorrebbe questo.»

Abbasso le spalle e mi porto le mani nei capelli.

«Il punto è questo. Io non so più cos'è che vorrebbe mio padre. Cosa si aspetta che faccia.»

Resta qualche attimo in silenzio, prima di ingombrare nuovamente la stanza, con la voce serena e dolce.

«Sono certo vorrà la mia stessa cosa. Che tu stia al sicuro, e bene. Ma forse, dovresti chiederti più cos'è che vuoi tu.»

Aggrotto le sopracciglia e mi volto a guardarlo.

«Che vuol dire cosa voglio io? Non ha importanza ciò che voglio in questo momento, signor Robert.»

«Perché no?»

«Perché là fuori ci sono dei pazzi che mi vogliono morta!»

Sospira.

«E' importante proprio per questo, invece. Lo so che sei spaventata. Ti senti sola e prima di qualche mese fa non mi conoscevi nemmeno. Ma devi fidarti. Dimmi cos'è che vorresti.»

Non ho bisogno di pensarci su, prima di rispondere. Ma quando lo faccio, lo rivelo con aria scettica.

«Fuggire. Trovare chi è che mi ha trascinata in questa situazione e poi lasciarmi tutto alle spalle e ricominciare.»

«Cosa farai quando e se lo troverai?»

Abbasso gli occhi e serro la mascella. Poi li punto nei suoi contornati dai segni del tempo.

«Dichiarare la mia innocenza. Voglio essere libera, serena. Una normale ragazza della mia età; con dei sogni e un mondo ancora da scoprire.»

Socchiudo le palpebre. Qualcuno apre la porta e la ragazza alta, dai capelli biondi, ci avverte che lo spettacolo deve iniziare. Le sorridiamo.

«Grazie, Debra. Arrivo subito.»

«Dai», dice Robert alzandosi non appena questa se ne va. Raggiunge anche lui la porta, «finisci di truccarti. Scommetto che Edward è già al tavolo impaziente.» Mi regala un occhiolino.

𝘿𝙚𝙫𝙞𝙡'𝙨 𝙂𝙡𝙤𝙬 || hsWo Geschichten leben. Entdecke jetzt