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Harry

Ancor prima di veder lui, spunta la sua ombra creata dal tramonto che riempie la via su cui sta camminando. Svolta l'angolo e sussulta per la mia inaspettata presenza; così vicina e stizzita. Non lo guardo, ho le mani nelle tasche e lo sguardo davanti a me che scorre fra la gente che si gode il panorama sul lungomare.

Paul deglutisce, prima di parlare.

«Harry-»

«Mi sono sempre sentito solo.» Inizio io come se non avesse appena provato a parlare. «Non ho mai saputo cosa significasse sentirsi parte di una famiglia, ma quando ho scoperto che eravamo fratellastri... ho capito che forse c'era ancora un motivo in più per credere che i legami che crei, che non cerchi ma accadono, esistono davvero. Avevamo gli stessi occhi, diversi modi di fare, ma ci capivamo al volo in ogni cosa. Ogni volta che mi hai chiamato con il termine "fratello" non ho mai perso occasione per prenderti in giro e per sottolineare il fatto che fossimo in realtà fratellastri. E tu mi dicevi che per te era uguale, alzavi gli occhi al cielo e poi bevevamo e ci godevamo le nostre serate. Era uguale anche per me.»

Si muove solo per mettersi al mio fianco. Siamo entrambi spalle al muro, menti scoperte, segreti senza più alcun velo. Dopo esser uscito dall'edificio ed essermi quindi allontanato da ogni dannato sentimento scoperto che Hailey ci ha vomitato addosso, ho camminato avanti e indietro sottolineando in mente così tante volte una sua particolare frase, che se io stesso fossi stato una pagina di libro, mi sarei strappato sotto l'evidenziatore usato per colorare quel rigo.

"...tu mi facevi sentire così al sicuro in ogni istante, che ogni notte decidevo di fuggire, ma poi mi bastava un venerdì solo per rimanere ancora. Mi bastava vedere i tuoi occhi chiari che mi guardavano ballare sul palco, per constatare che non c'era luogo dove sentirmi più al sicuro, se non davanti al tuo sguardo. Ancora oggi, il posto più bello in cui fermarmi a nascondere."

Io giuro che queste parole, me le tatuerei ora dappertutto, seduta stante. Scenderei all'inferno per inciderle sulla mia pelle con le sue fiamme.

E se ora sono rimasto qua ad attendere Paul, è perché è lui la causa per cui Hailey ritiene giusto allontanarsi da me. Ma se con gli anni, ho vissuto ogni giorno cercando di accettare il fatto che non avrei avuto lei, per non lasciar solo il mio fratellastro, ora in tutto ciò che ha raccontato la ragazza, ho captato qualcosa che so, di dover scavare a fondo.

«Non è stata colpa mia.»

Il suo tono di voce è basso mentre guardiamo le onde in lontananza. D'altronde, il mare di Alicante era sempre stato la cosa migliore in cui perdersi. Prima d'esser sostituito dalla ragazza che portava quello stesso nome.

«Non è una colpa che tu ti sia innamorato. Anche perché dai», mi lascio andare ad una risata sarcastica, «l'hai conosciuta anche tu, chi è che non si innamorerebbe di lei?»

«Io intendevo-»

«Il problema è che sapevi chi lei fosse. E non sto parlando solo del fatto che era lei quella che dovevi proteggere; su questo ora ci arriviamo. Parlo di ciò che ti confessai quella sera in spiaggia. Ti avevo detto che c'era una lei che mi aveva scombussolato ogni senso. Ti dissi addirittura come si faceva chiamare, dove lavorava, com'era fatta... ogni fottuto suo dettaglio. E tu andasti lì, e come se là dentro non ci sarebbero state altre donne che avrebbero potuto soddisfarti, sei finito proprio dentro lei.»

Scuoto il capo incredulo.

«E così ho capito che i legami, non ti danno certezza di niente. Non sempre sono lì per farti star bene. A volte ti gettano nel cammino un'amara bugia e ti annientano con facilità estrema perché ti colgono vulnerabile. Mentre tu sei là che ti fidi di loro, loro ti piazzano dal nulla una trappola e ci finisci dentro a scontare ogni dolore da solo.»

𝘿𝙚𝙫𝙞𝙡'𝙨 𝙂𝙡𝙤𝙬 || hsWhere stories live. Discover now